Capitolo 18 | The crown is heavy, my lady.

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🎧 Castle ─ Halsey 🎧

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🎧 Castle ─ Halsey 🎧

La corona è pesante, essere re è una responsabilità. Aemond Targaryen sapeva che ciò che era avvenuto era un'usurpazione e Myranda Lannister comprese che quella corona non era un semplice simbolo: era potere, forza, politica.

Approdo del re, Westeros.

MYRANDA

La Fossa del Drago era gelida quella mattina, nonostante i primi raggi di sole iniziassero a illuminare il cielo. Mi trovavo lì vestita e agghindata con i miei gioielli, osservando la scena che si dipanava davanti a me con una tensione crescente. Accanto a me, Aemond era rigido, il suo sguardo fisso su Aegon mentre avanzava lentamente verso il centro della Fossa, pronto a ricevere la corona che non meritava. Il suo volto era impassibile, ma sapevo riconoscere l'ombra di disappunto nei suoi occhi. Gli strinsi la mano, cercando un contatto, un'ancora in mezzo a quel caos silenzioso. Lui rispose con una leggera stretta, il calore della sua mano contrastava con il freddo dell'aria.

La cerimonia si svolgeva con un ritmo solenne e inesorabile. L'Alto Septon pronunciava le sue parole sacre, evocando la lunga storia di Casa Targaryen, ma tutto sembrava distante, lontano da noi. I miei occhi erano su Aegon, che sembrava più un uomo destinato al patibolo che a un trono. Era evidente che non volesse quella corona. Aemond lo aveva trovato ubriaco e riluttante sotto l'altare del tempio di Baelon, e ora, avvolto nei suoi abiti regali sembrava ancora incerto.

Il vento soffiava leggero nella Fossa, sollevando la polvere sotto i nostri piedi, mentre l'intera corte, i nobili e i cavalieri della Guardia Reale, attendevano con il fiato sospeso. Sentivo il cuore battere forte nel petto, come se presagisse che qualcosa stava per accadere. Tutti sembravano ignari, presi dal trionfo di un'incoronazione che segnava l'inizio di una guerra.

Quando la corona del Conquistatore venne solennemente posta sulla testa di Aegon, un urlo risuonò. «Lunga vita ad Aegon, secondo del suo nome, re dei Sette Regni!» gridò Ser Criston Cole, il suono della sua voce sembrava rimbombare nella Fossa come un tuono. Ma mentre la folla iniziava a mormorare il suo consenso, qualcosa cambiò nell'aria. Una tensione invisibile, un'energia latente che mi fece irrigidire. Non ero l'unica a sentirla. Accanto a me, Aemond si mosse, l'occhio scrutava l'oscurità intorno a noi.

All'improvviso, il pavimento della Fossa del Drago si spaccò con un fragore assordante. La terra tremò sotto di noi, e poi, dal profondo, venne fuori qualcosa di terribile e magnifico. Un drago. Meleys, la Regina Rossa. Le sue enormi ali si spalancarono, la sua figura imponente emergendo dalle profondità. Al suo comando, sopra di lei, c'era Rhaenys Targaryen, la "Regina Che Non Fu", con lo sguardo fiero e vendicativo.

La folla urlò, il terrore dipinto sui loro volti. La polvere si sollevò, rendendo la scena quasi surreale. La Fossa era stata scossa fin nelle sue fondamenta, e il trionfo di Aegon si trasformò in caos in un batter d'occhio. Rhaenys era prigioniera fino a quel momento, tenuta sotto controllo e nascosta, ma ora era libera, e il suo drago sembrava riflettere la furia che covava dentro di lei. Il drago ruggì feroce contro Aegon, Alicent si mise davanti a lui per proteggerlo e chiuse gli occhi temendo che la creatura potesse sputare fuoco.

'TILL THE DEATH DO US APART | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora