Capitolo 29 | The rise of the dragon.

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⚠️ TW: morte, sangue, guerra, sofferenza ⚠️

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Un drago è caduto, uno ne è uscito vincitore, ma è una leonessa a sedere sul Trono di spade e il futuro della corona è nelle sue mani.

Una settimana prima.
Terre dei Fiumi, Westeros.

AEMOND

L'Occhio degli Déi, era un lago situato nella porzione centrale delle Terre due Fiumi, e si estendeva per oltre cento miglia in direzione nord-sud e per circa settanta lungo l'asse est-ovest. Al centro del lago si trovava l' Isola dei volti, dove viene sancito il di pace tra i Primi Uomini e i Figli della Foresta. Dalle sue estremità meridionali nasceva un emissario che confluiva poi nelle rapide nere, mentre sulle sponde settentrionali del lago sorge il castello di Harrenhal. Le acque scure si estendevano per miglia, placide, un sipario perfetto per l'ultimo atto che stava per svolgersi.

Di fronte a me, Daemon Targaryen, il mio avversario, il mio nemico. Il suo mantello ondeggiava nel vento come una macchia scura, l'unico movimento in quel silenzio. «Sei stato uno sciocco a venire da solo» gli dissi con la voce fredda e sicura.

Daemon sorrise, uno di quei sorrisi carichi di sfida, e replicò senza esitazione: «Se non fossi venuto da solo, non saresti qui». I suoi occhi scintillavano di un'arroganza che mi irritava, ma lo lasciai parlare. «Hai vissuto troppo a lungo, zio» aggiunsi.

Daemon rispose con una leggerezza sprezzante. «Su questo, Aemond, siamo d'accordo.» E in quell'istante, ognuno si voltò verso il proprio drago.

Mi avvicinai a Vhagar, sentendo la potenza che emanava. Daemon salì su Caraxes, e così ebbe inizio.

Librati in volo, ci scontrammo in una danza mortale sopra il lago. Vhagar e Caraxes volteggiavano e si attorcigliavano in cielo, scintillando come creature d'ombra e fuoco. Attorno a noi, il cielo si colorava di rosso, come se fosse già impregnato del sangue che stava per essere versato. I draghi sputavano fiamme incandescenti, le loro lingue di fuoco proiettavano ombre agitate sulla superficie del lago, tingendo l'acqua di sfumature incandescenti.

Vhagar compì una picchiata e in risposta Caraxes si avventò su di lei, artigliando il suo collo con ferocia. Le scaglie scricchiolavano e le ossa sembravano spezzarsi sotto la furia dei loro attacchi, in un'eco che sembrava rimbalzare attraverso il lago fino alla mia anima.

I draghi, intrecciati in una morsa letale, iniziarono a precipitare, le loro enormi ali che si agitavano nel disperato tentativo di sopraffarsi l'un l'altro. Li osservavo scendere, incapace di distogliere lo sguardo, mentre ogni fibra del mio essere si tendeva.

Poi, Vhagar afferrò un'ala di Caraxes con un morso letale, e il sangue schizzò come una pioggia rossa che dipingeva il cielo, ma Caraxes non si arrese. Neanche con il ventre squarciato e un'ala a brandelli. Nel culmine della nostra lotta, vidi Daemon staccarsi da Caraxes e, in un balzo da folle, atterrare su Vhagar, la spada stretta in pugno.

'TILL THE DEATH DO US APART | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora