Harry Styles indossava un completo nero gessato, i bordi della giacca di raso lucido. Capelli perfettamente acconciati ed il viso, che non palesava alcuna emozione. Louis spalancò la bocca, ma nessun suono ne uscì. "Parlami" lo esortò, con voce dura, l'uomo. "H-Harry?" riuscì a balbettare il più giovane, facendo cadere a terra la sigaretta. "Non mi dispiace la tua voce" replicò il più alto, squadrandolo con intensità: "Trovo invece orribili i vestiti che indossi". Zayn e Niall comparvero dietro di lui, Louis si schiacciò contro il muro spaventato, ma Harry si rivolse ai due ignorandolo: "Andate a parlare con il proprietario, ricordategli il suo debito. Non siate gentili". Louis rabbrividì, al suono minaccioso della voce dell'altro uomo. Pensò di fuggire, ma era come immobilizzato sul posto. Le gambe si rifiutavano di muoversi, il petto si alzava ritmicamente per il respiro accelerato. Harry fece un passo verso di lui, quasi sfiorandolo. "Ti ho cercato tanto, mio kitten" confessò a voce bassa, Louis scosse la testa vigorosamente ma l'altro proseguì: "Ero così preoccupato per te, gattino". "N-non sono un gatto" replicò il giovane, con voce flebile. "Certo, che lo sei" ribatté in tono sicuro Harry, annuendo e fissandolo con affetto, mentre diceva: "Tutti i gatti provano un forte desiderio di libertà, prima di convincersi di quanto siano meglio il calore e la sicurezza, della casa del padrone". "Allontanati da me o grido!" replicò Louis, Harry non sembrò preoccupato ma gli sorrise ancora, sussurrando con voce suadente: "Il mio gattino ha gli artigli". "Non sono, il tuo gattino!" fece Louis, alzando la voce. "Dimmi cosa vuoi" lo invitò Harry, leccandosi le labbra e usando un tono carezzevole: "Posso darti tutto quello che vuoi, tu meriti di più di un misero monolocale e vestiti di dubbio gusto". "Non sono in vendita" ribatté sollevando il mento, Louis. "Mi piace la tua voce, è particolare" osservò con aria pensierosa l'uomo: "Acuta ma armoniosa, melodiosa oserei dire". "Vattene e lasciami in pace" insistette Louis, sentendo la paura trasformarsi in rabbia. Incurante della reazione dell'altro, Harry proseguì con voce carezzevole, sporgendosi per parlargli nell'orecchio: "Voglio sentirti chiamarmi padrone, mio dolce kitten, mentre ti penetro da dietro, incatenato al letto e con le mani legate". Louis fu percorso da un brivido, a quelle parole. "Vieni con me, kitten, permettimi di prendermi cura di te. Ti farò implorare in preda al più intenso piacere". Louis deglutì a vuoto, mentre Harry si ritraeva e lo fissava, gli occhi verdissimi che sembravano leggergli dentro. "N-no" balbettò, sentendo il proprio membro traditore indurirsi alle parole, pronunciate con voce roca dall'altro uomo. "Devo andare, adesso" concluse Harry, accennando a Zayn e Niall, che lo attendevano poco distante: "Tornerò domani, alla stessa ora. Pensa a quello che ti ho detto, piccolo Lou. Se ancora rifiuterai, non mi vedrai più, te lo prometto".
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Kitten per forza - Larry Kink Fanfiction (Non adatta a un pubblico sensibile)
FanfictionAVVISO Avvertenze/Warnings: scene di sesso esplicito, violenza, abusi, dominio/sottomissione, BDSM, kitten kink, torture fisiche e psicologiche. Trama Harry avrebbe fatto qualunque cosa, per soddisfare i propri desideri. Louis, doveva dei soldi all...