Capitolo 33

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Chiara's pov

Quando usciamo dalla camera noto subito che gli altri sono già in cucina a preparare la colazione. Probabilmente hanno intuito qualcosa, dato che io e Daniel siamo usciti dalla stessa stanza, ma spero che non abbiano sentito altro questa notte.

Non facciamo in tempo a chiudere la porta della camera, che Simo mi guarda con un sorriso a trentadue denti.

Io: < Buongiorno a tutti > dico, andandolo ad abbracciare. Riccardo si gira, vedendoci arrivare, e tutti e tre si mettono a ridere.

Richi: < Voi siete due animali > dice, tirando una pacca a Daniel.

Dadda: < Non so assolutamente a cosa tu ti stia riferendo > risponde lui, sorridendo e lanciandomi uno sguardo complice. Non posso fare a meno che ricambiare il sorriso, arrossendo per l'imbarazzo.

Jasmin: < Sì fate i santarellini voi due, che stanotte tra la doccia e la camera da letto non avete avuto pace >

Awed: < Io ho dovuto mettere i tappi per le orecchie a un certo punto > dice Simo, facendo ridere tutti.

Io: < Mamma mia come siete esagerati, magari avete sentito i vicini > rispondo, sapendo benissimo che intendo altro.

Continuiamo a scherzare e facciamo colazione tutti insieme.

Dadda's pov

Awed: < Daddetton io avrei un po' fretta, potresti farmi il favore di portare la Chiarina a casa? >

Chiara: < Ma figurati, mi faccio due passi state tranquilli > risponde a Simo. Ma questa forse è l'occasione giusta per parlarle.

Io: < Chiari tanto sarei passato a casa dell'Ele che le devo dire l'organizzazione per il giorno di Pasqua > lei mi guarda, e come sempre i nostri occhi parlano per noi.

Prendiamo le nostre cose e usciamo, dopo aver salutato gli altri. Le faccio mettere la borsa nel baule, poi saliamo in macchina. 

Chiara: < Mi erano mancati un sacco. Ti giuro che non vedo l'ora di venire a vivere qui >

Io: < E non ti era mancato nessun altro? > le chiedo, mentre mi guarda sorridendo.

Chiara: < Allora, vediamo un po' chi ho dimenticato: sicuramente tua sorella mi è mancata tantissimo, tua mamma pure, e poi Milano in sè come città proprio è qualcosa di bellissimo. Per il resto non credo di aver tralasciato niente, giusto? > mi dice, con aria di sfida. 

Le sue labbra si piegano in un sorriso e quando inizio ad accarezzarle la coscia, lei poggia la mano sulla mia. Continuo a guardare la strada, ma sto pensando a tutt'altro in questo momento.

Chiara: < Cosa ne pensi di questa notte? >

Io: < Chiari, stanotte mi hai fatto il regalo più bello che potessi. E quello che penso riguardo a noi tu lo sai bene. Quello che mi chiedo è: cosa ne pensi tu di questa notte? >

Chiara: < Che sia stato bellissimo non lo metto in dubbio, e tornando indietro lo rifarei. Ma sicuramente ha smosso la situazione più di quanto potessi prevedere. 

Daniel, sai quello che provo per te. Ma ad oggi mi è ancora difficile superare quello che è successo e non voglio distrazioni da quello che sto facendo. La mia parte emotiva mi dice di tornare da te, ma quella razionale non me lo permette. 

Mi sono promessa di aspettare dopo la maturità, perchè voglio concludere la scuola in maniera lucida, poi penseremo a noi. 

Il problema è che non riesco a fare a meno di pensarti. Quando sono a casa, non esci dalla mia testa e quando sono qui vorrei solo stare con te. Quindi non lo so Daniel, non lo so veramente >

Stringimi anche se non puoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora