⋆ Chapter 2

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Una volta entrata nella stanza assegnata, Helena osservò per qualche istante lo spazio spoglio e impersonale. Le lenzuola erano piegate in modo perfetto, e accanto al letto c'era una piccola scrivania vuota, pronta ad accogliere i suoi oggetti personali. Le voci dei suoi nuovi compagni di stanza - Vybes, Ilan e Trigno - echeggiavano nel corridoio, mentre lei iniziava a disfare la valigia e a tirare fuori ciò che per lei era più prezioso: le foto della sua famiglia.

 Le voci dei suoi nuovi compagni di stanza - Vybes, Ilan e Trigno - echeggiavano nel corridoio, mentre lei iniziava a disfare la valigia e a tirare fuori ciò che per lei era più prezioso: le foto della sua famiglia

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Iniziò con delicatezza a disporle sul muro sopra il letto. La prima immagine mostrava lei e il fratello maggiore da bambini, che camminavano mano nella mano su un sentiero di campagna. Poi attaccò una serie di foto della sua infanzia, una dove sorrideva felice in un pigiamino rosso, e un'altra dove aveva i capelli spettinati e indossava una giacca di jeans. Quei ricordi le riempivano il cuore di nostalgia.

Poi arrivarono le foto che rappresentavano ciò che per lei era più sacro: i momenti passati con Sofia, la sua sorellina. C'era una foto in cui Helena, ancora giovane, abbracciava Sofia, cullandola teneramente, come a volerla proteggere dal mondo intero. In un'altra, la piccola Sofia guardava felice dal passeggino, gli occhi pieni di meraviglia per tutto ciò che la circondava. Un'altra ancora la mostrava mentre osservava affascinata un fiore in giardino, vestita con un abito bianco, come una piccola principessa.

Infine, attaccò le ultime due foto, entrambe scattate in momenti di allegria e spensieratezza con suo fratello maggiore. In una, lui la sollevava tra le braccia, ridendo sotto le luci di una serata in città; nell'altra, erano sulla spiaggia, entrambi con una tavola da surf, mentre il sole tramontava all'orizzonte. Quelle foto rappresentavano tutto ciò che aveva di più caro e le davano un senso di appartenenza, anche in quel luogo nuovo.

Proprio mentre stava attaccando l'ultima foto, la voce di Maria ruppe il silenzio dagli altoparlanti della stanza.

"Helena, come va?" esordì Maria, con un tono gentile, come se volesse creare un legame con lei anche a distanza.

Helena si voltò istintivamente verso la voce, sorpresa e leggermente imbarazzata, con una foto ancora tra le mani.

"Vedo che stai già personalizzando il tuo spazio," continuò Maria. "Non è facile portarsi dietro i ricordi, ma a volte sono proprio questi che ci aiutano a trovare forza, giusto?"

Helena annuì, anche se Maria non poteva vederla. Le sue dita accarezzarono la foto di sua sorellina Sofia, e sentì un nodo alla gola.

"Sai, Helena," riprese Maria, con un tono di comprensione. "Qui ad Amici siamo abituati a vedere ragazzi con una grande passione, ma ognuno porta con sé un bagaglio speciale, qualcosa che lo rende unico. Forse, un po' alla volta, scoprirai che questo è il posto giusto per trasformare quei ricordi in forza."

Le parole di Maria le arrivarono dritte al cuore. Helena respirò profondamente e finì di attaccare la foto, sentendo che, anche se non sarebbe stato semplice, non era più sola in quel percorso.

In quel momento, Trigno entrò nella stanza e notò il muro decorato. "Wow, hai già messo le tue radici, eh?" commentò con un sorriso amichevole. "Chi sono queste persone?"

Helena lo guardò, esitante. Non era mai facile condividere quella parte di sé, ma, con un respiro profondo, decise di aprirsi. "Sono la mia famiglia... mio fratello maggiore e la mia sorellina. Sofia non è più con noi, ma attraverso queste foto è come se continuasse a vivere accanto a me."

Trigno annuì, rispettoso, mentre Vybes si avvicinava per dare un'occhiata. "Dev'essere bello portarsi dietro una parte di casa," commentò, sfiorando con un dito una delle foto. "Qui troverai una nuova famiglia. E anche se è diversa da quella a cui sei abituata, siamo qui per te."

Helena sentì una calda sensazione di gratitudine per quelle parole, percependo che, nonostante il dolore e la perdita, in quel posto poteva davvero iniziare a ritrovare sé stessa.

Il profumo delle rose | TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora