32

297 12 0
                                        

Il mio telefono vibra senza sosta, e so già perché. Instagram è una cascata di notifiche: tag, messaggi, storie di amici, colleghi, persino sconosciuti. Tutti stanno parlando di lui. Di Francesco. Di *Lilith*. 

Scorro distrattamente il feed, cercando di ignorare quel nodo allo stomaco che mi stringe sempre più. Le clip del videoclip iniziano a comparire ovunque. Il ritmo ipnotico, la sua voce graffiante, le immagini dense di simbolismi oscuri e sensuali. È potente, magnetico. E parla di me. 

Non me lo ha mai detto chiaramente, ma so che *Lilith* sono io. 
«Non è solo una canzone,» mi aveva detto una sera, mentre eravamo nel suo studio. La traccia scorreva in sottofondo, una vibrazione che mi entrava sottopelle. «È un pezzo di noi.» 

Adesso quelle parole mi tornano in mente come un'eco insistente. Non sono mai stata brava con le emozioni, figuriamoci con questo genere di dichiarazioni velate, nascoste sotto metafore e versi. Mi fanno paura. Eppure, non riesco a smettere di ascoltare. 

---

Il mondo fuori dalla mia finestra sembra scorrere lento, ma io non riesco a stare ferma. Mi alzo dal divano, con la tazza di tè tra le mani, e inizio a camminare avanti e indietro per la stanza. Ogni tanto mi fermo per controllare il telefono.

I commenti sotto il post ufficiale della canzone sono migliaia: 
*"Chi è Lilith?"* 
*"Yugi parla sempre in codice, ma stavolta sembra che ci sia qualcosa di più."* 
*"La migliore traccia che abbia mai scritto."* 

Alcuni taggano me. Non è difficile per loro fare due più due. Sanno che Francesco e io ci conosciamo, e il gossip ha già iniziato a girare. Mi sento esposta, come se avessi lasciato che qualcuno sbirciasse in una parte di me che non volevo mostrare. 

Mi siedo di nuovo, lasciando la tazza sul tavolino. Non riesco a togliermi di dosso la sensazione che questa canzone sia una specie di dichiarazione, una che non so come gestire. Francesco è riuscito a prendere quello che c'è stato tra di noi, con tutte le sue complessità, e trasformarlo in qualcosa di eterno. 

E io? Io non sono pronta. 

---

Qualcuno bussa alla porta. Il suono mi fa sobbalzare, riportandomi alla realtà. Mi alzo lentamente, sistemandomi i capelli senza pensarci troppo. Quando apro, il mio cuore salta un battito. 

È Tony. 

«Non rispondi ai messaggi?» mi chiede con la sua solita aria da fratello maggiore, infilando un piede oltre la soglia senza nemmeno aspettare l'invito. 

«Ho lasciato il telefono sul divano,» mento, cercando di sembrare rilassata. 

Lui mi guarda, scrutandomi per un secondo di troppo. So che mi conosce abbastanza bene da capire che c'è qualcosa che non va. E so che *Lilith* è un argomento che non possiamo evitare. 

«Hai sentito la canzone?» chiede, buttandosi sul divano come se fosse casa sua. 

«Certo.» Provo a mantenere la voce piatta, indifferente. 

Tony ride, scuotendo la testa. «Certo, dice lei. Vanessa, quella canzone parla di te, lo capisci, vero?» 

Il modo diretto in cui lo dice mi fa gelare. «Non iniziare, Tony.» 

«Non iniziare cosa? È evidente. Francesco ha scritto *Lilith* per te. Lo sanno tutti ormai. Lui, tu... non so cosa stiate combinando, ma forse sarebbe il caso di parlarne.» 

Mi incrocio le braccia al petto, come per proteggermi. «Non c'è niente da parlare.» 

Tony mi guarda di nuovo, questa volta senza il solito sorriso. È serio. «Sai che ti voglio bene, Vanessa. Ma se state giocando con il fuoco, voglio assicurarmi che tu non sia quella che si brucia.» 

Le sue parole mi colpiscono più di quanto vorrei. Non rispondo, lasciando che il silenzio riempia la stanza. 

---

Quando Tony se ne va, rimango sola con i miei pensieri. E con la voce di Francesco che suona nella mia testa. 
*"È un pezzo di noi."* 

Prendo il telefono e apro Spotify. Premo *play* su *Lilith* e lascio che la canzone riempia la stanza. Questa volta la ascolto davvero, ogni parola, ogni verso. E capisco che Francesco non si è nascosto dietro metafore. È tutto lì, alla luce del sole. 

La mia pelle si accappona quando sento una delle strofe finali

Mi siedo sul divano, incapace di respirare a fondo. Non so se sono pronta ad affrontare quello che questa canzone significa per lui. O per me.

tra le note del cuore - kid yugi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora