8 Novembre E.

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Gli unici momenti in cui riesco a stare bene, sono quando mi ha chiamato, e quando mi scrive, o gli scrivo, o ci risentiamo per l'ennesima volta.
Stasera è la sera, ci rivedremo, saremo su quel palco insieme, canteremo la nostra canzone, la nostra canzone.
Ho voglia di rivederlo, ho paura di rivederlo.
Ho voglia di sprofondare nella sua felpa, che sa di lui, e che sa un po' di noi.
Poi torno nel mondo reale, nel mondo che gira intorno ad un tatuaggio che non mi spiego. Un amore che non mi spiego.
E vorrei fosse qui per mandare via tutte le paure, come fa sempre.
Mi nascondo sotto il mio solito cappellino, un maglione morbidissimo ed esco dopo aver fatto una doccia, a fare colazione.
Sotto il cappello nero svio tra le vie di Roma, sorpassando veloce occhi indiscreti.
Il web è impazzito, già sospetta che stasera, su quel palco insieme a lui ci sia io.
Entro in un bar per fare colazione e lo dico alla Franci così che mi raggiunga.
Suona il telefono, è lui e l'aria non mi arriva ai polmoni.
<<Eh>>
<<Eh?>>
<<Dimmi>> faccio con un sorriso cretino ma nascondendolo con la mano, come se potesse vedermelo.
<<Come stai?>>
<<Sto bene>>
<<Aoo ma che hai magnato? Pane e simpatia?>>
Scoppio finalmente a ridere <<No>> l'ansia mi stava divorando
<<Quando arrivi?>>
<<devo venire ora?>> rido forte
Mi immagino lui che stringe gli occhi a fessura, incazzato perché gli rispondo male.
<<No ma davero fai?>>
<<Dai Bri, scherzo, quando devo venire?>>
<<Comee?>>
<<Mattia, chiedo perdono>>
<<Ah ecco>>
Rido
<<Di più>> faccio con una voce strana al cameriere per farmi allungare il caffè col latte
<<Emma?>>
<<eh?>>
<<Smetti di rispondermi "eh", dove sei?>>
<<Al bar, se passi, non te saluto io, quindi evita battute>>
<<Oggi sei cretina sul serio>>
<<Grazie>> faccio rispondendo a Mattia e allungando il dito per puntarlo verso una brioches al barista.

Posto la foto su Facebook del mio cappuccino, e mi localizzo a Roma, e si che impazziscono.
Sorrido.

<<Il più lontano possibile dall'ammasso di persone, l'ospite è ancora segreto>> dice Francesca al taxista.
Il taxista ride e dice tutte quelle frasi che si dicono per pararsi il culo con una persona famosa, che palle.
Finalmente respiro aria, ma niente, non arriva ai polmoni neanche ora.
Anzi ora più che mai, ed entriamo nel teatro.
"Ci sono" scrivo a Mattia
"Alla faccia" mi risponde subito
Che ansia, che ansia, che ansia.
<<Ma stai bene?>> mi chiede Francesca
<<Vaffanculo>> le rispondo
Lei si mette a ridere.
Ridono tutti, la gente che passa, i tecnici, tutti sorrdenti, di vedermi e continuano le loro cose.
Mentre il mio cuore non fa il suo dovere.
Mattia sta parlando con Carlo
Carlo mi guarda
Io lo guardo
Carlo smette di parlare
"C'è Emma" fa col labiale a Mattia
Mattia si volta subito finendo di sistemarsi la camicia sbottonata dal petto in su
Mi sorride
"Devo parlare ad Emma" si scusa con Carlo e con la Rebi che non vedo da tanto e mi viene in contro, troppo lontani.
Il mio cuore perde un battito, mi viene vicino mi prende un braccio <<Vieni>>
Vedo Francesca guardarlo male come sempre, e io non so dove mettere questo stupido sorriso che risiede sulla mia faccia ormai da stamattina, e che si sta allargando.
La sua mano forte tiene il mio braccio.
Andiamo via da tutto, passiamo il corridoio, apre una stanza, è fredda, è piena di cavi.
Se la richiude alle sue spalle veloce, non lasciandomi il braccio.
Mi spinge al muro, tira un sospiro come se avesse bisogno di aria e si avventa sulle mie labbra.
Mi lascio travolgere da lui, mi prende in braccio le mie gambe attorcigliate alla sua vita, mi spinge al muro, sento il suo corpo, la sua bocca, la sua anima, e la mia.
<<Ciao>> sussurra sulle mie labbra, mentre mi lascio andare perdendo le forze.
Mi tiene forte, mi spinge più forte al muro, respira forte, ha bisogno di me.
Bussano alla porta, lui di scatto mi rimette in piedi, è successo tutto tropo veloce, e non so neanche dove sono.
<<Mattia scusa, dobbiamo intervistare Emma>> non so chi è, ma vorrei strappargli tutti i capelli.
<<Merda>> dice a denti stretti <<Un attimo>>
Mi spinge di nuovo al muro un attimo dopo, abbassando la testa per arrivare a me, e respirando forte, mi tocca i capelli, me li mette dietro all'orecchio, si abbassa per baciarmi le labbra, piano, respirando forte, e io con lui.
<<Sistemati>> mi dice dolcemente
<<Maniaco>>
<<Consensiente>>
<<Vergognati>>
<<Ma se non ho fatto niente>>
<<Ah no?>>
<<Credimi, no, niente di tutto quello che vorrei farti, vestita così>>
Arrossisco sotto le sue parole.
Io che arrossisco.
Io che arrossisco.
Non è possibile, tutto questo è irreale.
Usciamo dallo sgabuzzino, e mentre percorriamo il corridoio sento la sua mano sul mio fondoschiena.
Tiro un cazzotto sul suo petto, lui si mette a ridere. Mi guardo intorno
<<Tranquilla>> mi accarezza la testa, e io mi tolgo dal suo tocco.

Arriviamo dove eravamo prima, Rebecca mi vede e mi viene incontro col suo solito sorriso.
Mi abbraccia, la bacio sui capelli, mi stritola, ma quando alzo la testa, Sara è di fronte e ci sta guardando.
Mi rivolge un sorriso falso, io guardo Mattia, che stringe i denti.
Quella invece deve essere sua madre, l'ho sentita da un messaggio vocale di Rebecca, e le rivolgo un sorriso sincero -
<<Patrizia, felice di conoscerla, davvero>> faccio alzando le spalle  visto che non posso darle la mano perché Rebecca è ancora attaccata a me.
<<Smettila Rebecca, falle salutare la mamma>>
Sara si volta schifata verso di lui, e io vorrei andarle nel viso, sai, per alleviare la tensione.
Camminiamo abbracciate verso Patrizia, perché Rebecca non si vuole staccare <<Piacere>> mi sorride <<ma per favore dammi del tu>>
Ci diamo la mano, e Sara si volta, facendo finta di essere interessata a qualcosa dietro a lei, Mattia le mette una mano sulla schiena, la tensione è pesante, e siamo sotto agli occhi di tutti.
<<Foto>> mi guarda imbronciata la Rebecca
<<Una promessa è una promessa, quindi va fatta>> le tocco i capelli.
È tutto così irreale, da sembrarmi stupendo, se Sara non ci fosse, se il mondo scomparisse.

Al sorgere del giorno, nel giro di un istante. [[Mattia e Emma]]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora