0.8

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"Ti sei svegliata, principessa" riconobbi la voce di Ashton, non appena aprii gli occhi.

"Ciao" sussurrai, mi sentivo leggermente stordita.

"Come ti senti?" Mi chiese gentilmente, passandomi una mano tra i capelli prima di lasciarmi un bacio sulla guancia.

"Bene, grazie" risposi semplicemente prima di abbracciarlo forte. "Dove siamo?" Chiesi poco dopo, solo in quel momento misi a fuoco il luogo circostante che non trovai per nulla accogliente.

"Siamo in ospedale, i medici hanno preferito fare dei controlli, non è successo nulla, era la tua situazione emotiva che ti ha portato allo svenimento." Mi spiegò il riccio.

"Sei diventato anche medico?" Chiesi io ironicamente, meritando una sua risata cristallina.

"Vado a chiedere se posso portarti a casa, aspettami qui" esclamò lui prima di lasciarmi un bacio a fior di labbra e poi uscire dalla stanza.

Mi accovacciai su me stessa, portando le gambe al petto, nascondendo il viso tra ginocchia per poi lasciare che le lacrime scendessero calde sul mio viso.
Rimasi in quella posizione finché non sentii la porta aprirsi, rilevando una figura maschile che riuscii a distinguere a malapena.

"Ash, cosa hanno detto i dottori? Posso tornare a casa?" Chiesi, asciugando le lacrime, ma non appena la vista fu meno offuscata mi resi conto che non era Ashton.

"Sky" sussurrò il biondo, intento ad avvicinarsi al lettino bianco su cui ero seduta.

"Così mi chiamano solo i familiari e gli amici, mi dispiace per te ma, Hemmings, non appartieni a nessuna delle due categorie" esclamai con tono abbastanza freddo, se lo meritava.

"Sky" disse ancora ma lo interruppi correggendolo con un secco: "È Skyler per te"

"Stavo dicendo, Skyler, che mi dispiace" sussurrò lui, guardando il pavimento.

"Pensi che basti solo questo? Hemmings, mi hai fatto una merda, tu non capisci come ci si senta" esclamai io, cercai di arrabbiarmi con lui, ma non ci riuscii e scoppiai in un pianto colmo di frustrazione.

"Magari posso capire, fammi sentire di merda, fai in modo che mi senta come ti sei sentita tu. Fammi soffrire"

"Non voglio essere così cattiva, nessuno merita di soffrire, tantomeno tu, il male non si augura nemmeno al peggior nemico" sussurrai io, non avrei fatto soffrire nessuno, forse lo meritava, forse no, ma non lo avrei fatto piangere.

"Feriscimi" esclamò con tono fin troppo autoritario, guardandomi dritta negli occhi.

"Non lo meriti" mugugnai silenziosamente asciugando le lacrime che pian piano diminuivano.

"Si che lo merito, hai tutto il diritto di farmi stare male, ora fallo, ti sentirai meglio"

"No, non mi sentirò meglio, nessuno si sentirebbe meglio facendo soffrire qualcuno, Hemmings, sforzati di capire che non tutte le persone sono così crudeli" quasi urlai, iniziava a a farmi arrabbiare, il suo ragionamento non aveva senso.

"Ti ho detto di offendermi, così non mi sentirò così in colpa, insomma, Sky, sei qui per colpa mia."

"Allora è questo il motivo, ti senti maledettamente in colpa, e io credevo che mi avessi chiesto scusa perché mi vuoi bene e ti sono mancata maledettamente tanto, devo imparare ad essere meno ingenua"

"Ti sono mancato?"

"Troppo, come l'aria, ma non stiamo parlando di questo." Sussurrai, in tal modo che mi potesse sentire solo lui.

Math Lessons [L.H]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora