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"Di cosa parli?" Gli chiesi, intromettendomi nella sua conversazione con nostra madre, mentre mi alzai dal mio comodo letto per raggiungerlo.

"Nulla Sky, tutto bene" Disse vagamente, cercando di sviare il discorso, prima di attaccarle in faccia.

"No, non va tutto bene! So benissimo che non sono riuscita a passarci su come te, tu non avevi lo stesso rapporto che ci avevo io, mi manca maledettamente tanto" Quasi urlai. "Mi manca Kyle e i pomeriggi passati a giocare con lui lanciandoci quella stupida palla da Baseball, la portava da per tutto." Continuai prima di abbracciare mio fratello, l'unico che mi era rimasto. "E fa maledettamente male vedere inciso su quella fottutissima lapide Kyle Clifford 1993-2007! Michael, sogno quel fottutissimo incidente ogni notte! Io ero lì, con lui, su quella fottutissima tavola da surf, perché ha scelto di portar via lui e non a me?"

"Manca a tutti Skyler.. Non puoi rovinarti la vita così, ormai è successo e nulla lo riporterà indietro da noi."

"Michael, non ti mancherà mai quanto manca a me, non ne posso più. Forse non ne uscirò mai, non vorrò vedere il mare ne sentirne l'odore e udire il suo rumore ma poco importa. Posso farne a meno! Ad ogni modo lui non tornerà da noi ma possiamo anche andare noi da lui! Non sai quante volte ho pensato di gettarmi da quella stupida finestra!" Urlai l'ultima frase con tono quasi isterico, indicando contemporaneamente la finestra della mia camera da letto.

"Skyler, basta! Non ci pensare mai più, non sopporterei di perdere anche te!" Urlò, stringendomi sempre più forte. "E ora... Ti va di raccontarmi cosa è successo a scuola?" Mi chiese dolcemente, passandomi una mano lungo la schiena, accarezzandola.

"Ho risposto male a Robert, lui con la scusa di portarmi in presidenza mi ha portata al terzo piano, precisamente nella stanza in fondo al corridoio..." Cercai di spiegare ma come suo solito mi interruppe.

"Poverello, voleva rimorchiare" Commentò prima di ridacchiare leggermente.

"Ad ogni modo lì sopra c'è una vetrata colorata, ho aperto una piccola finestra e in lontananza c'era il mare... Ho avuto un attacco isterico o come preferisci chiamarlo tu... Attacco di panico. Lui mi ha portata in presidenza, ha raccontato una bugia enorme e mi ha firmato il permesso di uscita anticipata e ora sono qui a parlarne con te." Continuai, sbuffando di tanto in tanto. "Cosa ti ha detto la mamma?" Gli chiesi di punto in bianco.

"Vuole che tu torna a Londra, dice che lì non possono venirti attacchi di panico dato che non c'è mare nei dintorni" Mi rispose in un sussurro, guardandomi sconsolato.

"Tu cosa le hai detto?"

"Che ti farà male stare in quella casa."

"Esattamente!! E poi?"

"Parti la settimana prossima" Sussurrò dispiaciuto.

"Non ci penso nemmeno!" Urlai, sciogliendo l'abbraccio che era durato fin troppo. "Non tornerò lì, non dove tutto mi ricorda Kyle!" Continuai ad urlare mentre mi diressi alla porta.

"Non sono riuscito a farle cambiare idea" Cercò di giustificarsi, scuotendo le braccia.

"Il fatto è che tu non ci hai nemmeno provato" Urlai prima di uscire dalla stanza, sbattendo la porta.

[...]

"Ci mancava solo il diluvio" Brontolai non appena iniziò a piovere improvvisamente.

Corsi verso il primo bar che notai, sfortunatamente colmo di persone, e di tornare a casa non se ne parlava.
Avevo diverse opzioni su dove passare la notte: Sophia, Calum, Luke o Ashton.
Da Calum non sembrava il caso, dato che ospitava Mali-Koa, Luke non se ne parlava e andare da Ashton si sarebbe rivelato imbarazzante.
La persona più adatta si rivelò Sophia, quindi iniziai a correre verso casa sua attraversando le strade bagnate di Sydney che offrivano a malapena posti dove ripararsi.

POV's Luke

Nel bel mezzo della cena a casa Green, suonarono al campanello e Sophia, da brava figlia, si diresse alla porta.

"Chi era?" Le chiese gentilmente la madre, non appena rimise piede nella sala da pranzo.

"Skyler, aveva una brutta cera, era l'espressione che regnava sul suo viso non appena trasferiti qui."

"Kyle" Urlai prima di alzarmi di scatto dalla sedia, poggiando con fin troppa forza le mani sul tavolo. "Scusatemi" Sussurrai imbarazzato, rialzando il bicchiere che si era rovesciato sul tavolo.

Dopo di che corsi velocemente fuori da quella casa, senza dare spiegazioni ne curandomi del fatto che probabilmente diluviava.
Mi guardai velocemente intorno, fin quando, tra la pioggia, riconobbi un esile figura che correva.

"Skyler" Urlai correndole incontro.

Lei non si girò, probabilmente non riuscì a distinguere la mia voce dal rumore delle mille gocce di pioggia che si scontravano sulla strada.
Non appena la raggiunsi, l'abbracciai forte, non avrei lasciato che si distruggesse da sola, sono stato troppo stupido per arrivare prima alla soluzione, eppure lei mi aveva pregato di restare con lei e superare tutto quello insieme, ma fui troppo egoista e partì nel momento meno opportuno, quando lei aveva più bisogno di qualcuno.

"Va tutto bene" Sussurrò lei, lasciando che le sue lacrime si confondessero con la pioggia.

"È in un posto migliore" Le dissi per confortarla.

"Ho detto che va tutto bene" Questa volta urlò, spingendomi lontano da lei.

"Non va bene niente! Perché continui a ripeterlo?"

"Perché non voglio che le persone mi dicano che lui ora è felice ed è in un posto dove non soffrirà mai, perché io non sono felice e voglio che lui sia qui, con me, come mi promise!"

"Mi dispiace.." Sussurrai stringendola in un nuovo abbraccio.

"Va tutto bene" Ripetè, mentendo a me, a se stessa e a tutto il resto del mondo.

Scusatemi se risulta troppo noioso, se non vi piace potete anche dirmelo, accetto le critiche costruttive!
Ad ogni modo! Passate qui: mikeywantmypizza è il profilo in comune con la mia migliore amica e a breve inizieremo una storia! Grazie mille!
Ve se ama❤️ aspetto i vostri commenti😊❤️😉

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