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Il mattino seguente mi sveglio con una strana sensazione di attesa. La luce filtra dalla finestra in modo quasi gentile, come se la giornata sapesse che qualcosa di significativo sta per accadere. Mi alzo lentamente, cercando di scuotere via i pensieri confusi della notte precedente. Ma l'immagine di Francesco e le sue parole restano, come un sottofondo costante che mi accompagna anche mentre cerco di concentrarmi su ciò che ho davanti.

E oggi c'è qualcosa di importante davanti a me: il mio primo grande evento come modella professionista.

Non è una semplice passerella, è *la* passerella. Lo show di uno dei marchi più importanti della moda, quello che tutte le aspiranti modelle sognano di calcare almeno una volta nella vita. Tony mi ha fatto ottenere il contatto con l'agenzia, ma il resto è stato tutto lavoro mio. Prove, shooting, casting, e ore di camminate con tacchi vertiginosi. Questo è il culmine di tutto quel lavoro, ed è finalmente il mio momento.

Il backstage è un caos controllato, un vortice di persone che si muovono rapidamente tra abiti luccicanti, pennelli per il trucco e acconciature artistiche. Sono circondata da modelle di tutto il mondo, ognuna con la sua aura di sicurezza e nervosismo. Io stessa mi sento un misto di adrenalina e timore.

La mia stylist, una donna minuta ma con una presenza imponente, mi osserva mentre mi infila un abito bianco etereo, decorato con dettagli argentati che sembrano catturare ogni raggio di luce. «Perfetto,» dice, sistemandomi il corpetto. «Sei l'immagine della grazia.»

Sorrido, anche se la tensione mi stringe lo stomaco. Questo è il momento in cui devo dimostrare di essere all'altezza. Niente esitazioni, niente errori.

«Vanessa,» una voce familiare mi chiama. Mi giro e vedo **Pierre**, il direttore artistico dello show, un uomo conosciuto per la sua severità. Si avvicina con passo deciso, guardandomi dall'alto in basso. «Tu sei il volto nuovo, giusto?»

Annuisco, cercando di sembrare più sicura di quanto mi senta realmente. «Sì, signore.»

«Bene,» dice, incrociando le braccia. «Sei nella parte centrale dello show. Questo significa che sei una delle protagoniste. Non deludermi.»

Quelle parole mi colpiscono come una scarica di elettricità. Non solo sono parte della sfilata, ma ho un ruolo centrale. Questo è più di quanto mi aspettassi, ed è la conferma che ogni sacrificio che ho fatto finora non è stato vano.

Il momento arriva più in fretta di quanto avessi immaginato. Il rumore ovattato del pubblico si mescola alla musica pulsante che inizia a riempire la sala. Le altre modelle sfilano davanti a me, movendosi con una precisione quasi meccanica. Tocca a me.

Faccio un respiro profondo, cercando di ignorare il battito accelerato del mio cuore. Quando metto piede sulla passerella, tutto cambia. Le luci abbaglianti mi colpiscono, e il pubblico diventa solo una massa indistinta. È come se ogni pensiero, ogni dubbio, fosse spazzato via. Sono solo io, l'abito e il ritmo dei miei passi.

Ogni movimento è calcolato, ogni sguardo è intenzionale. La sicurezza cresce con ogni passo che faccio, fino a quando raggiungo il punto centrale della passerella. Mi fermo per un momento, girandomi leggermente per permettere ai fotografi di scattare. Le luci dei flash sono come esplosioni intorno a me, ma io mantengo il mio sguardo fisso, sicuro.

Quando torno nel backstage, vengo accolta da un applauso improvviso. Le altre modelle mi sorridono, e Pierre mi si avvicina con un'espressione soddisfatta. «Brava,» dice semplicemente, ma quelle poche parole valgono più di mille complimenti.

Mentre mi tolgo l'abito, ancora elettrizzata dall'esperienza, il mio telefono vibra. Lo prendo, aspettandomi un messaggio da Tony o da mia madre. Invece, è un messaggio di **Francesco**.

**Francesco**: *Ho visto qualche foto della sfilata. Impressionante. Sei stata straordinaria.*

Non riesco a trattenere un sorriso. Non mi aspettavo che Francesco fosse uno da seguire le sfilate, ma il fatto che abbia notato qualcosa di così importante per me mi colpisce. Non rispondo subito, ma tengo il telefono stretto in mano, lasciandomi godere quel momento di gratificazione.

La sera stessa, c'è un evento di gala per celebrare la sfilata. Arrivo con un abito da sera nero, semplice ma elegante, con una scollatura discreta e un dettaglio brillante sulla schiena. L'atmosfera è sofisticata, con champagne che scorre liberamente e conversazioni che rimbalzano tra le mura scintillanti.

Mentre mi muovo tra la folla, un'altra notifica illumina il mio telefono. Questa volta è un messaggio da **Tony**: *Non dimenticare che sei una Hueber. Fai vedere a tutti chi sei.*

Il suo sostegno mi scalda il cuore. So quanto sia orgoglioso di me, anche se non lo dice apertamente. La nostra famiglia ha sempre puntato su di lui, ma per una volta, sento di essere io al centro della scena.

Mentre il gala continua, mi ritrovo in un angolo tranquillo, lontana dalla folla. Mi godo un attimo di silenzio, lasciando che il peso della giornata si allenti. Ed è proprio in quel momento che sento una voce familiare alle mie spalle.

«Pensavo di trovarti qui.»

Mi giro lentamente, e lì, sotto le luci soffuse del salone, c'è Francesco. Indossa un completo scuro, con un'eleganza casual che sembra naturale per lui. Il suo sguardo è fermo, ma c'è una scintilla di curiosità nei suoi occhi.

«Francesco?» domando, sorpresa. «Cosa ci fai qui?»

Lui si stringe nelle spalle, con un mezzo sorriso. «Forse volevo vedere di persona quanto eri straordinaria. E forse volevo dirti che... avevi ragione. Questo mondo ti appartiene.»

Per un attimo, il rumore del gala si dissolve intorno a noi. Non importa chi ci guarda o cosa penseranno. In quel momento, siamo solo io e lui. E per la prima volta, mi sento davvero vista, non solo come Vanessa Hueber, la modella, ma come me stessa.

tra le note del cuore - kid yugi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora