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"Buongiorno" Esclamai una volta entrata in classe.

"Era ora, Clifford" sputò antipaticamente Luke.

"Buongiorno anche a lei professore" dissi per poi sorridergli falsamente.

Mi diressi al mio posto, purtroppo Sophia aveva fatto tardi e non era riuscita ad entrare in orario quindi sarebbe entrata alla seconda ora.

"Stavamo ripetendo il metodo di ruffiani e il teorema del resto, Clifford, spieghi lei alla classe come applicare ciò!" Ordinò il biondo, che intanto mi scrutava attentamente.

"Allora..." Iniziai a parlare dopo aver poggiato con noncuranza il mio zaino della Vans a scacchi ed essermi alzata. "IO CREDO NELLE FATE" Urlai improvvisamente, il mio intento era quello di irritare Luke, e contemporaneamente cercare di sviare la domanda dato che non ricordavo gli argomenti. "Scusatemi! Fino a 5 minuti fa ascoltavo somewhere in nerverland a tutto volume mentre pensavo a quanto io ami Peter Pan!"

"CLIFFORD" urlò Luke visibilmente infastidito dalle mie parole, a differenza dei miei compagni che ridevano a crepapelle.

"Mi dica professore" esclamai io, improvvisandomi innocente.

"Si sieda! Ho capito che non ricorda l'argomento" disse per poi sbuffare.

Feci ciò che aveva detto e nel mentre che lui interrogò gli altri io mi appisolai sul banco, nascondendo le cuffie che avevo nelle orecchie con i capelli.
Cuffie che riprodussero la stessa canzone per una decina di volte se non più. Oblivion ne era il titolo.

[...]

"Svegliati! Su Sky!" Sussurrò una voce piuttosto dolce, al mio orecchio.

"Mhh?" Mugugnai ancora in stato di dormiveglia.

"Svegliati" Sussurrò ancora la stessa voce, che solo dopo un po' riconobbi.

"Sophia" sussurrai con voce impastata dal sonno, successivamente, mi stropicciai gli occhi e sbadigliai.

"Ha dormito bene Clifford?" Mi chiese il biondo, come mai era ancora qui?

Mi guardai intorno con aria abbastanza confusa, mentre l'unica cuffia che era ancora nel mio orecchio, cadde, finendo per terra, trascinando con sé anche l'altra.

"La sfiga" commentai per poi raccoglierle.

"Cosa succede?" Chiese Luke a Sophia, sicuramente riferendosi a me, riuscii a distinguere, con la coda dell'occhio, la mia amica alzare le spalle.

"Posso uscire?" Chiesi a mia volta, una volta raccolto le cuffiette.

"Certo" Rispose Hemmings con tono abbastanza comprensivo.

Mi stropicciai ancora una volta gli occhi, rovinando completamente tutto il trucco, lasciando che il correttore si impasticciasse sui miei palmi, rivelando completamente le pessime occhiaie, causate da troppe notti insonni.

Trascinai i miei piedi alla porta, che pigramente aprii con molta lentezza.

"Si sbrighi" esclamò Luke per poi sbuffare infastidito.

Mi girai velocemente verso di lui e gli lanciai uno sguardo di fuoco, notai la sua espressione sorpresa non appena mi voltai verso di lui, sicuramente si sarà incuriosito su queste stupide occhiaie.
Cercai di affrettarmi ad uscire ed una volta fatto, mi diressi in fondo al corridoio, dove si trovava un piccolo spazio dove avrei potuto piangere, liberarmi, sfogarmi, come quando Michael non è a casa.
Mi accasciai a terra, portai lentamente le ginocchia al petto e ci appoggiai il capo sopra, dando vita ad un pianto piuttosto isterico.

"Va tutto bene?" Riconobbi subito la sua voce.

"No, per nulla, non va niente bene"

"Vuoi parlarne?" Era così maledettamente dolce, usò un tono tanto comprensivo e privo di pietà, perché lui sapeva quanto fosse brutto sentirsi causa della pietà altrui.

"Ognuno ha i suoi demoni e sicuramente non ne parlerò con te, okay?"

"Come vuoi. Sky, ci conosciamo da anni,  facciamo parte di una famiglia, dovresti sentirti libera di parlare con me"

"Ti voglio bene anche se non te ne parlo, non mi va di raccontare agli altri ciò che mi succede o meglio dire, mi perseguita"

"Ti voglio bene, Sky"

"Te ne voglio anche io, Calum"

Math Lessons [L.H]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora