Dal diario di North:
Arrivai in camera la sera che mi sentivo esausto.
Avevo le palpebre pesanti, era come se un vento continuo, freddo e granuloso ci stesse soffiando costantemente all'interno e mi rendesse quindi faticoso il poterli tenere aperti a lungo.
Non avevo mai passato una giornata del genere in tutta la mia vita.
Una ragazza, non me ricordavo il nome, aveva dato a noi referenti un giglio bianco come omaggio e tradizione per la fine della preparazione alle settimane classiche, così mi ritrovai a pensare a Lillian. In inglese ,infatti, giglio si dice "Lily", come Lillian.
La questione del lampadario andato distrutto aveva scosso tutti a scuola e io, Jhoon, Wirtoland e Dan avevamo passato tutta la sera a fare gli straordinari per cercare di limitare i danni e ingaggiare velocemente chi potesse porre rimedio al problema.
La Aarmand ce lo aveva detto chiaro e tondo, tutto ciò che accade prima e durante le settimane classiche è una responsabilità della A , ed ecco perché mi ritrovai sconvolto a pensare che Julian avesse tagliato la corda che teneva appeso il lampadario e avesse messo così in pericolo la reputazione delle settimane classiche e la vita di uno studente della A.
Riuscimmo a farlo passare per un'incidente ma non lo era. Non lo era affatto.
Tornai la sera tardi nella mia camerata, accesi la luce,volevo solo andare a dormire.
Tirai un urlo subito dopo invece.
" Ma che cosa sei? Un serial killer? " Realizzai subito dopo l'assurdità di ciò che avevo appena detto.
Julian infatti era seduto sulla poltrona accanto al fuoco, a torso nudo come sempre quando andava a dormire, e con un bicchiere di vino rosso in mano. L'orecchino dalla gemma a goccia verde brillava e tintinnava ad ogni cenno della sua testa.
Chissà da quanto tempo si trovava in quella posizione, al buio, se l'avevo già trovato così entrando.
Subito dopo arrivò pure Jhoon. " Io alzo bandiera bianca, mi arrendo. " Esordì togliendosi le scarpe. " Cos'hai? Perché sembra che tu abbia appena visto un fantasma? " Mi chiese.
" Chiedi a Julian, piuttosto, perché se ne sta seduto là al buio in silenzioso come un vampiro." Protestai.
" Julian va tutto bene?"
" No Jhoon, non va tutto bene. Dobbiamo parlare, mettere in atto un piano, forza, sedetevi."
" Ma vuoi parlare proprio ora?" Mugolai" Andiamo Ju, siamo stanchi morti, io a fatica mi reggo in piedi."
" E non hai idea di ciò che ho dovuto patire io! Lillian Armstrong si trovava proprio sotto il lampadario, è stata sbattuta all'altro lato grazie alla misericordia Divina che l'accompagna sempre..abbiamo una ragazza ferita e Maria sotto le cure dell'infermieria con il gesso alla gamba, non poteva andarci peggio!" Mi seguì Jhoon.
Julian si massaggiò le tempie.
" Io non so se comprendete..." Cominciò lui " il casino in cui siamo finiti. Non stiamo riuscendo a bloccare quei tre ragazzini e con ogni probabilità si stanno sicuramente avvicinando al ritrovamento del diario di Luisa, più di quanto non ci stiamo avvicinando noi.
È un problema, è un grosso problema."
" A dire il vero" s'intromise Jhoon " Kimmie dice che nessuno di loro ha la più pallida idea di dove sia finito quel quadernetto. Insomma, lei li ha seguiti per tutto questo tempo, ha scoperto che si erano arrampicate sulla magnolia, che si erano nascoste in biblioteca... Questo per dire che non credo si sia fatta sfuggire un particolare così importante. Non hanno la minima idea di dove sia finito quel diario.
E poi, chi lo avrà mai preso?"
Settimo in silenzio per qualche minuto, alla luce rossa del fuoco che scoppiettava nel camino.
" Non possiamo farli fuori. Non possiamo proprio. Dobbiamo trovare un modo per farli semplicemente espellere, e io ho un'idea. Magari non domani, domani sono ancora responsabile io per ciò che fanno,essendo in gita, ma quando torneranno... Io ho un piano." Disse solo, convinto.
Qualcuno bussò alla porta. Wirt entrò senza nemmeno aver atteso il permesso.
" Buonasera ragazzi. Allora,sono stato in segreteria e guardate un po' che ho trovato.
Nulla su Maria e Bryce che già non sapessimo a dire il vero, ma ho scoperto cose interessanti su Lillian."
Julian prese con avidità i fogli che Wirt gli porgeva e lesse.
" Entrambi i genitori, William e Blue Armstrong ,sono morti in un'incidente stradale. Il padre guidava in stato di ebrezza. Attualmente è sotto la custodia del nonno, Sebastiano Hunter."
" Aspetta, non è il gioielliere? Quello che aveva un'infinità di amanti?" Chiese Jhoon sporgendosi dalla sua poltrona per osservare meglio la foto di Sebastiano appesa al margine del foglio.
" Sì, è lui. Ha una buona stabilità sociale, possiede una tenuta, non potremmo torcergli un capello. Cosa c'era da vedere quindi? " Julian ora fissava Wirt che era in piedi al suo capezzale.
" Ma va' avanti! Guarda! Lawrence Armstrong, è il fratello minore di Lillian. Indovina un po' dove va scuola? Alla Vivienne, anche Eliàs studia lì! Sarebbero solo poche ore di autobus dalla cittadina di ***** dove andremo domani. È vicinissimo!"
" So dove va mio fratello a scuola, Wirtoland" rispose secco Julian " tuttavia non ho intenzione di immischiare Eliàs in questa faccenda. È un'imbranato oltre che un bambino. "
" Non ci sarà bisogno di immischiarlo. Ma pensaci un po'! Kim ci ha sempre detto che Lillian va pazza per suo fratello. Minacciarla di torcergli anche un capello la metterebbe a K.O per sempre. Ora che sappiamo dove sta' sarà ancora più semplice. "
Il volto di Julian si illuminò di colpo.
" E se non dovesse funzionare?" Chiesi. Si voltarono tutti verso la mia direzione all'unisono.
" E se Lillian desse per scontato che non torceresti mai un capello a un bambino? Tu infatti non faresti mai una cosa del genere a un bambino innocente Julian, non è così?"
Lo guardai bene negli occhi e ne rimasi profondamente colpito. Quel ragazzo dai bei occhi color miele, quel ragazzo magro, con i capelli tagliati a fungo, che costruiva castelli di sabbia, pupazzi di neve e che condivideva le carote con me a pranzo non eaisteva più.
Non eravamo più dei bambini oramai. Eravamo cresciuti. Eravamo degli assassini. Cosa mi legava a lui a parte ciò,ora?
Julian era semplicemente un narcisista, poteva anche volerci del bene e avere una qualche morale ma non avrebbe mai messo nessuna di queste cose davanti alla sua teoria del controllo.
" Non è propriamente un bambino, e poi dipenderà da ciò che Merliah deciderà di fare." Fu la sua macabra risposta.
" Comunque ve l'ho detto. Ho un piano per farli espellere.
E ho anche una domanda, a dire il vero. "
Si fece più attento, più dritto e dopo una pausa disse ,con aria grave. " Non vi facevo così mononeuronali ragazzi, dico davvero.
Chi di voi ha avuto la brillante idea di metterci nei casini fino al collo e tirar giù quel lampadario? "
Calò un silenzio tombale.
" Come, non hai ordinato tu di farlo? Non lo hai ordinato a Kim?" Chiesi sbarrando gli occhi. Lo avevo dato per scontato. Che si fosse trattato per davvero di un semplice incidente?
" Assolutamente no. Ma per chi mi hai preso, Nathaniel? Io e Kim eravamo...occupati. Non mi sarei mai sognato di chiederle di buttare di sotto un lampadario."
" Ma allora chi è stato? Nessuno della A per certo. Nessuno si muove senza avere il tuo consenso, prima. E non credo che tra tutte le cose che a uno potrebbe venire in mente di fare deciderebbe proprio di buttar giù un lampadario di 300 kg." Si intomise Jhoon con il fiato corto.
Io non sapevo che cosa dire.
Wirt parlò per primo:
" Ma chi è che li vuole fuori dai piedi oltre che a noi, quindi?"
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I Carismatici
RomansaDopo la tragica morte dei loro genitori, Lillian e suo fratello minore ,Laurie, sono costretti a separarsi e vengono mandati in due college diversi per volere del nonno, un'egocentrico ricco e amante del classicismo(in special modo del greco e del l...