18 ottobre 2015 ore 7:16
Sveglia la suona.....un momento che ho appena detto?ma mi sono fatto mica qualcosa ieri?
*forse io lo so!*
Ma te dovevi tornare tra un mese?
*si ma poi ho pensato "io non posso lasciarlo solo, se no chi lo farà impazzire?"*
Okay ripeto la domanda: che mi sono fumato ieri?
*ah boh!*
Tu zitto, anzi no dimmi ciò che ore sono..
*sei senza speranza! Come faccio a sapere l'ora se sono solo un semplice subconscio?*
Ok lasciamo stare!Mi alzo dal letto e vado a vicino la scrivania, dove si trova il mio telefono, e vedo l'ora.
Guardo sullo schermo e vedo che sono le 7:38, ma si ho......un momento 7:38!!!
Dio devo correre sotto la doccia ora!
Corro ,per quei pochi passi, per arrivare di fronte all'armadio e prendere l'occorrente.
Cioè un paio di boxer!
Corro fuori dalla stanza, sempre con i boxer in mano, e vado nella direzione del bagno.
Arrivo davanti a porta, la quale provo ad aprire, senza risultati.
A quel punto inizio a tirare pugni gridando ad Erika di uscire.
Si perché questo bagno lo usiamo solo noi due!
Io:ERIKA!!ERIKA!!ERIKA ESCI DA QUESTO CAZZO DI BAGNO!! TANTO LO SO CHE TI STAI SOLO TRUCCANDO!!
Urlo molto incazzato, ma di tutta risposta Erika sbuffa, o almeno credo, e mi urla un sonoro "ASPETTA STRONZO!"
Di bene in meglio! Non solo Erika non mi apre, ma sono anche le otto meno un quarto e conoscendo mia sorella starà li almeno un altro di quarto d'ora!
*idiota perché non usi il bagno dei tuoi? *
Giusto sei un genio, ma ora non vantarti!
*uffa tu mi togli tutte le soddisfazioni della vita!*
Meglio così, ma ora sta zitto che devo correre al bagno di sotto.
Inizio a correre giù per le scale, stando attendo a non cadere, cosa che però succede proprio sull'ultimo gradino.
Cado con la faccia a terra e il torace dolorante.
Mia madre viene in soggiorno, dove sono steso, e non appenna mi vede si mette a urlare cose del tipo:"oddio Mirko stai bene?" o "Ma come hai fatto a cadere?".
Tutte le domande che mi fa però, sfortunatamente per lei, non hanno risposta, visto che anche se la sento, non riesco a rispondere per il troppo dolore al petto.Dopo due minuti che sono li, steso a terra, arriva mio padre, che a vedermi li, corre nella mia direzione o almeno credo, sapete e difficile vedere da questa posizione!
Papà:Mirko come sei caduto? Tutto ok?
'Secondo te è tutto ok?' vorrei tanto rispondere così, ma come ho già detto non riesco a parlare.
Papà:che la fai ad alzarti?
Mi chiede e io gli lancio un occhiataccia, almeno quello lo riesco ancora a fare!
Mio padre avendo capito, credo, che non riesco ad alzarmi, mi viene dietro e aiuta ad alzarmi.
Mi alza dalla braccia e, facendomi mettere un braccio sulle sue spalle, mi porta al divano.
Papà:Mirko cosa ti senti?
Mi chiede dolcemente mio padre e prima che potessi parlare, o almeno provarci, entra mia madre che, vedendomi li con mio padre, beh si prende paura.
Mamma:Mirko che è successo, cosa hai?
Cerco di rispondere, ma invano.
Io:m...i....i....i....io...
Visto che vi ho detto?
Mente sto ancora provando a parlare scende Erika e io la guardo in modo truce.
Lei mi risponde con la stessa moneta,solo che appena vede che faccio fatica a respirare, si allarma.
Erika:Mirko cos' hai? Cos' è successo?
La guardo, nuovamente, in modo truce, mentre mia madre inizia a parlare..
Mamma:sentite, io non so voi, ma mio figlio sta male e fa fatica a respirare, quindi ora noi andiamo all'ospedale.
Appena dice ciò, io la guardo con gli occhi spalancati.
L'ospedale proprio no!
Li si va solo se il caso è grave, e io non lo so....okay forse un pochino, ma io all'ospedale non ci vado.
Mia madre, però, non è d'accordo con me, perché appena vede la mia faccia inizia con....
Mamma:no signorino tu non stai bene e non mi importa di niente ora andiamo all'ospedale.
Dice e, io,vedo mio padre alzarsi e andare a dirle qualcosa all'orecchio.
Qualunque cosa le abbia detto non è importante, perché si è tranquillizzata.
Mamma: ok all'ospedale andate solo voi due, e tu-dice indicando Erika-vai all'università....
Erika:ma...
Cerca di controbattere Erika, ma il suo tentativo è vano dato che la mamma la ferma e continua il discorso.
Mamma:....tu vai all'università, io vado a lavoro, perché non posso fare altre "ferie".
Conclude mia madre mente mi guarda.
Io, in tutto questo voglio solo dirvi che sono in pigiama e che i boxer, che prima avevo in mano ora sono nel bel mezzo del soggiorno.
Mia madre deve aver notato che che sono in pigiama perché mi chiede "ti accompagno in camera a cambiati?" e io ovviamente guardo mio padre, alla ricerca di aiuto, il quale mi da.
Si alza in piedi e apenna gli faccio cenno con la testa di 'si' lui mi tira su e , sempre lui, prontamente mi prende un braccio e me lo mette, come prima sulle sue spalle.
Iniziamo a incamminarci verso la mia stanza, e quando arriviamo davanti le scale mio padre sospira, mentre io penso "ora mi ammazzo!"................
Arriviamo davanti la porta della mia stanza e mio padre apre la porta.
Io sono ancora molto dolorante e non riesco a respirare ancora bene, ma tutto sommato sono vivo.
Mi sento rilassato al fatto che non sono morto e che ora mi possa cambiare, in modo da far finire questa tortura molto velocemente.
Entrati nella stanza mio padre mi adagia sul letto e si avvicina all'armadio prendendo una maglia a mezze maniche grigia e un jeans a sigaretta.
Io lo guardo e lui prontamente risponde "non devi avere troppi impedimenti, e poi ora ti prendo una felpa!".
Io per risposta roteo gli occhi al cielo, sapete come si dice "il lupo perde il pelo,ma non il vizio" ed è così anche nel mio caso, solo che più che pelo io ho perso la voce, credo.
Inizio a mettere le mani sui bordi della maglia, ma poi rialzo subito lo sguardo ricordandomi di mio padre, per questo alzo lo sguardo e cerco di fargli capire che deve girarsi, e per fortuna, capisce al volo.
Inizio a togliere la maglia e a mettere l'altra, e anche se ho avuto non poche complicazioni, alla fine riesco a mettere anche i pantaloni.
Ora però devo far girare mio padre, allora ho due opzioni:
1) sbattere la mano sulla rete di ferro.
2) lasciargli la pallina del cane dietro.
Alla fine opto per lanciare la pallina, sapete non vorrei perdere anche la mano!
Lancio la palla ,con qualche difficoltà, ma alla fine lo riesco più o meno a prendere.
Mio padre si gira e vedendo vestito, mi aiuta ad alzarmi......................
Siamo appena arrivati all'ospedale.
Io sono dentro la macchina e mio padre dentro l'ospedale a prendere una una carrozzella, per me.
Lo aspetto per altri due minuti, per poi vederlo comparire con la carrozzella.
Arriva davanti la mia portiera e la apre per poi aiutarmi a scendere.
Mi fa sedere sulla carrozzella, per poi iniziare a spingerla ed entrare nella struttura.
Bene che inizi una nuova avventura!
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Cambiato per te||Mirko Trovato
FanfictionLEI.Lily Rossi,15 anni. Sogna di riuscire a guarire dal forte tumore alla testa che l'ha colpita un anno prima.Sogna di poter vivere una vita normale, felice e con l'amore della sua vita. Si perché lei crede nell'amore. LUI.Mirko Trovato,16 anni. S...