Paura 2.0

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Le labbra sembravano rincorrersi mentre Katsuki, con gli occhi sempre aperti, iniziava a tremare seduto su quel freddo pavimento

Il viso di Izuku tumefatto..
Le sue lacrime..
"Basta Kacchan...ti prego.."

Le mani di Izuku andarono a sollevargli la maglia, sfiorandogli la schiena con le unghie, ed un'altra immagine colpì la sua mente

"Ti odio... i-io...
..io ti odio Katsuki..."

Si sforzò di rimanere concentrato...di rimanere presente, a sé stesso, perché ormai sapeva che quei ricordi non erano veri...che erano stati modificati...che la sua mente era stata violata nel peggiore dei modi

"M-mi...mi fai male...
..ti prego... smettila..."

Il collo di Katsuki si reclinò, prendendo fiato dall'ennesimo bacio, e scostò il viso quando Izuku si avvicinò di nuovo....

Il suo odore fu rilasciato con forza e, come una fucilata, colpì il naso dell'omega che chinò il capo terrorizzato...

Boccheggiavano entrambi, immersi nei loro incubi peggiori, nello stesso momento in cui le loro nature pretendevano di poter stare insieme...

Katsuki scostò le mani dal suo viso, spostandole in mezzo ai propri capelli, e chinò il capo disperato

K:" b-basta... c-cazzo.. basta..."

Izuku era ancora a terra...il viso tumefatto...il labbro spaccato...

Il sangue colava dal suo intimo mentre lui, in piedi, gli rideva in faccia

"Sei solo uno scarto...
Capace solo come
svuota palle...
E l'hai appena dimostrato.."

Il corpo di Katsuki si rannicchiò su se stesso, buttando quasi a terra il verdino, e si strinse i capelli con forza

K:" ... b-basta..."

Izuku digrignò i denti, pur di combattere l'oppressione che sentiva nel petto, e si sfilò la maglia con le mani che tremavano

I:" h-hai...h-hai cominciato lentamente...."

La voce del verdino era bassa e delicata...
Una carezza che giungeva, nel cuore del biondo, come acqua fresca a lenire le ferite..

La mano di Izuku prese la sua, dovendo fare leva per fargliela staccare dai capelli, e se la posò sul torace nudo

I:" s-sai... nonostante... nonostante tu fossi in pieno Rut..quando mi sono offerto a te, con il bacino esposto e la faccia contro l'albero, la prima cosa...l-la prima cosa che hai fatto è.. è stata farmi girare il viso e...e sollevarmelo... P-per...per guardarmi negli occhi..."

Izuku forzò il suo viso ad alzarsi, facendo incrociare i loro occhi, e sorrise con le guance arrossate

I:" ... m-mi... m-mi hai baciato Kacchan...tu...tu mi hai baciato per interi minuti...come...come se...come se non ne avessi mai abbastanza..."

Le labbra del verdino sfiorarono le sue, posandogli poi la fronte sulla sua, ed Izuku gli abbassò la mano sul proprio ventre

I:" i-io...i-io non capivo Kacchan...i-io non riuscivo a...a capacitarmi di quanta cura...di quanta dolcezza tu mi stessi dimostrando... Mi hai accarezzato il ventre, mentre mi spogliavi delicatamente, e...ed hai sorriso sai? Tu...tu hai sorriso mentre ricominciavi a baciarmi...."

Una lacrima cadde dagli occhi rossi, schiantandosi sul pavimento, ed Izuku respirò sulle sue labbra

I:" m-mi hai preso Kacchan... t-tu...tu mi hai preso per ore...con dolcezza...assicurandoti che io stessi bene..in ogni secondo...in ogni respiro... E...e quando sei entrato dentro di me, per la prima volta, tu.. t-tu mi hai accarezzato i..i capelli e...e mi guardavi Kacchan.. t-tu...t-tu mi hai guardato per tutto il tempo ed io...i-io ci ho sempre pensato...i-io l'ho sognato...ogni notte Kacchan...io ti ho sognato ogni notte!!!"

Il verdino iniziò a singhiozzare, attaccandosi con i pugni alla sua maglia, e lo baciò di nuovo

I:" i-io so di aver sbagliato Kacchan m-ma... m-ma ti prego...permettimi di...di farti capire che... c-che non mi hai fatto del male..."

Izuku afferrò il suo viso, mettendogli le mani a coppa sulle guance, e lo guardò con infinita dolcezza

I:" permettimi di restituirti almeno i ricordi Kacchan...i-io...i-io non posso fare altro m-ma...i-io devo...i-io..."

La voce di Izuku si spense, sull'ultima parole, mentre le labbra di Katsuki tornavano sulle sue

Si baciarono lentamente, come a riprendere ossigeno l'uno dall'altro, e Katsuki abbassò la testa mimando un si...

Izuku si alzò e, senza staccare mai gli occhi dai suoi, si tolse il resto dei vestiti per poi chinarsi, in ginocchio, e slacciare i suoi pantaloni

I:" va... v-va tutto bene Kacchan..."

Il membro dell'Alpha, teso e dolorante, fu esposto ed Izuku si spostò sopra di esso mettendogli le mani dietro la schiena ed il volto sul collo

I:" i-io...i-io lo volevo....i-io...io ti ho sempre voluto... Kacchan..."

Katsuki piegò la testa verso destra, sentendolo calarsi sopra di lui, ed un forte gemito proruppe dalle sue labbra

I:"...K-ka... K-Kacchan...i-io...io t-ti...t-ti voglio... ancora..."

Le mani dell'Alpha si agganciarono al bacino del verdino, rimasto quasi invariato nonostante gli anni, e se lo tirò addosso penetrandolo completamente

Le labbra di Katsuki si spalancarono ed, immediatamente, tutte le immagini violente sparirono mentre si stringeva a lui

".. Dio...
..ancora...ancora Kacchan!!"

Il biondo affondò di nuovo i canini, nella sua ghiandola, e lo strinse a sé mentre iniziava a spingere dentro al suo corpo

"T-ti voglio...
..t-ti voglio Kacchan!!!"

Il cuore andava a mille, seguendo le spinte sempre più veloci, ed Izuku reclinò la testa sul suo collo

"Ma-AH!...
..MARCHIAMI!!!"

I gemiti di Izuku lo portarono, velocemente, alla follia più totale...

Reclinò la testa, piegandola a destra, e tenne il volto del verdino fermo sulla sua ghiandola

K:" C-cazzo... c-cazzo nerd!! I... I-Izuku... CAZZO!!!"

I canini dell'omega, spinti dalla furia e dal desiderio, penetrarono nella ghiandola dell'Alpha rompendola...

Katsuki sentì il nodo ingrossarsi, alla base, e lo afferrò dalle spalle per spingersi, il più possibile, dentro di lui

E l'orgasmo di Izuku, che esplose sui loro ventri, gli riaprì la porta dei ricordi...

Lo rivide da ragazzino, con il sorriso sul volto dopo l'orgasmo, e lo guardò di fronte a sé...

Gli scostò i capelli sudati dalla fronte e, senza più paura, spinse il suo nodo dentro di lui...

Izuku chiuse gli occhi, mentre una lacrima solcava le sue guance, e tremò appena

Consapevole che, da quel momento in poi, nulla sarebbe più stato uguale

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