Capitolo 27

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Siamo al quarantunesimo posto! SEH! Forza! Sfondare il tasto dei mi piace!
Go To Sleep Wattapad's Word...

Uscii velocemente di casa e mi precipita in città.
Di certo, essendo le 11 del mattino, non potevo aggirarmi tra le case.

Ma dai? Sul serio? Non lo pensavo, sai... *ironica*

Non ti ci mettere anche te. Sei stata utile, però ora chiudi il becco.

Se no?

Se no niente. Stai zitta e basta.

Mamma mia che scocciaturaaaa.

Però potevo partire dalla SUA casa.
Passai per delle vie poco trafficate e nel giro di 15 minuti arrivai.
Le luci di casa erano accese.
Forzai la serratura stando attento a non dare nell'occhio ed entrai in casa.
Silenzio.
Non c'era neanche un rumore.
Sali le scale e, con un infarto polmonare (?), sentii un'agghiacccinate risata provenire dalla stanza.

Mi indirizzai subito li e quello che vidi era raccapricciante.
Angel era dentro la gabbia, raggomitolata e davanti a lei i cadaveri dei genitori.
Rideva guardando il vuoto.
I suoi occhi erano rossi come il sangue.

"Angel!" Urlai.

Lei si girò verso di me e smise di ridere. Mi fissò.

"Come stai!?" Chiesi avvicinandomi alla gabbia che mi arrivava all'altezza del bacino e forzando la serratura.

Nessuna risposta.

Aprii la gabbia e la presi in braccio a mo' di principessa.

"Angel. Come stai?"

Lei mi fissava e basta.
Un sorriso psicopatico le compare in viso.

Ma che c*zzo ha? Mi sa che ha dato di matto.

Poveretta. Chissà quanto tempo è che è chiusa qui. Se scopro chi è stato giuro che lo ammazzo.

Uscii di casa facendo attenzione a spegnere le luci e, percorrendo i margini della città, raggiunsi casa.

Spalancai la porta con un calcio e vidi gli occhi di tutti puntati su Angel.
Lei era tra le mie braccia e si guardava attorno spaesata.
Tra le braccia aveva un libro di cui non riuscivo a leggere la copertina.

"Angel! O mio dio! Come stai!?" Chiese Clockwork piantandosi davanti a me.

Feci scendere Angel, mettendola in piedi.
Slender le rubò di mano il libro e lo fece sparire nel nulla.

"Come stai? Che ti è successo?" Chiese Slender.

Lei si limitò a far uscire una risata lugubre dalle sue labbra.

"Facciamo un gioco?" Chiese lei continuando a ridere.
"G-gioco?" Balbettò Jill.
"Un gioco. A turno uno di noi fa il torturatore, mentre gli altri le vittime. Inizio io?" Chiese.

Iniziò di nuovo a ridere sadicamente.
Tutti stavano zitti a fissarla, raggelati.

"Ragazzi, chi è che ride in ques-" Vidi Nina bloccarsi sulle scale appena vide Angel. Sbiancò. "Che ci fa lei qui?" Domandò con un fil di voce.

Raccontai in breve quello che era successo.

"Angel, ti senti bene?" Domandò Toby.

Angel stava zitta e fissava il vuoto.

"Secondo me è ancora scossa per quello che è successo. Jeff, portala di sopra e falla riposare un po" mi consigliò Ben.

Presi per mano ad Angel e la portai in camera mia. Lei stava zitta e mi fissava.

Jeff The Killer //Amore sanguinario//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora