⋆ Chapter 42

151 3 0
                                    

☆⋆。‧_____________‧。⋆☆

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

☆⋆。‧_____________‧。⋆☆

In una serata tranquilla nella casetta, Trigno e Chiara sono seduti sul divano a chiacchierare. Helena, che di solito trova un pretesto per sedersi accanto a lui o ascoltare le sue conversazioni, questa volta si tiene a distanza. Ha deciso di dare spazio a quel nodo di sentimenti confusi, tra insicurezza e gelosia, che le impediscono di agire come farebbe normalmente. Trigno, nel frattempo, ha notato il cambiamento di Helena, ma sceglie di non parlarne direttamente con lei, almeno per il momento.

Chiara sorride, guardando Trigno mentre racconta del suo passato e delle esperienze che lo hanno portato fino al programma. C’è un’intesa rilassante e naturale tra loro, qualcosa che non richiede parole complicate, e questo rende Trigno particolarmente a suo agio.

“Quindi sei sempre stato appassionato di musica? Anche da piccolo?”

Trigno ridacchia. “Sì, diciamo che ero quello che stonava durante le recite di Natale. Mia madre era disperata.”

Chiara scoppia a ridere, divertita dall’immagine di un giovane Trigno che cerca di cantare senza azzeccare una nota. “Non riesco proprio a immaginarti stonato. Ora sei uno dei migliori qui dentro.”

“Beh, ho fatto molta strada da allora. Ma non sono solo io… anche tu hai un gran talento,” dice Trigno, con un sorriso sincero.

Helena, a qualche metro di distanza, cerca di concentrarsi su un libro, ma ogni parola che Trigno e Chiara si scambiano sembra rimbombarle nelle orecchie. Sente una stretta allo stomaco ogni volta che lui ride, come se quel momento fosse esclusivo, riservato solo a Chiara.

Abbassando la voce, Chiara aggiunge, con un tono più serio: “Sai, a volte ho paura di non essere all'altezza qui dentro. Voi tutti sembrate così sicuri di voi stessi.”

Trigno la guarda con comprensione. “Sei qui perché hai talento. E lo sai anche tu, solo che a volte è più facile avere dubbi che certezze.”

“Forse hai ragione. È solo… non è facile credere sempre in sé stessi,” sospira Chiara.

Trigno le posa una mano sulla spalla in segno di supporto, e per un attimo Helena, osservando la scena, si sente invisibile, come se fosse solo una spettatrice della complicità che sta crescendo tra loro.

Poco dopo, Chiara si alza per andare a prendere qualcosa in cucina, lasciando Trigno da solo. Lui lascia scorrere lo sguardo nella stanza e i suoi occhi incrociano quelli di Helena per un istante. C'è tensione in quel silenzio, un confronto muto che nessuno dei due è pronto ad affrontare.

Trigno cambia posto, sedendosi vicino a lei. “Tutto bene, Helena? Non ti ho vista molto in questi giorni.”

Lei guarda altrove. “Sto bene, solo… impegnata.”

Trigno alza un sopracciglio. “Ah, impegnata. E allora perché continui a evitare il mio sguardo?”

Helena si sente presa in fallo, ma non ha intenzione di cedere. Il suo tono si fa più freddo, quasi difensivo. “Non so di cosa parli. Ho i miei pensieri, tutto qui.”

Trigno la osserva per un momento, cercando di decifrare le sue emozioni, ma lei tiene lo sguardo distante. Vorrebbe dirle che non c'è niente tra lui e Chiara, ma allo stesso tempo sente che non dovrebbe essere costretto a giustificarsi.

“Se c’è qualcosa che ti dà fastidio, puoi dirmelo, sai? Siamo una squadra, Helena.”

Lei sorride amaramente. “Davvero? Non sembra, ultimamente.”

La risposta amara lo colpisce, e Trigno capisce che c'è qualcosa di più profondo dietro il suo atteggiamento. Ma, invece di continuare a insistere, lascia scivolare la conversazione, sperando che lei trovi il coraggio di parlargli quando sarà pronta.

Poco dopo, Chiara ritorna e riprende il discorso con Trigno, distraendolo dalle tensioni con Helena. Tra una risata e una battuta, Helena si alza e si allontana dalla stanza, desiderosa di sfuggire a quella scena che le fa male.

Il profumo delle rose | TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora