Incurante del suo atteggiamento, Harry spinse la tettarella contro la bocca serrata di Louis, fissandolo con uno sguardo ammonitore. Il maggiore temette che volesse colpirlo di nuovo, invece il minore portò due dita della mano libera contro il suo naso, serrandole strettamente ed impedendogli di respirare. Per istinto, Louis spalancò la bocca e subito l'altro ne approfittò per infilare la punta del biberon, spingendo la parte in gomma per riversare il latte nella sua gola. Allo stesso tempo, Harry gli liberò il naso e Louis riprese a respirare normalmente, iniziando a deglutire il latte, ancora tiepido e piuttosto dolce. Harry gli sorrise, vedendolo bere senza più protestare e lo cullò appena tra le braccia, sussurrando: "Ora dormi, gattino, ho messo nel latte un calmante, così sarai tranquillo tutta la notte". Appena finito di bere, Louis sentì le palpebre pesanti e si addormentò.
Il mattino dopo, Louis si svegliò infreddolito e scomodo. Si sollevò a sedere, accorgendosi di essere sul materassino a terra, coperto solo da un plaid colorato. Dalle diverse finestre presenti nella camera, un tiepido sole illuminava l'ambiente. Non avendo un orologio o un telefono, non aveva idea di che ora fosse. Si stiracchiò, cercando di stirare i muscoli indolenziti e si alzò in piedi, dopo essersi assicurato che Harry non fosse nelle vicinanze. Era solo. Poteva essere il momento giusto per studiare la fuga. Un fastidioso bruciore, gli ricordò la presenza del plug attaccato alla coda e lo sfilò lentamente, guardandosi intorno circospetto e sospirando di sollievo una volta libero dall'oggetto, che gettò a terra prima di avvicinarsi a una delle finestre, per guardare fuori. La camera aveva due finestre e due portefinestre che affacciavano su un terrazzino lungo e stretto. Aprendo un'anta e sporgendosi leggermente, Louis notò un enorme giardino circondato dagli alberi. Erano troppo in alto per saltare, cercò quindi di individuare qualche appiglio per potersi calare ma un improvviso abbaiare lo fece sussultare. Dal giardino sottostante due enormi dobermann lo stavano fissando con aria minacciosa, si affrettò a chiudere la finestra. Concluse che una fuga attraverso le finestre e in giardino era impossibile, per l'altezza e la presenza dei cani da guardia. Doveva procurarsi un'auto, se voleva riuscire ad attraversare l'enorme proprietà, senza essere sbranato. Rabbrividendo, si mosse per la stanza sollevando le braccia per stiracchiare la schiena indolenzita, dirigendosi verso i diversi armadi allineati sulla parete opposta alle finestre. Aveva appena appoggiato la mano sulla maniglia per aprirne uno, quando la porta della stanza si spalancò improvvisamente facendolo sobbalzare.
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Kitten per forza - Larry Kink Fanfiction (Non adatta a un pubblico sensibile)
FanfictionAVVISO Avvertenze/Warnings: scene di sesso esplicito, violenza, abusi, dominio/sottomissione, BDSM, kitten kink, torture fisiche e psicologiche. Trama Harry avrebbe fatto qualunque cosa, per soddisfare i propri desideri. Louis, doveva dei soldi all...