0.9

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"Mi sei mancata anche tu, tantissimo" commentò lui prima di stringermi in un caldo abbraccio.

"Non importa, va via" sussurrai spingendolo leggermente, in modo che potesse sciogliere l'abbraccio.

"Posso accompagnarti a casa?" Mi chiese, prima di accarezzarmi lentamente la guancia.

"Ho Ashton" Esclamai in risposta, volevo solo che ci fosse lui qui.

"Lui non è me, sono pur sempre il tuo Robert" commentò, calcando la parola 'tuo'.

"Appunto, lui non è te, lui è semplicemente Ashton e io lo amo"

"Una volta, parlavi così di me" esclamò lasciando così che mille ricordi mi inondassero la mente.

Flashback

"Robert, non devi partire per forza" sussurrai, lasciando che mille lacrime bagnassero il mio viso.

"Tornerò appena posso, te lo prometto" esclamò lui baciandomi la fronte coperta da qualche ciocca castana ribelle.

"Non mi bastano le promesse" dissi io in risposta.

"Tornerò prima dei tuoi diciotto anni, fidati di me"

"Mancano 7 anni ai miei diciotto anni, sono troppi, non ti aspetterò per sempre." Mugugnai io, stringendolo poi in un caloroso abbraccio.

"Hey, io sono il più grande dei due, anche se di soli 2 anni, ma ti prometto che sarò qui prima che tu te ne accorga" sussurrò, mentre, di tanto in tanto lasciava dei baci tra i miei capelli.

"Ti amo"

"Anche io, piccolina! Ricorda che resteremo in piedi anche in mezzo al casino, ma solo stando insieme " Esclamò prima di abbracciarmi un'ultima volta e andar via.

"Mi odierai, ma lo farai sorridendomi" urlai io, guardandolo andar via.

Fine

"Avevo undici anni" esclamai io, difendendomi.

"Ad undici anni non si mente, si è bambini e come tutti sanno i bambini sono sinceri sempre e comunque"

"Ti avevo detto che non ti avrei aspettato per sempre, non puoi aspettarti che ora che sei tornato non sia cambiato nulla." Borbottai, non poteva aspettarsi nulla, io ero cresciuta, anche lui, tutti erano cresciuti.

"Si, ho notato, ti sono cresciute le tette" scherzò lui.

"Non sei divertente Robert" esclamai io, ridacchiando leggermente, in fondo lui non era cambiato per nulla.

"Mi hai chiamato Robert" quasi urlò, iniziando a sventolare le braccia in aria come se avesse assistito ad un apparizione.

"È l'abitudine, Hemmings" mi giustificai, alzando gli occhi al cielo.

"Non mi piaci quando mi chiami Hemmings" borbottò lui.

"Non devo piacere a te, idiota"

"Amore, possiamo andare" esclamò Ashton, entrando velocemente nella stanza, notando a malapena Luke.

"Ciao Ashton" sputò il biondo, infastidito.

"Ciao Luke" esclamò il riccio, a differenza di Luke con tono abbastanza felice e simpatico.

"Mi accompagni a casa principe?" Chiesi io, scrutando attentamente il riccio che tranquillamente mi baciò.

"Andiamo via di qui, principessa" esclamò lui sorridendo.

"Siete maledettamente disgustosi" commentò Luke, meritando uno sguardo di fuoco da parte mia.

"Non preoccuparti di lui" sussurrò dolcemente Ashton.

"Ti adoro" sussurrai io prima di baciarlo.

"A me dicevi ti amo! Piccolina! Ricorda che resteremo in piedi anche in mezzo al casino, ma solo stando insieme" esclamò Luke prima di andar via.

"Cosa voleva dire?" Mi chiese Ashton, scrutando attentamente i miei occhi, in cerca di risposta.

"Mi odierai, ma lo farai sorridendomi." urlai, evitando la domanda del riccio.

Math Lessons [L.H]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora