Capitolo 12 | Kindness and respect cannot be bought.

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🎧 Night Like This ─ The kid Laroi🎧

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🎧 Night Like This ─ The kid Laroi🎧

Gentilezza e rispetto non possono essere comprati, ma con il tempo... si possono ottenere.
Myranda si sentiva incatenata più che mai, triste e sola. Nonostante ciò Aemond provava ad essere più gentile nei suoi confronti, stanco della guerra che si era creata tra di loro.

Approdo del re, Westeros.

MYRANDA

Quella mattina il silenzio della Fortezza Rossa venne squarciato da un urlo improvviso, acuto e straziante. Mi girai nel letto, stringendo i denti per il dolore che mi attraversava il ventre. Le mestruazioni erano arrivate, e con loro l'agonia che sembrava voler spezzarmi in due. Mi sentivo debole, sudata, e non riuscivo a fare altro che rimanere distesa tra le lenzuola, cercando conforto nella soffice pelliccia del mio cucciolo di leonessa, Nala, che si accoccolava accanto a me, emettendo piccoli ringhi di tenerezza.

Mi massaggiai il ventre nel tentativo di alleviare il dolore, ma era tutto inutile. Le fitte erano incessanti e la tensione nel mio corpo era insopportabile. Ogni muscolo sembrava tirarsi e irrigidirsi, il fastidio si rifletteva in ogni pensiero, ogni battito del cuore. Non potevo tollerare neanche la luce che filtrava dalle tende, così strinsi gli occhi e cercai di concentrarmi solo sul calore del corpo di Nala accanto al mio. In quel periodo del mese, detestavo essere una dona. Provavo un immenso dolore per niente, inoltre ero così disgustata che non volevo vedere nessuno nemmeno le serve.

Il cigolio della porta delle mie stanze mi costrinse ad aprire gli occhi. Quando vidi la figura di Alicent entrare, mi irrigidii. In mano teneva dei libri, avvicinandosi con un'espressione quasi compassionevole. «Buongiorno Myranda» sorrise. «Mi dispiace che tu oggi non ti senta bene» fece un altro passo in avanti.

«Aemond sa che ti piace leggere» disse con voce gentile, ma c'era un'inflessione che sembrava forzata. «Non voleva disturbarti, così ha chiesto a me di portarti questi per aiutarti a trascorrere la giornata.»

I miei occhi si posavano sui libri, ma non avevo né la forza né il desiderio di alzarmi per prenderli. L'idea che fosse Aemond ad averli mandati mi fece ribollire dentro. Mi rigirai sul letto, cercando di ignorarla, ma il dolore e l'umiliazione di tutto ciò che era accaduto tra noi non mi lasciavano tregua.

«Non può essere serio» mormorai, il mio tono amaro. «Vuole che mi addolcisca con qualche libro? È ridicolo.»

Alicent si sedette con calma accanto al letto, il suo sguardo premuroso ma indagatore. «So che le cose tra voi due sono... difficili. Aemond non è facile da capire, ma sta cercando—»

«No» la interruppi, con una durezza che non riuscivo a trattenere. «Non è vero. Mi disprezza, e io lo disprezzo ancora di più.» mi girai a guardarla negli occhi, sperando che vedesse la sincerità nella mia voce. «Lui non mi ha mai rispettata, mi tratta come se fossi un oggetto, qualcosa che può ordinare e possedere.»

'TILL THE DEATH DO US APART | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora