⋆ Chapter 38

132 0 0
                                    

☆⋆。‧_____________‧。⋆☆

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

☆⋆。‧_____________‧。⋆☆

Rientrati in casetta dopo la prova in studio, l'atmosfera era ancora carica di tensione. I ragazzi si dispersero per cercare di rilassarsi o riflettere su quanto accaduto. Helena, dopo essersi tolta il trucco, si rifugiò in un angolo del salotto, cercando di riordinare i pensieri. Era stata una giornata pesante, e la critica di Zerbi le aveva lasciato addosso un senso di inadeguatezza che faticava a scrollarsi di dosso.

Poco dopo, Trigno la raggiunse, sedendosi accanto a lei sul divano. La osservò per un istante, cercando di capire cosa le passasse per la mente.

"Ehi, tutto bene?" le chiese, con un tono premuroso.

Helena sollevò lo sguardo e accennò un sorriso stanco. "Non lo so, Trigno. Mi sento... come se non fossi all'altezza, come se ci fosse sempre qualcosa di sbagliato in me. La critica di Zerbi mi ha colpita più di quanto pensassi."

Trigno le prese delicatamente la mano, cercando di trasmetterle il suo sostegno. "Senti, io ero lì e ho ascoltato la tua esibizione. Sei stata bravissima, credimi. Zerbi ha solo voluto pungolarti per farti uscire ancora di più il potenziale che già vede in te. Non lasciare che un voto definisca il tuo valore."

Helena abbassò lo sguardo, giocando con le dita di Trigno, come per trovare un po' di conforto. "Hai ragione... Ma mi chiedo sempre se riuscirò mai a convincere completamente qualcuno. A volte penso di non essere abbastanza."

Trigno la guardò con affetto, accarezzandole una guancia. "Piccola fenice, non devi mai pensare di non essere abbastanza. Sei qui perché hai talento, e io vedo ogni giorno quanto riesci a toccare il cuore delle persone con la tua voce. E non sono l'unico."

Senza pensarci troppo, Helena si lasciò andare e si appoggiò a lui, trovando conforto nel suo abbraccio. In quell'istante, il mondo sembrava sparire e rimanere solo loro due.

Trigno le sfiorò i capelli, con un gesto delicato, e le sussurrò: "Ogni volta che hai un dubbio, io sarò qui a ricordarti quanto vali."

Helena si scostò leggermente, guardandolo negli occhi con intensità. "Grazie per essere qui. Non so se riuscirei a farcela senza di te..."

"Non devi ringraziarmi, piccola fenice," rispose lui, avvicinandosi ancora di più, fino a sfiorarle il viso con il suo. I loro occhi si incrociarono e in quel silenzio carico di emozioni, Helena sentì che tra loro c'era qualcosa di profondo, un legame che andava oltre il semplice affetto.

E senza ulteriori parole, si baciarono. Fu un bacio dolce e intenso, pieno di emozioni non dette e di promesse future.

Il profumo delle rose | TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora