⋆ Chapter 39

135 1 0
                                    

☆⋆。‧_____________‧。⋆☆

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

☆⋆。‧_____________‧。⋆☆

La mattina era iniziata come tante altre, con la luce del sole che filtrava dalle finestre della casetta e l'odore del caffè appena fatto che si mescolava ai profumi della colazione. Helena si era svegliata presto e, sentendo che la casa era ancora immersa nel silenzio, aveva deciso di mettersi ai fornelli. Preparare qualcosa per gli altri le dava sempre una certa soddisfazione; amava prendersi cura delle persone che le stavano a cuore.

Mentre tagliava delle verdure, canticchiando a bassa voce una vecchia canzone che le ronzava in testa, si perdeva nei movimenti ritmici delle mani, assorta nei suoi pensieri. Il suo viso era illuminato da un sorriso eggero e naturale, e c'era una quieta serenità in ogni suo gesto, come se in quei momenti riuscisse a mettere da parte tutto il resto.

Ma senza che se ne accorgesse Trigno l'aveva già notata. Si era affacciato in cucina in silenzio fermandosi un attimo a osservarla. Con lo sguardo dolce e un accenno di sorriso sulle labbra, restava li a guardarla, catturato dalla scena. La sua 'piccola fenice', come lui la chiamava, era splendida persino nei gesti più semplici. C"era qualcosa in lei, forse nel modo in cui il sole le accendeva i capelli o nelle lentiggini che le attraversavano il viso come una mappa segreta, che gli faceva sempre provare una tenerezza inspiegabile.

Dopo un momento, si avvicinò piano, decidendo di non rompere quell'incantesimo tutto in una volta. Le sue mani si posarono delicatamente sui fianchi di Helena, attirandola verso di sé con un gesto lento e sicuro. Lei trasali leggermente, sorpresa, e un sorriso le si dipinse sulle labbra appena
riconobbe quel tocco familiare,

"Ciao, piccola fenice" le sussurró all'orecchio, con una voce bassa e calda che le fece scorrere un brivido lungo la schiena

Helena si voltò appena per incontrare i suoi occhi, ma prima che potesse dire qualcosa, senti le labbra di Trigno sfiorarle il collo. Ogni bacio che le lasciava sembrava un piccolo incendio che si propagava, risalendo lentamente lungo la curva della sua pelle. Il cuore di Helena iniziò a battere più forte, come se fosse sincronizzato con i movimenti delicati e attenti di Trigno,

"Trigno." provò a mormorare, il suco tono un misto di rimprovero e piacere, ma lui non si fermò, lasciandosi andare a quei baci morbidi e persistenti, come se volesse assaporare ogni singolo istante. Le mani di lui scivolarono leggermente lungo i suoi fianchi, stringendola in un abbraccio che parlava più di mille parole. Era un abbraccio che le prometteva sicurezza, intimità, un rifugio nel caos di quel programma che spesso
i metteva sotto pressione.

La cucina sembrava essersi trasformata nel loro rifugio personale, un piccolo angolo di mondo dove potevano essere semplicemente se stessi, senza
preoccuparsi di apparire. Trigno la girò delicatamente per poterla guardare negli occhi, e in quel momento tutto il resto scomparve. suoi occhi erano luminosi, carichi di quella complicità che solo loro due condividevano. C'era una sfumatura di divertimento, una dolce sfida nel modo in cui si guardavano, come se entrambi sapessero che stavano fidando le regole, anche solo per un momento.

"Mi mancava vederti cosÌ concentrata.." le disse con un sussurro, il suo sorriso pieno di dolcezza e di desiderio trattenuto. "Ma ora sei tutta mia."

In un movimento fluido, la prese in braccio, facendo leva sulle sue braccia forti e stabili, e Helena sorpresa ma fiduciosa, si lascio sollevare con una risata soffocata. Lui la posò sul ripiano della cucina, e la sensazione fredda della pietra sotto di lei contrastava con il calore del corpo di Trigno, che ora si avvicinava ancora di più. Senza esitazioni, le loro labbra si unirono in un bacio profondo e appassionato. Era un bacio che raccontava la loro
storia, fatto di desiderio, ma anche di quella tenerezza rara e preziosa che si era sviluppata tra di loro.

Ogni respiro, ogni tocco delle mani di Trigno sui suoi fianchi, ogni sfiorare delle loro labbra sembrava creare una bolla attorno a loro, un mondo
dove esistevano solo loro due. Era un bacio che non voleva essere interrotto, un bacio che sembrava voler durare per sempre.

Il profumo delle rose | TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora