⋆ Chapter 11

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Un silenzio rispettoso si diffuse tra loro. Trigno osservò Helena per qualche istante, poi si alzò dalla sedia e uscì dalla cucina. Vybes e Ilan lo seguirono con lo sguardo, un po' confusi, mentre Helena restava in silenzio, stringendo la tazza tra le mani, colpita dall'emozione dei ricordi di Sofia.

Pochi minuti dopo, il suono dei passi di Trigno nel corridoio attirò l'attenzione di tutti. Riapparve in cucina con qualcosa tra le mani e un sorriso dolce e soddisfatto. Helena abbassò lo sguardo e vide il suo orsacchiotto, quello che pensava di aver perso, tra le mani di Trigno. Il cuore le fece un tuffo. Aveva accettato con tristezza l'idea di averlo perso, e ritrovarlo lì era un piccolo miracolo.

Trigno si avvicinò piano e glielo porse con delicatezza. "Non era poi così lontano," disse con voce bassa, come per non spezzare quel momento. "Era finito sotto il divano in sala prove. Ho pensato che... forse ti avrebbe fatto sentire meglio averlo con te stanotte."

Helena lo guardò incredula, con gli occhi che brillavano di commozione. Le mani le tremavano leggermente mentre prendeva l'orsacchiotto e lo stringeva al petto, come se fosse il tesoro più prezioso del mondo.

"Non sai... non sai quanto significhi per me," sussurrò con la voce rotta dall'emozione. Quei ricordi di Sofia le inondavano la mente, e sapere che Trigno aveva compreso la profondità di quel legame la faceva sentire meno sola, quasi come se Sofia fosse ancora lì accanto a lei.

Trigno, con uno sguardo carico di dolcezza, le posò una mano sulla spalla, stringendola lievemente. "Helena, se mai dovessi perdere qualcosa d'importante, sappi che io sarò sempre qui a cercarla insieme a te," disse, con una sincerità che sciolse ogni barriera tra loro.

Vybes e Ilan si scambiarono un'occhiata, entrambi colpiti dalla delicatezza del momento. Helena non riusciva a distogliere lo sguardo dagli occhi di Trigno, che sembravano ancora più azzurri alla luce soffusa della cucina, simili al cielo di un mattino sereno. Con il suo orsacchiotto tra le braccia e i suoi amici accanto, si sentì finalmente un po' più leggera, come se avesse ritrovato una parte di sé e del ricordo della sua amata sorellina.

Dopo qualche attimo, Ilan sorrise, cercando di alleggerire la tensione. "Ok, ragazzi, ormai siamo qui... latte e biscotti per tutti?" domandò, allungando la mano verso il pacchetto di biscotti. L'atmosfera si addolcì, e tutti scoppiarono in una risata liberatoria.

Trigno, ancora con un sorriso leggero, riempì le tazze degli altri, e Helena non riuscì a trattenere un sorriso mentre lo osservava. In quella notte silenziosa e intima, con l'orsacchiotto di Sofia tra le braccia e i suoi amici accanto, si sentì finalmente più vicina a lei, protetta e mai sola.

Il profumo delle rose | TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora