⋆ Chapter 3

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Il giorno seguente, Helena entrò negli studi con un misto di eccitazione e timore. Era giunto il momento di scegliere il suo professore, e non poteva fare a meno di sentirsi nervosa. Mentre attraversava i corridoi illuminati dagli schermi e dalle luci, cercava di mettere ordine tra le sue emozioni. Sapeva che quel percorso le avrebbe chiesto di esporsi e di scavare dentro di sé come non aveva mai fatto prima.

Finalmente, arrivò alla sala in cui la aspettava Anna Pettinelli. La conosceva di fama: un'insegnante severa ma giusta, una donna con una grande passione per la musica e una sensibilità particolare per le storie personali dei suoi allievi. Helena fece un respiro profondo prima di varcare la soglia.

Anna la accolse con un sorriso incoraggiante, facendole cenno di sedersi. "Ciao, Helena. È un piacere conoscerti. Come ti senti?"

Helena esitò, cercando le parole giuste. "È... emozionante, credo. Ma anche un po' spaventoso. Non sono abituata a parlare di me."

Anna annuì comprensiva. "Lo capisco, e credimi, non sei l'unica. Ma questo percorso ad Amici non è solo una gara di talento. È anche un'opportunità per crescere, per scoprire parti di te che magari non conosci ancora." Fece una breve pausa, osservando Helena con attenzione. "E mi sembra di intuire che tu abbia molto da raccontare."

Helena abbassò lo sguardo, sentendo un nodo allo stomaco. Parlare della sua vita significava ripercorrere momenti dolorosi, ma allo stesso tempo sentiva di dover affrontare il proprio passato per poter andare avanti.

"Mi chiamo Helena, e vengo dalla Spagna," iniziò, con un filo di voce. "Ho sempre amato cantare, fin da quando ero piccola. La musica è stata il mio rifugio, la mia passione... Ma negli ultimi anni è diventata anche una fonte di dolore."

Anna si sporse leggermente, interessata e attenta. "Perché dici così?"

Helena si prese un momento per raccogliere le parole. "Due anni fa ho perso mia sorella, Sofia. Aveva solo sei anni... e da quel momento, qualcosa dentro di me si è spezzato. Ho smesso di cantare, mi sono chiusa in me stessa. Pensavo di non essere più in grado di trovare la forza per andare avanti, tanto meno per cantare."

Anna rimase in silenzio per un istante, rispettando la delicatezza di quel racconto. "Capisco," disse infine, con una voce dolce. "Deve essere stato un dolore immenso. Ma a volte, Helena, il dolore può trasformarsi in una grande forza. La musica può aiutarti a dare un senso a ciò che hai vissuto, a trasformare quel dolore in qualcosa di bello."

Quelle parole toccarono Helena nel profondo. Sentiva che Anna capiva la sua sofferenza senza giudicarla, e questa comprensione la spinse a voler aprirsi ancora di più. "Non è facile," ammise Helena, "ma penso che sia arrivato il momento di provare. Di ritrovare quella parte di me che ho perso."

Anna le sorrise, con un'espressione di approvazione e sostegno. "E io sarò qui per aiutarti. Non sarà un percorso semplice, ma credo che tu abbia un talento straordinario e una profondità rara. Se lo vorrai, useremo insieme questa esperienza per aiutarti a ritrovare la tua voce."

Helena annuì, sentendo una nuova energia dentro di sé. Per la prima volta da molto tempo, percepiva una scintilla di speranza, come se quel dolore che la opprimeva potesse davvero trasformarsi in qualcosa di più.

Dopo una pausa, con le mani leggermente tremanti, Helena trovò il coraggio di condividere un dettaglio doloroso. Anna, percependo la delicatezza del momento, le diede tutto il tempo necessario, osservandola con un'espressione comprensiva e paziente.

"Sofia... è morta in un incidente," sussurrò Helena. "Era una giornata normale. Stavamo tornando a casa dopo aver passato il pomeriggio insieme. E poi... tutto è cambiato in un istante." Helena abbassò lo sguardo, i ricordi la travolgevano.

Anna le prese delicatamente una mano, trasmettendole un senso di calore e comprensione. "Non deve essere stato facile per te. Sento che il dolore che provi è ancora molto forte."

Helena annuì, trattenendo a stento le lacrime. "Non passa giorno in cui non mi chieda se avrei potuto fare qualcosa, se avrei potuto salvarla. È come se portassi un peso che non riesco a lasciare andare. E da quel momento, ogni volta che provo a cantare, sento come se la mia voce fosse soffocata da quel senso di colpa."

Anna sospirò, colpita dalla profondità delle emozioni di Helena. "Helena, la perdita di una persona cara, soprattutto in quel modo, lascia cicatrici indelebili. Ma non devi affrontarlo da sola. A volte, condividere il dolore e trasformarlo in arte, in musica, può essere il primo passo per liberartene."

Helena sollevò lo sguardo, trovando conforto nelle parole di Anna. Per la prima volta, percepì che forse, proprio attraverso la musica, avrebbe potuto trasformare quella sofferenza in qualcosa di diverso, forse anche in qualcosa di bello.

Il profumo delle rose | TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora