Mattia

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<<Volete una mano?>> ci chiede la stronza.
Alzo gli occhi al cielo e Emma lo nota e mi tira una gomitata incazzata.
Forse è vero, sono io lo stronzo che oggi non può vedere nessuno.
Saliamo le scale a due a due, è già tardi e noi dobbiamo ancora fare le valigie.
Spalanco la porta e ci mettiamo subito con la testa bassa a impilare panni.
Anche se siamo indaffarati a fare altro la sensazione di calma e pace non c'è.
Si sente la tensione che si taglia a fette, e come ciliegina sulla torta a Emma inizia a squillare il telefono.
Ragazzi mi sembra di essere dentro ad un incubo.
La voce di Giuliano rimbomba nella stanza
Stai attenta
ha avuto tutto inizio in questa stanza
non perdere di vista neanche l'ombra
e fermati un momento a quel che sembra
a volte è tutto quello che è abbastanza..
Davvero ci mancava questa..
<<Lo senti che ti suona il telefono o no?>> faccio incazzato.

attenta, stai attenta
che mi uccidi in questa stanza
e un bacio non conosce l'innocenza
e sei colpevole di questa notte lenta
proprio come me non hai pazienza
<<Non voglio rispondere, ti da così noia se continua a suonare?>> mi risponde incazzata anche lei.

Ricordati degli angoli di bocca
son l'ultimo regalo in cui ti ho persa
stai attenta, stai attenta almeno a te
non dar la colpa a me
la colpa a me
<<Non so come abbassare il volume ad una chiamata, sempre se si può, quindi stai calmo, tanto ora riaggancia>> dice più calma guardando il telefono e poi rimettendolo in tasca.
se tutto è bellissimo..
E finalmente si spegne.
Butto dentro tutto quello che mi viene alla mano, non posso stare più in questa stanza.

Che idea stupida Mattia, che idea stupida.
Francesca mi aspetta con un sorriso da stronza, benissimo.
Non ho voglia della paternale, e alzo gli occhi al cielo, lei ride maliziosa, sa.
<<ho una madre, quindi risparmiati i preamboli e vai dritta al punto>>
<<qualcuno qui ha la coda di paglia, a cosa ti riferisci?>> ride Francesca maliziosa
Mi da ai nervi questa donna.
L'ascensore suona e io mi precipito per le scale d'istinto, che separano l'ascensore dalla hall.
Emma è indaffarata con la valigia, gliela prendo e lei sembra incazzata.

Il viaggio è sembrato un'eternità, hanno parlato del brano nuovo di Emma, cosa discografiche e statistiche, io mi sono messo le cuffie e me ne sono altamente fregato. So chi è Emma e quello di cui è in grado, dopo Adesso poi..non ho bisogno di statistiche.
Matt è fuori a fumarsi una sigaretta, e quando ci vede ci saluta da lontano, Francesca corre verso di lui e lui la prende in braccio.
Alzo gli occhi al cielo. Quante smancerie.
Mi batte il cinque e Emma la bacia sulle guancie.
Entriamo nella sala registrazioni, dove non torneremo fino al 14.
Francesca mi sorride falsa, e io la guardo con disdegno, come abitudine.
È odio reciproco.
<<Ho fatto una nuova barra, non so se è il caso ma..>> dico tutto d'un fiato senza girarmi verso Emma.
Con la coda dell'occhio però la vedo <<Quando avevi intenzione di dirmelo?>>
<<Va bè se non è il caso..>> sbuffo incazzato
<<no Mattia, certo che è il caso..>>
<<Bhe facciamola normale e poi continuo con la mia quando mi piacerebbe che fosse messa>>
<<perfettto>> fa con il suo tono Matt

Aspetto qui..
sull'angolo del letto..

seduto sui miei gomiti..
davanti a questo specchio.

E alzo il volume dal telecomando dello stereo
il tuo phone sembra un aereo.

E cosi' ti spio dal riflesso del vetro..
e scusami se cedo
in nome del mio ego
Che sei la mia vergine
come te lo spiego?
Se è vero che proteggi me
da ogni mio segreto.

Non mi voltare le spalle mai
nemmeno se ti spogli,
lo so che ti vergogni
E non mi lasciare da solo mai
dai, vieni a sederti vicino
fammi sentire che vivo
scaldami con un respiro
sappi che neanche il destino
è l'unico che ci dividerà..
dalla follia dei miei giorni
strana fobia che non torni
l'anatomia dei miei sogni
vedo soltanto la tua di schiena
e io che la tocco appena..
nella paura che se ti volti..
girandoti..
ti dissolvi..

Paurosamente mi guarda incazzata, ma sentendo le parole sue come non mai..lo so, lo sa.
traccerò qualcosa entrando in te
Silenziosamente
ricorderai quel nobile aprirti a me
Ripetutamente
scivolerò , mi spingerò e mi addormenterò..
Su di te,
consapevole paura ,
di non riuscire a trascinarti giù con me
Si, hai capito bene, giù con meeee

Leggo sul foglio, e mi tremano le mani.
E fu così
Che al sorgere del giorno
Nel giro di un instante
Lei si schiuse e poi sparì...

Col suo equipaggio di cosmetici e paure..

E un tatuaggio addosso delle labbra mie.. la guardo
Non sono degno
Di partecipare al tuo stupore

Quando mi sgrani gli occhi
E dici "amore via da qui"
È un'altra verità che sa di sale "Che sa di sale" fa eco con la sua voce, perfetta con la mia di sottofondo.
Ma è sempre meglio di una stupida bugia.
Non c'è stato neanche bisogno di dirglielo, ha perfettamente fatto i suoi acuti quando doveva è ripetuto dopo di me più piano, proprio dove mi ero immaginato io.
Ricomincia la sua strofa, e ci troviamo a cantare ripetutamente
"Giù giù
Con me"
Varie volte, e poi gli occhi le si riempiono di lacrime.

Al sorgere del giorno, nel giro di un istante. [[Mattia e Emma]]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora