CAPITOLO 5

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Louis restò seduto sul materassino duro, il plug fastidiosamente affondato nel sedere e infreddolito. Gemette di frustrazione, agitando inutilmente le gambe e le braccia, ancora legato. Dove era andato il suo presunto padrone? Aveva fame, sete e doveva andare in bagno. Da quanto tempo, era in quella casa? Cercò di rotolarsi sul pavimento, per raggiungere qualche oggetto appuntito e liberarsi. La porta si spalancò e Harry rientrò, Louis decise di ignorarlo fissando il pavimento. "Lou" lo chiamò in tono fermo, chinandosi verso di lui. Incuriosito. Louis sollevò lo sguardo e impallidì incredulo, notando che l'altro teneva in mano un biberon con del latte. Distolse nuovamente lo sguardo, sussurrando reclutante: "Devo andare in bagno". Harry poggiò il biberon sul comodino, tornò verso di lui, si abbassò con estrema calma e lo colpì con uno schiaffo violento sul viso. "Non devi parlare" gli ricordò freddamente, sciogliendo subito dopo i lacci che gli tenevano polsi e caviglie. Louis, il volto in fiamme per il colpo inatteso, si ritrovò improvvisamente libero. "Il bagno è dietro quella porta, usalo velocemente e torna qui. Mettiti carponi, non camminare eretto o ti colpirò di nuovo" spiegò Harry con voce piatta. Louis mosse gli arti per ripristinare la circolazione, incerto. Infine, decise che aveva urgente bisogno del bagno e così si mise su mani e ginocchia per raggiungerlo, sentendo lo sguardo di Harry bruciargli addosso. Il minore si mosse per precederlo, aprendogli la porta e facendolo entrare sempre carponi. Poi, Harry tornò sui suoi passi, ammonendolo: "Lascia la porta aperta, ti aspetto in camera".

Louis sospirò, una volta solo in bagno. Si sollevò in piedi avvicinandosi al wc, fortunatamente non visibile dall'uscio. Si abbassò le mutandine, digrignando i denti quando urtò la coda, muovendo il plug in modo fastidioso. Si liberò velocemente, chiedendosi come comportarsi. Harry era sicuramente un uomo forte, molto più alto di lui. Poteva provare a colpirlo e correre via? Ma quante altre persone c'erano in casa? Dal comportamento dei due uomini nel seminterrato, sicuramente nessuno lo avrebbe aiutato anzi lo avrebbero sicuramente ostacolato in un'eventuale fuga. Almeno per il momento, doveva cercare di tener buono il padrone di casa, mentre studiava un modo di fuggire da quella casa. Si rimise in ginocchio per gattonare letteralmente nella camera da letto, notando subito Harry che lo aspettava seduto sul letto, il biberon con il latte in mano. "Vieni qui, micetto" lo chiamò gentilmente, colpendo con la mano il materasso accanto a sé. Louis roteò gli occhi ma non disse nulla, avvicinandosi a letto senza sapere come salire senza mettersi in piedi. Harry sembrò comprendere il problema, così allungò una mano per afferrare quella di Louis, esortandolo con un piccolo sorriso: "Salta, gattino": Aiutato dall'altro, il kitten suo malgrado, si ritrovò sul morbido materasso, esattamente accanto all'altro uomo. Con naturalezza, Harry lo prese per la vita e se lo mise sulle gambe, passandogli poi un braccio intorno per attirarlo contro di sé. Louis era troppo confuso per reagire, l'uomo minaccioso sembrava essere diventato improvvisamente gentile e premuroso. Harry avvicinò il biberon alle labbra dell'altro, che spalancò gli occhi e cercò di ritrarsi.  

Kitten per forza - Larry Kink Fanfiction (Non adatta a un pubblico sensibile)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora