Capitolo 28 | A Lannister on the iron throne.

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❝ L'assenza di Aemond Targaryen iniziò a incutere dubbi e timori in Lady Myranda Lannister, sua moglie

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L'assenza di Aemond Targaryen iniziò a incutere dubbi e timori in Lady Myranda Lannister, sua moglie. L'inizio della fine arrivò un giorno, quando Rhaenyra provò a prendere il castello e pagò quella sua mossa azzardata con la vita. Non aveva trovato clemenza o una corte pronta a piegarsi, non quando un Lannister sedeva sul trono di spade e un Lannister re come ai vecchi tempi.

Approdo del re, Westeros.

MYRANDA

Aemond aveva lasciato Approdo del Re ormai da più di due settimane diretto verso le Terre dei Fiumi con l'intento di affrontare Daemon Targaryen e porre fine alla minaccia dei Neri una volta per tutte. Mi aveva affidato la difesa della corte, un compito che avevo accettato con determinazione, nonostante il peso delle responsabilità e delle tensioni che gravavano su di me aumentasse ogni giorno di più. Non ero ben vista da nessuno, a partire da Alicent Hightower, sua madre.

Quella mattina, però, il mio sonno fu interrotto bruscamente da un suono che mi gelò il sangue nelle vene: il ruggito di draghi. Mi alzai di scatto con la camicia da notte ancora addosso, corsi fuori su uno dei terrazzi della fortezza. Il vento tagliente mi sferzava il viso, ma ciò che mi tolse il respiro fu la visione Rhaenyra Targaryen, la sorellastra di Aemond, che avanzava dall'alto, a cavallo della sua imponente creature, le cui sagoma si stagliava minacciosa contro il cielo grigio e plumbeo.

Dalle strade sottostanti giungevano le urla disperate della popolazione, mentre il terrore si diffondeva tra la gente che correva per trovare riparo. Approdo del Re non aveva mai vissuto una paura simile, e io stessa non potevo evitare che il panico si insinuasse nel mio cuore.

E se Aemond fosse morto? Erano passate due settimane senza alcuna notizia di lui e l'angoscia per la sua sorte mi divorava dall'interno. Non avevo ricevuto alcun corvo con una lettera e il dubbio che gli fosse successo qualcosa iniziò a diventare sempre più forte. Mi aveva promesso che sarebbe tornato quella sera stessa, ma una volta che il sole sparì all'orizzonte e le stelle brillarono alte nel cielo quel giorno di due settimane prima compresi che ciò che mi aveva detto non era nient'altro che una falsa rassicurazione.

Rientrai nella fortezza con il cuore che mi martellava nel petto e trovai Alicent Hightower già in preda al panico, mentre impartiva ordini a destra e a manca. «Mandate messaggeri a cavallo! Corvi, subito!» gridava.

Aemond mi aveva affidato un importante compito e io dovevo portarlo a termine. Tornai nelle mie stanze e mi cambiai, preparandomi e poco dopo con un'apparente calma mi diressi verso la sala del trono. Dovevo mantenere il sangue freddo e la menta chiara, non dovevo farmi sopraffare da nessuna emozione e con dignità e forza avrei dovuto sedere sul trono di spade.

Venne annunciata la mia presenza con il titolo di "Myranda Lannister, principessa reggente" e il suono di quelle parole mi diede forza, sebbene una parte di me fosse ancora preoccupata. Entrai nella sala del trono a testa alta, solo come un Lannister poteva fare e mi sedetti sul trono di spade. Delle guardie portarono Rhaenyra Targaryen davanti al mio cospetto, le mani legate dietro la schiena e lo sguardo che trasudava odio e sfida. La fecero inginocchiare e con uno strattone la obbligarono a guardarmi.

'TILL THE DEATH DO US APART | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora