Capitolo 43

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Leggete lo spazio me alla fine del capitolo,thanks. Buona lettura.

Sandra's pov

Il mio sguardo si alterna tra le macchine della polizia e Carmine,che guarda nello stesso mio punto con un ghigno sul volto. Lo vedo sollevare un braccio per circondarmi le spalle ma lo scanso e lo spingo via,facendolo barcollare un pó.

"Tu..avevi promesso!"
Gli urlo contro con tutta la rabbia in corpo.

"Giuro che non c'entro,non sono stato io! É stato lui!"

"Lui? Cosa diavolo stai dicendo?"

"Chiediglielo" Col capo indica la macchina e io non perdo tempo,corro più veloce possibile,prima che la macchina parta.

"Fermi!" Urlo "Aspettate!"

Un poliziotto che stava scrivendo sul suo block notes alza la testa nella mia direzione e aggrotta le sopracciglia.  Fa un cenno al collega di stare fermo ,poi rivolge a me la sua attenzione.

"Cosa ci fa qui signorina? " fomanda scrutandomi da capo a piedi

"Perché state portando via Alessandro?"

"Conosci quel delinquente?"
Non faccio capire quanto mi ha dato fastidio il modo in cui lo ha chiamato e annuisco.

"Lo abbiamo arrestato per spaccio, associazione mafiosa e favoreggiamento della prostituzione"

Spalanco gli occhi che subito si posano su Alessandro,con le mani ammanettate dietro la schiena e un poliziotto che lo mantiene per un braccio.

"Posso parlargli?"
Il poliziotto mi guarda e sospira.

"Ok..Roberto lascia il ragazzo"

Spinge Alessandro verso di me,ancora ammanettato, e io lo abbraccio subito.

"Vorrei poter ricambiare l'abbraccio"

Mette la testa nell'incavo del mio collo e mi lascia alcuni baci.

"Cosa è successo?" Gli chiedo ,stando ancora abbracciati, e lui sospira.

"Mi sono consegnato alla polizia"

Mi stacco da lui e lo guardo negli occhi, sperando che mi dica che è tutto uno scherzo e andare a casa e mangiare insieme la Nutella sul divano mentre ci scambiamo dei baci.
Ma è reale,è la realtà e non si può cambiare. Vorrei tanto avere una macchina del tempo per ritornare indietro e impedire tutto questo.
La punta del suo naso passa sulle mie guance  e solo ora mi accorgo che alcune lacrime sono scappate dai miei occhi.

"Non piangere per me,non ne vale la pena" mi rivolge uno sguardo triste ,mentre io trattengo un singhiozzo.  

"Ma..perché? "
Ormai le lacrime hanno preso il sopravvento e cerco di asciugarle con la mano.

"Non posso metterti nei guai, non riesco a starti vicina se so che il pericolo è in agguato. Lo faccio per te"

"E quando pensavi di dirmelo?Con una lettera mentre tu stavi già dietro le sbarre? Non potevi parlarne con me prima? Se mi amavi-"

"Amavo?! Se non ti amassi non mi sarei consegnato alla polizia per toglierti dai guai! Non lo capisci? Io ti amo!"

"Non voglio perderti!"

"Per tutto questo tempo volevo solo allontanarti dal pericolo, quando in realtà sono io il pericolo "

"Ma cosa dici?Tu-"

"Signorina dobbiamo andare "
Ci voltiamo verso il poliziotto che prima teneva Alessandro, Roberto mi sembra.

"No la prego non lo arrestate, lui è un gran burlone scherza sempre" Dico per farli andare via ma Ale gli dice di non ascoltarmi.

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