CAPITOLO 9

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I due giorni successivi furono tranquilli, per Louis. Per la sua breve convalescenza, era stato sistemato in una camera da letto singola, il letto era comodo e le coperte calde. Anche se indossava solo dei boxer, non aveva freddo. Sul comodino c'erano sempre cibi leggeri, diversi tipi di bibite e la crema che il medico gli aveva applicato un paio di giorni prima. Il pensiero lo imbarazzava, anche se non era andata meglio quando Harry stesso aveva proseguito il trattamento, con modi bruschi e sbrigativi. Per il resto, lo aveva praticamente ignorato.

Il terzo giorno, di buon mattino, Harry entrò in camera urlandogli di alzarsi e sbrigarsi a tornare al suo posto, nella camera padronale. Era di pessimo umore. Louis si sollevò a sedere, scostando le coperte. "Indossa questi!" gli ordinò l'altro, gettando sul materasso le orecchie da gatto, un paio di slip a perizoma rosa, un flaconcino di lubrificante e la coda con il plug. Louis si morse un labbro, memore del bruciore al fondoschiena che lo aveva accompagnato nei giorni precedenti. Con mani tremanti, mise sulla testa le orecchie mentre Harry insistette: "Sbrigati! Sono stanco dei tuoi capricci! Se non metti la coda, te la infilerò io più che volentieri e non userò neppure il lubrificante!", uscì poi sbattendo la porta con violenza.

Rimasto solo, Louis sospirò, tolse i boxer ed indossò gli slip e infine prese in mano la lunga coda pelosa, fissandone rassegnato l'estremità. Decise di usare parecchio lubrificante e sperare, che la crema lenitiva avesse eliminato l'irritazione del suo posteriore. Si sdraiò di fianco sul letto, tenendo la coda in una mano e portando l'altra alla sua apertura, scostando di lato il filo degli slip per lubrificarla abbondantemente. In quel momento la porta si spalancò di nuovo e Harry entrò con irruenza, sbuffando rumorosamente e prendendogli di mano con violenza la coda. Louis fece per protestare, ma Harry lo gelò con uno sguardo, ricordandogli che non doveva parlare. Poi, il padrone di casa lo spinse sul letto di faccia e usò una mano per divaricargli le natiche, mentre con l'altra infilava poco gentilmente il plug. Louis si dimenò e gemette di dolore, ma Harry lo ignorò, sollevandosi dal letto: "Ecco fatto, ora a quattro zampe e torna nella mia camera!".

Louis si mosse cautamente nel corridoio, su mani e ginocchia. Si sentiva le guance in fiamme per l'imbarazzo, mentre si sentiva di nuovo il fondoschiena in fiamme per via del plug. Le guardie nel corridoio lo ignorarono, ma sospirò comunque di sollievo una volta dentro la camera di Harry. L'uomo era scomparso di nuovo, per occuparsi dei suoi misteriosi e loschi affari. Louis si diresse verso il materassino vicino al letto, notando che era stato cambiato con uno nuovo più spesso e di un rosa pallido simile a quello degli slip. Si sdraiò stancamente, rigorosamente su un fianco per evitare di premere sulla fastidiosa coda. In quei giorni si era riposato e aveva mangiato decentemente, quindi non aveva sonno. Sentì delle voci nel corridoio e sollevò la testa, incuriosito. "Non accetto scuse, Zayn, il debito deve essere ripagato entro questa settimana" era la voce di Harry: "In caso contrario, manderemo uno dei ragazzi a rompere qualche osso o spaccare la vetrina". La porta della camera si aprì, rivelando il padrone di casa, seguito dall'uomo dai tratti orientali che Louis aveva visto nel seminterrato. In quel momento, si ricordò dell'altro uomo, Liam, che era anche il medico che lo aveva curato e che probabilmente lavorava per Harry.

Kitten per forza - Larry Kink Fanfiction (Non adatta a un pubblico sensibile)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora