Se accarezzassi quel tuo naso, adesso? E.

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Mi ha coperto la faccia di nutella, i capelli sono andati a puttane.
Abbiamo fatto il giro della casa rincorrendoci, sembrava più cretino del solito, e pure io.
Alla fine però come sempre è riuscito a prendermi, e ora ho la faccia piena.
<<Sei un cretino>> dico ansimando dalla corsa
<<Sei meglio così>>
<<Che vorresti dire idiota>>
<<Che sei bella ugualmente, anche conciata così>>
Lo guardo con sufficienza.
Trattiene un sorriso. Dio quanto è bello.
È un po' di giorni che non si fa la barba, e mi piacerebbe passarci le dita.
Ma il gioco non è finito, passo oltre e lui si gira quando passo vicino al suo fianco. So dove sono i suoi occhi, e ora sono io a trattenere un sorriso.
Vado in cucina e mi pulisco la faccia, e mi metto a lavare le tazze. Dopo due nano secondo arriva. E sono costretta a tenere il sorriso tra i denti.
Metto le tazze sul lavastoviglie e con la coda dell'occhio vedo che sta guardando me.
All'inizio era imbarazzante, ma ci sto prendendo la mano e continuo a tenere una faccia normale, vorrei ridere a crepapelle.
I suoi occhi addosso è come se fossero mani, sanno quello che fanno.
Lo sento sospirare, e poi la sedia struscia sul pavimento. L'acqua scorre e mi fredda le mani, ma mi ci vuole. Ne ho bisogno.
<<Ti stai divertendo?>> si mette dietro a me è abbassa il viso sul mio collo. Lo sussurra, e io chiudo gli occhi.
MOLTISSIMO vorrei dirgli, ma mi sta togliendo la forza, il suo corpo dietro il mio non lascia spazio, e percepisco benissimo il confine.
Missione compiuta. Dentro la mia testa c'è la vecchia Emma che balla come se fosse in discoteca.
<<Rispondimi, ti stai divertendo?>> mi lascia un bacio tra l'incavo del collo.
Chiudo gli occhi e appoggio la testa sulla sua spalla.

..ti vorrei
condivider col mondo e tenerti solo per me..

Avrei voglia di sentire la sua bocca sulla mia, e le sue mani dietro al mio collo che mi cercano, ma mi sposto, rivedo la mora dei miei incubi peggiori, e lui che se la scopa.
Mi scosto e vado in camera, dicendo che vado a fare una doccia. Ed è vero, devo togliermi tutto di dosso.
Lo lascio li, ma come se non potesse stare senza di me piomba in camera mia e si tira i capelli indietro.
Prendo la porta del bagno ed accendo la doccia.
Mi sbarra la porta, e la richiude dietro di se, ho ancora in testa lei e lui, lei e lui, lei e lui.
Siamo troppo vicini, e l'acqua continua a scorrere.
<<So a cosa pensi, lascia fare tutto a me>>
Lo guardo strano, so che ho cambiato umore da un momento all'altro, ma ora non riesco a togliermi lei sopra di lui dalla testa.
<<Lasciami fare>> si avvicina.
Butto giù la saliva, il mio stomaco è in fiamme, tutte sensazioni che si contraddicono.
<<Ne ho bisogno anche io>> si toglie l'orologio
<<Di cosa?>>
<<Di farmi una doccia>> e senza che me ne accorga mi prende in braccio e dopo poco l'odore della sua maglietta lascia spazio alla sensazione dell'acqua che scroscia su di me.
Siamo completamente vestiti, cioè io meno, è pazzo.
L'acqua è fortunatamente calda, e sempre tenendomi in collo va sotto il getto, e si chiude le ante della doccia dietro di se.
<<Sei pazzo>> ma non riesco a ridere
<<Lo so>> anche lui è serio
Mi aggrappo a lui, riavvicinando il mio corpo con il suo, e gli passo le mani dietro la testa, mentre l'acqua continua a bagnarci, e lui mette la sua bocca sul mio collo, e dietro il mio orecchio, e sulla spalla.
Sento le piastrelle della doccia a contatto con la mia pelle, separate da questa solo dalla maglietta che indosso.
Gli accarezzo le guancie, e lui chiude gli occhi.
<<Non voglio più rivivere quell'incubo>>
<<Quale incubo?>> gli bacio la fronte, mentre continua ad avere gli occhi chiusi.
<<Di svegliarmi e avere accanto un'altra donna>>
È come se mi stessero attraversando il petto, non sento più niente, vedo solo il suo dolore, che sta scacciando via il mio. Perché il mio dolore sta capendo il suo, e allora a quel punto possono anche andarsi a fare una passeggiata insieme, magari noi rimaniamo qui a goderci la nostra vita.
Gli alzo la testa, e tiro indietro i suoi capelli.
<<Non sono solo io a starci male, quindi facciamo che mandiamo via il pensiero di tutto ciò>>
<<Io non mi merito una come te>>
Sorrido <<possiamo vedere di farla andare nel verso giusto>>
Vedo rilassarglisi le spalle, e tirare un sospiro di sollievo. Se è possibile è anche più paranoico di me.
Mi spinge di più alle piastrelle e poi mi fa scendere, mi toglie la maglia, io la tolgo a lui.
Si toglie i pantaloni e butta tutto fuori dalla doccia. Sorrido. Mi riprende tra le braccia, ora non sento più il confine.
Il suo dito passa dentro l'elastico di ciò che mi è rimasto addosso, e toglie anche quello che di poco avevo. Lo stesso fa lui, e mi riprende in collo.
Mi abbraccia sotto il getto dell'acqua.
<<Ci siamo dimenticati di baciarci>> mi sfiora la spalla con la bocca.

Al sorgere del giorno, nel giro di un istante. [[Mattia e Emma]]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora