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Rimasi seduta sulla panchina, osservando Francesco che si allontanava, le mani infilate nelle tasche della giacca, le spalle curve come se portasse un peso enorme. Per un attimo pensai di alzarmi e correre dietro di lui, ma qualcosa mi bloccò. Era paura? Orgoglio? Non riuscivo a capirlo.

Tornai al set con una sensazione di vuoto. Pierre mi accolse con un sorriso preoccupato. «Vanessa, tutto bene? Francesco sembrava... turbato.»

Annuii vagamente, evitando il suo sguardo. «Sì, tutto bene. Forse era solo stanco.»

Pierre sembrò accettare la mia risposta, ma io non potevo fare altrettanto. C'era qualcosa in me che non riusciva a lasciar andare quello che era successo. Le sue parole, il suo sguardo, la sincerità con cui mi aveva parlato... tutto mi stava consumando.

La mattina successiva, il telefono vibrò sul comodino. Era un messaggio di Tony:

**"Hai programmi per stasera? Francesco mi ha chiesto di invitarti. C'è un evento importante al club, qualcosa che vuole mostrarti."**

Rimasi a fissare il messaggio per un minuto intero. Perché Francesco avrebbe voluto vedermi dopo ieri? Era stato lui a lasciarmi lì, a camminare via senza dare spiegazioni. Non sapevo se volevo accettare, ma c'era una parte di me – quella parte che non riuscivo a controllare – che voleva capire cosa avesse in mente.

Risposi con un breve **"Va bene, ci sarò."**

Il locale era un'esplosione di luci e suoni. Il pubblico era composto da volti noti e nuovi, tutti vestiti impeccabilmente, con l'aria di chi apparteneva a un mondo scintillante e intoccabile. Tony mi guidò attraverso la folla fino a una zona riservata.

Francesco era lì, seduto su un divano in pelle nera, un bicchiere di whisky in mano. Parlava con un paio di persone, ma quando mi vide entrare, i suoi occhi si bloccarono su di me. C'era qualcosa di diverso in lui, un'intensità che non avevo mai visto prima.

«Vanessa,» disse, alzandosi e avvicinandosi. «Sono felice che tu sia venuta.»

«Tony non mi ha lasciato molte alternative,» risposi con un mezzo sorriso, cercando di mascherare il mio nervosismo.

Francesco si piegò leggermente verso di me, abbassando la voce. «È una bugia, e lo sai. Sei qui perché vuoi esserci.»

Non risposi. Non potevo. Lui aveva ragione, ma non volevo dargli quella soddisfazione.

La serata continuò tra risate, musica e conversazioni, ma io e Francesco evitammo accuratamente di rimanere soli. Ogni volta che sentivo il suo sguardo su di me, cercavo di distrarmi, ma il suo magnetismo era innegabile.

A un certo punto, Tony salì sul palco, annunciando un momento speciale: un'anteprima del nuovo singolo di Francesco. Le luci si abbassarono, e la musica cominciò a riempire la stanza.

La canzone era diversa da qualsiasi altra che avessi sentito da lui. Era più lenta, più emotiva, e le parole sembravano rivolte direttamente a me:

* "Tu sparami, reinventami e poi
scaldami
Sei bella se sei calda, ti amo pure quando
grandini
Sorridi quando sanguini, lo farebbero
i martiri
Col cuore ghiacciato e nonostante ciò ci
pattini"*

Sentii il cuore stringersi. Ogni parola, ogni nota, sembrava raccontare la nostra storia, quello che non avevamo mai detto a voce. Quando la canzone finì, il pubblico esplose in applausi, ma io rimasi immobile, sopraffatta da un'ondata di emozioni.

Francesco scese dal palco e si diresse verso di me. «Era per te,» disse, con una semplicità che mi tolse il fiato.

«Per me?» chiesi, anche se sapevo già la risposta.

«Sì.» La sua voce era ferma, ma i suoi occhi rivelavano una vulnerabilità che mi disarmò. «Perché non so come spiegarti quello che provo. Non sono bravo con le parole, ma questa canzone... è tutto quello che non riesco a dirti.»

Mi sentii esposta, come se lui avesse visto ogni mia paura, ogni mio dubbio. «Francesco, io...»

«Non devi dirmi niente adesso,» mi interruppe, avvicinandosi di un passo. «Ma non posso più fingere. Voglio te, Vanessa. Voglio capire cosa potremmo essere insieme. E non mi interessa se è complicato.»

Le sue parole mi colpirono come un fulmine. Non avevo mai immaginato che qualcuno potesse mettere così a nudo i propri sentimenti per me, e non sapevo se ero pronta a fare altrettanto.

La musica riprese, e la folla tornò a danzare intorno a noi, ma io e Francesco rimanemmo lì, fermi, intrappolati in un momento che sembrava eterno.

tra le note del cuore - kid yugi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora