Emma

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Mi tiene forte su di lui, mi sento andare via, ma le sue labbra mi riscuotono da tutto. L'amaro sapore della consapevolezza che questo sarà solo un ricordo, che lasceremo tra queste quattro mura di un hotel qualunque, che non ci rappresenta per niente.
Fuori Firenze deve essere magica, con le sue luci, si starà sicuramente preparando ad un Natale un po' più caldo del solito.
Me le immagino le vie, piene di luci, di gente che non si conosce, mi immagino io è lui per la mano, e poi mentre mi prende in giro perché non so agganciare il lucchetto col nostro nome sopra Ponte Vecchio.
Poi però mi immagino gli autografi, gli scontri, le litigate, le nostre carriere distrutte, tutto ci crolla addosso. E allora lo bacio più forte, per sentire che è ancora qui, mentre le lacrime mi salgono in gola, gli tiro i capelli, perché anche lui rimanga qui. Il mio bambino, i ruoli si sono invertiti, o forse non è che ho più paura io è meno lui, forse lo maschera bene, per me, mentre io non ce la faccio a non mostrarmi per quella che sono, perché dopo tanto ho capito come si sta tra le braccia di un uomo, fra le braccia di chi ti vuole bene e sa dimostrartelo, tra le braccia in cui ti senti di nuovo e come mai sicura.
E come mai, sicura.
Sicura come mai.
Ci perdiamo l'una nell'altro, mentre sento anche i nostri pensieri affannarsi con noi, è inevitabile.
Mi bacia le spalle, mi tiene la schiena, senza fare rumore, solo il silenzio dei nostri pensieri, e vengo.

Stringo la sua testa tra la mia spalla e il mio viso, mentre la sua barba mi pizzica la pelle.
E mi ritrovo a chiedere a Dio di fermare tutto qui, così.
Mentre i miei occhi si riempiono di ciò, che ancora non so come, ma non ha finito di scendere, lacrime amare, di rabbia, di stanchezza, di consapevolezza.
Lui non sa dirmi nulla, mi vuole guardare negli occhi mentre piango. Che divertimento c'è?
Si avvicina al mio viso, il suo naso col mio, la sua bocca quasi sulla mia, abbracciati con tutto il corpo, lui ancora dentro di me.
<<Guardami, ti prego>>
Tengo lo sguardo su di lui ma non riesco a non far uscire le lacrime.
Mi cerca con la bocca e mi tira su la testa.
<<Piangi, ma guardami ugualmente Emma, ti prego guardami>>
Mentre la dolcezza di questo momento ci sfugge di mano, cerco qualcosa che non va, i fatti parlano, più di mille cazzate che posso raccontare a me stessa, per allontanarmi.
Continua a guardarmi mentre i miei occhi vicini al suo viso non riescono a guardarlo tutto.

Sono intrappolata da lui, mi tiene stretta tra le mani, anche mentre dorme.
Mi rigiro nel letto, so che non dovrei, forse è stanco anche lui, ma.. Non ci riesco, e cerco le sue labbra nella penombra e le poggio sulle mie, ho le mani fredde, ma lui è caldissimo, mentre le sue gambe sono strette al mio corpo.
Anche mentre dorme.
Lo sento allontanarsi di un millimetro, come se dovesse capire dove è, cosa ci fa qui.
Come se avessi qualcosa che non mi fa respirare e neanche deglutire in gola, la gola secca, il mal di stomaco, il senso di vuoto.
<<Allora non era un sogno>> sbatte le palpebre forte, e si avventa su di me, sprofondando la sua testa nel mio collo e abbracciandomi.
<<scusa se ti ho svegliato>>
Mi bacia il collo, sotto l'orecchio, e con voce fermata dalla mia pelle <<Pensavo che non ci saremmo più ritrovati>>Mi si stringe il cuore <<Sará così Mattia..>>
<<Non questa notte>>
<<lo so>>
Scorro le mie dita tra le sue costole, ho le mani fredde, sulla sua pelle calda, e ha i brividi, mi morde le labbra.
Mi tiene una mano dietro il collo e mi tira a se, tenendomi anche per i capelli.
<<Pensavo che non ci saremmo più baciati>>
Vorrei sorridere, sotto le sue labbra, ma le sue mani mi riportano alla realtà, mi divarica le cosce, ed entra dentro di me, senza niente che ci divide.
La sua carne contro la mia, i suoi denti che fregano i miei, dal baciarsi troppo forte,
Le sue mani che mi cercano, ma che in fondo mi hanno già trovata da tempo.
I miei fianchi sopra i suoi, come ieri sera, la sua schiena appoggiata alla parete, e le mie ginocchia che la sfiorano appena, ogni volta che mi spingo in lui, e lui ricambia, più forte.
Mi sussurra parole "come non è finita"
Ma chi ci crede? In fondo neanche lui.
La sua carne contro la mia, lui dentro di me, come un pezzo che mi mancava, come qualcosa che doveva prima o poi arrivare.
È qualcosa che va oltre, qualcosa che non avevo provato, che non mi aveva mai fatto provare nessuno.
<<Ti amo, come nessuna mi ha amato mai>> mi dice con gli occhi tristi mentre stringe la mascella, e mi stringe la schiena, ancora dentro di me, ed io seduta su di lui.
Mi si stringe il cuore, e vorrei che non lo avesse mai detto <<Shhh zitto>> gli tappo la bocca, credendo di aver sentito male.
<<Stai zitto Mattia, non dire cazzate ti prego>> mentre cerca di dirmi qualcosa ma lo bacio forte.
Questo deve essere un incubo, non può averlo detto.
Lo sento che non ha la forza.
O forse è perché doveva dirmelo.
Altrimenti mi avrebbe tolto le mani dalla bocca e me lo avrebbe ripetuto.
Lascio le domande a domani, sprofondiamo l'uno nell'altra mentre urlo il suo nome, e lui trema sotto di me, con le sue dita nella carne delle mie spalle.
Vorrei piangere a dirotto.

Al sorgere del giorno, nel giro di un istante. [[Mattia e Emma]]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora