"Andiamo, siediti con me e beviamo qualcosa" la voce del Direttore era talmente alta, da superare la musica di sottofondo. Steve Martons era un uomo robusto e dai modi espansivi, i suoi occhi scuri potevano sembrare gentili ma sapeva anche essere piuttosto intimidatorio se voleva. I capelli chiari, brizzolati sulle tempie, brillavano nella luce soffusa. Louis continuò a pulire il bancone, fingendosi disinteressato perché sapeva bene con cui stesse parlando il suo capo. "Solo pochi minuti" rispose la voce profonda di Harry, mentre si accomodava sullo sgabello accanto a Steve. "Louis!" chiamò il Direttore: "Portaci un paio di birre!". "Subito" rispose, con un sorriso professionale, posando lo straccio e prendendo i boccali vuoti da sotto il bancone. Dopo averli riempiti, li depositò con cura davanti ai due uomini, facendo un cenno di saluto con il capo. "Grazie, Lou" disse Harry, fissandolo con uno sguardo intenso. "Dovere" rispose il barista, rivolgendogli un piccolo sorriso. "Voi vi conoscete, giusto?" chiese Steve, in tono incerto, prendendo in mano il boccale. Louis si portò le mani dietro la schiena, esitante. "In un certo senso" fu la replica sibillina di Harry, prima che portasse la birra alla bocca ammiccando verso Louis, che arrossì vistosamente. Steve poggiò il boccale sul bancone e li fissò, con aria curiosa. "Finisco di pulire il bancone" annunciò il barista, allontanandosi velocemente. Non voleva essere nei paraggi, se il suo capo avesse fatto domande più pressanti. Dopo pochi minuti, vide Steve alzarsi e tornare in ufficio, si voltò così per controllare se Harry fosse andato via. Quasi sobbalzò, trovandoselo di fronte, appoggiato al bancone proprio davanti a lui. Gli sorrise, sussurrando: "Mi è permesso, dare una mancia al bel barista?". Stava ovviamente alludendo alle ferree regole del locale, Louis non poté fare a meno di ricambiare il sorriso mentre lucidava dei bicchieri con energia. "Non sono, contrario per principio, alle mance" replicò, sentendosi per la prima volta a suo agio con l'altro uomo. Senza aggiungere altro, Harry si mise una mano in tasca e poggiò qualche banconota sul bancone, gli occhi fissi sul barista e un'espressione che era un misto tra il rimpianto e la bramosia. Louis si morse un labbro, stringendo un bicchiere con una tale forza da temere di romperlo. Erano così vicini, eppure così lontano. Harry aveva mantenuto le distanze, come gli aveva chiesto. Ma non poteva negare di rimproverarsi, a volte, di averlo fatto. Nonostante l'ottima sistemazione, le sue notti erano solitarie e i suoi desideri insoddisfatti. Nessuno aveva catturato la sua attenzione, in realtà non aveva neppure mai cercato di incontrare qualcuno. Perché era ormai ben conscio dei propri gusti e non poteva certo fidarsi di uno sconosciuto, in quel campo. Prendimi, pensò sentendo un principio di erezione formarsi rapidamente. Era così tanto tempo, che nessuno lo toccava. Voleva, quasi, piangere.
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Kitten per forza - Larry Kink Fanfiction (Non adatta a un pubblico sensibile)
FanfictionAVVISO Avvertenze/Warnings: scene di sesso esplicito, violenza, abusi, dominio/sottomissione, BDSM, kitten kink, torture fisiche e psicologiche. Trama Harry avrebbe fatto qualunque cosa, per soddisfare i propri desideri. Louis, doveva dei soldi all...