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"E se andassimo a prendere un gelato?" Chiesi a Luke, verso le 17 del pomeriggio.

"Voglio dormire" Brontolò il biondo, accoccolandosi sul divano.

"Io esco a prendere un gelato, a dopo" Esclamai, alzandomi dal divano quasi interamente occupato da Robert.

"Da sola?" Mi chiese alzandosi di scatto dal comodo arredo.

"No, con Dylan" Risposi, afferrando il cellulare che era poggiato sul piccolo tavolino posizionato affianco al divano.

"E chi diavolo è 'sto Dylan?" Sbraitò guardandomi male.

"Un tipo, figo, occhi scuri, capelli scuri, ho già detto che è figo?" Elencai ironicamente, facendolo irritare leggermente.

"Sei una stronza" Brontolò antipaticamente. "Ti ci accompagno io a prendere sto gelato di merda" Aggiunse afferrando velocemente le chiavi di casa dal tavolino.

"Grazie amore" Esclamai teneramente dopo avergli baciato la guancia.

[...]

"Due gelati alla fragola" Esclamò Robert non appena uno dei camerieri si avvicinò al nostro tavolino per le ordinazioni.

"Arrivano subito" Rispose gentilmente il ragazzo prima di dirigersi al bancone e lasciare a Dylan l'ordinazione.

Dopo pochi minuti Dylan in persona ci portò i nostri gelati.
E con tale scusa prese posto affianco a Luke che si trovava esattamente di fronte a me.

"Ciao Dylan" Esclamai abbastanza imbarazzata dalla situazione.

"Ciao Skyler" Rispose teneramente facendo un cenno con la mano.

"Quindi è lui il Dylan di cui parlavi?" Mi chiese Luke abbastanza turbato.

"Esatto" Risposi abbassando lo sguardo alle mie mani, era una situazione strana.

"Come va con quel lui?" Chiese improvvisamente il moro, scrutando attentamente la figura slanciata di Luke.

"Si può sapere chi?" Chiese il biondo a sua volta, che cercava di trattenere il nervosismo.

"Dovresti sapere di chi parliamo, su insomma, tu non sei di certo il ragazzo di cui mi parla" Blaterò il moro, aveva decisamente sbagliato le persone e Luke non ne poteva sapere nulla.

Il biondo, giustamente, preso dalla rabbia si alzò di scatto dalla sedia e si diresse in tutta furia fuori dal locale.
Mi alzai a mia volta e mi diressi da lui che intanto si era seduto su una panchina lì vicino e non faceva altro che muovere nervosamente la gamba.

"Stronzetto" Sussurrai dopo avergli poggiato una mano sulla spalla.

Non rispose, semplicemente mosse la spalla molto violentemente in modo da farmi spostare la mano.

"Ti avrà preso per Michael" Spiegai, sedendomi al suo fianco.

"Porca merda, va via, mi sarà più facile" Sussurrò velocemente.

"Cosa stai dicendo?" Gli chiesi, abbastanza confusa, poggiandogli una mano sul ginocchio.

"Va via, torna a Londra, sarà più facile per me, davvero"

"Avevi detto che saremmo riusciti a superare tutto insieme" Sussurrai più confusa di prima.

"Questa mattina prima che tu ti svegliassi ha chiamato Michael.. E niente, devi tornare a Londra, ora decidi tu quando ma devi andarci e senza di me"

"Cosa diavolo dici?" Urlai alzandomi di scatto dalla panchina di un colore abbastanza scolorito.

"Sto dicendo che... Che non ti voglio più, sei stata uno sfizio per me, ora vai, piangi, a me non me ne frega nulla, va via e non farti più vedere" Esclamò senza nemmeno avere il coraggio di guardarmi negli occhi.

"Guardami e dimmi che non mi ami" Urlai ormai in lacrime, guardandolo con pietà.

Lui alzò lo sguardo e i nostri occhi si scontrarono per pochi secondi prima che pronunciasse testuali parole: "non ti amo"

Importante
Amori miei, questo è il penultimo capitolo della storia, purtroppo è giunta al termine, spero vi sia piaciuta❤️ alla prossima!
Ve se ama❤️

Math Lessons [L.H]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora