Capitolo 27

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Sandra's pov

Ed ecco un altro noiosissimo giorno di sc-...no aspetta oggi è Natale! Niente scuola! Sono le 10 e ho tutto il tempo per farmi una doccia e prepararmi per uscire un po'. Apro il getto d'acqua calda e ci sto sotto per almeno mezz'ora,se non di più. Esco e avvolgo un asciugamano attorno al mio corpo. Mentre scelgo che vestiti mettere il cellullare squilla.

Sbuffo e rispondo senza vedere chi è.

"Pronto?!"

"Sandra,sono io"  dall'altra parte sento una voce familiare femminile

"Mamma?" È da un po' che non mi chiama,da quando ha fatto l'operazione. Quanto mi è mancata la sua voce. Senza accorgermene una lacrima scende lungo la guancia ma la raccolgo subito.

"Pronto? Ci sei? Sandra?"
Mi schiarisco la voce

"Si,ci sono. Come mai questa chiamata?"

"Non sei felice che la tua mamma stia bene?" Chiede un po' triste.

"Ma certo,come puoi pensare il contrario. Mi stupisce il fatto che tu non mi abbia chiamata prima,cioè quando ti sei ripresa"

Sono passati 3,se non 4,mesi dall'operazione.

"Avrei voluto chiamarti ma non potevo,sono stata impegnata col lavoro,sai com'è..."

"Lo so fin troppo bene mamma"

I miei genitori lavorano mattina e sera per tirare avanti. Per fortuna gli zii mi hanno aiutato a trasferirmi a Napoli per il liceo,altrimenti sarei rimasta a Roma.

La sento sospirare e poi inizia a parlare

"Ti ho chiamato soprattutto per dirti che saremo da te questo pomeriggio"

"Come?!"  Sono sorpresa. Non è che mi dispiaccia passare il Natale con loro ma avevo intenzione di stare con Alessandro.

"Sorpresa?"

"Puoi dirlo forte...ma io-"

"No no no no,niente ma. Abbiamo già messo le valigie nella macchina e tra poco partiremo. Abbiamo sempre passato il Natale insieme e non sarà di certo la distanza a impedirci di farlo. Ora vado tesoro,ciao"

Senza che risponda attacca.

Perfetto,posso dire addio ai miei piani. Almeno non avevo detto ad Ale che piani avevo,quindi non devo disdire niente.

Visto che la mia uscita é saltata mi conviene stare a casa.

Infilo dei pantaloni larghi,di una tuta,grigi e una felpa rossa.

Vado in cucina e prendo il barattolo di nutella e delle fette biscottate. Col coltello spalmo la nutella. Metto la colazione,che consiste in 4 fette biscottate, in un piatto e mi stendo sul divano. Per ammazzare il tempo accendo la tv. Giro in continuazione i canali...arresti,omicidi,suicidi,associazioni mafiose,la Salerno-Reggio Calabria ancora da terminare,spacci e...oh...no sempre le stesse cose. Ma trasmettete in tv qualcos'altro!Sempre ste notizie deprimenti anche a Natale? Spengo la tv e metto il piatto nel lavabo. Wao! Sono già le 2!

Sento il campanello suonare e vado ad aprire. Sono i miei genitori. Gli salto addosso e per poco non li faccio cadere,provocando una risata di gruppo.

"Sandra,oddio come sei cresciuta!"

"Mamma sono passati solo 5 mesi dall'ultima volta che ci siamo viste"

"Aaaaah per me sei cresciuta"

E mi abbraccia fortissima,poi si stacca e inizia a baciarmi per tutta la faccia.

"Ehi,ci sono anch'io!" La voce di mio padre fa allontanare mamma,grazie al cielo. Stavo soffocando.

"Niente albero?" Mi domanda guardandosi in giro.

"Ehmmmm l'albero sta nell'appartamento di zio e non avevo le chiavi,in compenso ho il presepe" dico sorridendo e glielo mostro. L'ho messo sul tavolino dell'ingresso. L'unico spazio libero che ho trovato.

"Io direi di mangiare ho una fame" annuncia mio padre toccandosi la pancia

"Ordiniamo qualcosa da farci portare?" Chiedo

"Sandra ho preparato già tutto a casa nostra e l'ho portato appresso nelle borse termiche. Quindi apparecchia la tavola che io mi occupo del cibo" quando si trattava di cucina mia madre si trasformava. Sembra un sergente dell'esercito pronto a dare ordini.

"Si,signora...volevo dire mamma" e faccio un gesto simile a quello dei soldati quando si salutano.

"E io prendo posto a tavola" mio padre pensa sempre al cibo.

Dopo dieci minuti siamo seduti tutti e tre a tavola a mangiare  e chiacchierare

"Come va la scuola?" La domanda che temevo mi facesse mio padre.

"Bene" se escludiamo il debito in matematica

"Raccontaci qualcosa...amici...amiche...fidanzato?"  Mia mamma e le sue domande. Papà per poco non si strozzava col cibo quando ha sentito l'ultima parola.

"Eh...com'è che si dice...gli amici meglio pochi ma buoni"

La nostra piacevole chiacchierata viene interrotta dal suono del campanello.

Faccio per alzarmi ma mio padre mi precede

"Vado io"

Chi potrà essere?

"Salve c'è Sandra in casa?"

Oh no,Alessandro! Che ci fa qui! Non mi ha avvertito!

Mi alzo subito dalla sedia e corro fino alla porta.

"Lo conosci?" Chiede mio padre con voce dura. Mi mette i brividi. Sono sicura che notando i suoi tatuaggi si sarà fatto un'idea sbagliata fin da subito

"Si è...un mio compagno di classe. Alessandro mio padre,papà Alessandro"

Faccio le presentazioni un po' nervosa . Ho paura della reazione di mio padre.

"Piacere di conoscerla" con un sorriso sulle labbra Alessandro porge gli la mano e mio padre,accennando un sorriso,la stringe.

"Ti serve qualcosa ragazzo?" Mio padre ha sempre odiato tutti i ragazzi che si presentavano a casa dicendo di essere miei amici. Lui faceva sempre un interrogatorio e se non gli piaceva mi diceva esplicitamente di non avvicinarmi più a un soggetto come loro. Ho davvero,ma davvero tanta paura.

"Ehy,piacere sono la madre di Sandra. Tu sei?" Per fortuna mamma è arrivata ad aiutarmi.

"Sono Alessandro"

"Caro perché non lo invitiamo dentro a mangiare qualcosa"

Potevo giurare di aver visto l'occhiataccia di mio padre verso mamma.

"Certo,perché no?" Dice sbuffando

"Entra pure Alessandro" mia madre lo fa accomodare e io prendo posto vicino a lui. Anche i miei genitori si siedono.

Bene che l'inferno abbia inizio...

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Spazio me
Ecco a voi il 27˚ capitolo. Prendetelo come un piccolo regalo di Natale da parte mia ;).  Spero vi piaccia. Nel prossimo capitolo Alessandro verrà sottoposto ad un interrogatorio dal padre di Sandra. Poveretto! Ahahaa
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Vi amo
Baci Anonima2 <3

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