Lady Myranda Lannister di spirito libertino viene promessa in sposa ad Aemond Targaryen, ancora scapolo. Un'odio sviscerale da parte di entrambi non porterà nulla di buono, infondo l'amore e il rispetto non si possono comprare.
Aemond Targaryen x f...
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⚠️ TW: violenza, sangue, tortura, morte⚠️
❝ Myranda Lannister e Aemond Targaryen erano le due facce di una stessa medaglia. Entrambi per amore avrebbero ucciso coloro che li ostacolava. In fin dei conti non erano poi così diversi, il drago e la sua leonessa. ❞
Approdo del re, Westeros.
MYRANDA
Aemond sarebbe partito a breve per riposo del Corvo, la stanza sembrava troppo vuota, anche se lui era ancora lì, a pochi passi da me. «Myranda» iniziò egli composto. Era entrato nelle mie stanze per salutarmi e quando lo vidi vestito e pronto per scendere sul campo di battaglia, non riuscii ad essergli indifferente. Mi alzai dallo scrittorio e mi avvicinai a lui. «Cerca di...rimanere tutto intero» gli presi la mano guantata. «Ti preoccupi per me, moglie?» domandò con un ghigno sul viso. «Io...» non seppi come rispondere, anche se era così. «Si è fatto tardi, devo raggiungerli con Vhagar»
«Aemond, aspetta» sussurrai, sentivo un nodo in gola e prima che potesse uscire, lo abbracciai spontaneamente. La sensazione del suo corpo contro il mio, del suo calore, mi diede un conforto temporaneo che cercavo disperatamente. Lui mi accarezzò la schiena con dolcezza, un gesto rassicurante che mi fece chiudere gli occhi per un momento.
«Andrà tutto bene, ñuha riña» "mia lady" mormorò, la sua voce bassa e sicura mentre si chinava a baciarmi sulla fronte. Non avevo idea di che cos'avesse detto, forse era qualcosa di... dolce. Il suo respiro era calmo, come se non ci fosse nulla di cui preoccuparsi. Ma io sapevo che i nostri nemici erano ovunque e che in ogni angolo di questo castello c'erano minacce che avrebbero potuto separarci. «Loro hanno bisogno di me» mi prese il viso tra le mani.
«Quando tornerò questa sera, sarò tutto per te e potrò trovare la pace tra le tue braccia...» lo guardai. «Non temere per me, sono loro che avranno paura di me e Vhagar» cercò di strapparmi un sorriso. «Fai attenzione, non voglio che ti succeda nulla» gli ripresi la mano nella mia e in un gesto spontaneo mi alzai sulle punte per lasciarci un bacio sulle labbra che ricambiò. «Tornerò il prima possibile così che oltre alla stretta delle tue braccia, potrò bearmi anche dei tuoi baci. Per me potrebbe anche bruciare tutto il mondo, Myranda. Devo pensare a noi, però.»
Quel "noi" era riuscito a smuovermi e in quel momento mi ricordai, che lui ora era sincero mentre io no. Il mio segreto era sotto di noi e ben custodito, ma sapevo cosa fare e come impiegare il mio tempo in quella grigia giornata. Quando Aemond lasciò la stanza, il peso della solitudine ricadde su di me, anche se sapevo che sarebbe tornato.
Non appena fui certa che fosse davvero partito, richiamai Ser Altwyn, la guardia che avevo incaricato di sorvegliare le segrete. Senza esitare, scendemmo insieme lungo le scale fredde e umide che conducevano alle celle più buie della Fortezza Rossa. Madame Sylvie era rinchiusa lì da giorni, ma non mi ero ancora degnata di visitarla. C'era qualcosa di soddisfacente nel sapere che stava languendo in quel posto buio e sporco, lontano dal lusso della sua casa di piacere.
