Capitolo 2

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Emma

Per ora nessuno ci ha chiesto foto o altro, e mi sento sollevata, anche se sul web saranno già impazziti tutti.
Non possiamo farci nulla, è inevitabile.
È sempre il ragazzo gentile che mi ricordavo, la sua ragazza è davvero fortunata.
Mi fa entrare per prima nel ristorante che abbiamo trovato vicino all'Hotel.
<<È bello, ti piace?>>
<<Si è molto carino>> faccio guardandomi intorno.
Accanto al nostro tavolo ci sono sei persone che parlano di lavoro, tutti grandi a parte una ragazza sui diciotto, che ogni tanto ci guarda e ci sorride, e prego che non prenda il cellulare da un minuto all'altro e sconvolga il web.
<<Cerca di stare tranquilla, va bene? È inevitabile se vogliamo fare questa cosa>> gesticola Mattia davanti a me.
Solo ora mi accorgo che ero in tenzione e che guardavo malissimo quella ragazza.
La stanza del ristorante è scura e di luce ce n'è davvero poca.
C'è una parete in fondo alla stanza, ricoperta da uno scaffale grande fino al soffitto pieno di bottiglie di vino, me ne berrei una da sola in questo momento.
Ordiniamo una carbonara con il bacon croccante per me e una tartare di carne per Mattia.
Ci arriva quasi subito e Mattia fa i complimenti al cameriere.
Ci chiede se vogliamo del vino ma rispondiamo di no in coro e finiamo per ridere imbarazzati.  Sappiamo tutti e due come è andata a finire l'ultima volta.




Mattia

Ci alziamo per andare a pagare, quando quella ragazzina che Emma ha fulminato fino ad un minuto fa, si alza e ci viene incontro. 
<<Ciao scusate, possiamo farci una foto?>> ci sorride, è davvero una bella ragazza.
<<Si però non tutti e tre insieme>> faccio rimettendo il borsello nella tasca dietro facendo un sorriso.
La ragazza si fa la foto con Emma e poi ce la facciamo noi. 
<<Non dirò che eravate insieme>> ci fa mentre riguarda le foto.
Vedo Emma che rilassa subito le sue spalle piccole.
<<Grazie>> faccio mentre mi bacia, e poi bacia Emma. 
<<Grazie a voi!!>> ci fa mentre giriamo attorno al tavolo per andare alla cassa.
<<Non ti provare!>> faccio ad Emma vedendo che prende il borsello dalla borsa.
Mi guarda con gli occhi a serratura.
<<Davvero non pensarci neanche, non sarei qui se non fosse per te>> metto una mano sulla sua spalla.   
Togliala stupido Urla a denti stretti la vocina dentro di me.
<<Domani pago io allora>> mi fa un sorriso finto come per dire che la sua vittoria è solo rimandata.      
<<Si si>> faccio ridendo.
<<Matti io sono stanca, preferisco tornare in Hotel, tu che fai?>> mi fa alzando i suoi occhi verso di me.
Che devo fare?  <<No vengo anche io, sono stanco>>  rispondo veloce.
Usciamo dal ristornate e quest'aria di settembre pizzica le guance, mi copro con il giubbotto fino al naso. Emma si mette a ridere scuotendo la testa.

Il tragitto non è molto lungo e arriviamo quasi subito, chiediamo la cartina della camera nella hall e prendiamo l'ascensore. Questo maledetto ascensore è tremendamente stretto e ha specchi da tutte le parti. Mi sento a disagio e appena si apre la porta vado io per primo.

Passo la cartina e seguito da Emma entriamo in camera. Mi butto con un tonfo sul letto e chiudo gli occhi.
<<Prima che tu ti addormenti e io ti debba svegliare togliti i vestiti e infilati a letto>> la sento ridere.
Rido e alzo il pollice, sempre ad occhi chiusi. Dopo un minuto sento battere la porta del bagno, e quando mi giro non la vedo. Sarà andata a cambiarsi per andare a letto. Così ne approfitto e mi tolgo le scarpe e i pantaloni, e poi la maglia. Rimango in mutande e cerco nella valigia il pigiama.

Emma esce dal bagno e appena mi vede in mutande sgrana gli occhi. Rido di gusto <<Non sarai mica scandalizzata, non è la prima volta, a quanto ricordo>>
<<Quante volte hai intenzione di ripeterlo? Così mi preparo psicologicamente>> fa urlando e richiudendosi in bagno
<<Muoviti>> la sento urlare incazzata.




Al sorgere del giorno, nel giro di un istante. [[Mattia e Emma]]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora