L'ho baciata in fronte e me ne sono andato. Da vero stronzo. Da vero codardo.
Ma non ce l'ho fatta, e poi alla fine cosa c'era da dirsi? Sapevamo in un modo o nell'altro che questo era quello che ci aspettava. Come sarebbe andata a finire altrimenti? Da tanto non sentivo queste fitte allo stomaco, da tanto non volevo abbandonare una persona così.
Batto la testa nel seggiolino dell'auto mandando la testa indietro e chiudo gli occhi.
Non riesco neanche a respirare, questo vuoto mi sta tirando giù. Da tanto non lo sentivo.
La sensazione di non essere reale, di essere in un sogno.Non può davvero essere così.
Eppure lo è, accendo la macchina e parto.
E se ci provassimo?
Parto perché Sara è tornata, perché io ed Emma non potremmo mai uscire fuori dal nostro buco, la nostra musica andrebbe a puttane, sarei un raccomandato per tutti, un venduto e un pazzo per quelli che non capirebbero. Eppure non mi sono mai arreso.
Ma ora tutto ciò non è solo mio, è anche di Emma. La vita è una sola, è questa, e non la possiamo sbagliare in due, insieme.
È l'ora di andarsene.
Non ricordo neanche da quanto non mi scopo Sara, non mi manca la sua pelle, e mi manca già quella di Emma.
E non solo la pelle, mi manca la sua risata che stamattina sembrava non avesse mai conosciuto neanche lei.
Mi mancano i suoi occhi sui miei, il modo in cui mi guarda storto quando faccio il cretino.
La strada sembra corta, forse perché immerso nel ricordo di qualcosa che non succederà, ma che a me sembra già un ricordo, perché tutto ciò che vorrei fare con lei me lo sono già immaginato, tutto ciò che è possibile.
Ancora in macchina mando un messaggio a Sara, che spalanca la porta appena lo invio.
Mi aspettava.
Il suo sorriso è carino, accogliente, scendo dalla macchina e vado verso di lei come se mi mancasse l'aria. Come se dovessi cercare una via d'uscita per non affondare.
Mi rimane il nodo in gola, non ha il suo profumo, non sono i suoi capelli. Non sono i suoi occhi e mi viene di accucciarmi per terra. Tutto ciò non può essere vero. La stringo più forte, un mucchio di ossa e carne sono tra le mie braccia.
Non sento niente, e mi bruciano gli occhi.<<Mi sei mancato>> dice sulla mia maglia.
Stringo più forte gli occhi, non è la mia vita. Non può essere.Forse io con lei l'amore non l'ho mai fatto.
Le sue parole mi rimbombano in testa, la poca voglia di ascoltarla, il non voler stare qui.
Forse mi dice quello che ha fatto a Milano <<Davvero pensi che mi possa interessare?>>
Lei rimane a bocca aperta <<Davvero Sara, esci dalla palla di vetro in cui sei fissata, non sei più la stessa, ti sei montata la testa, qualcosa ti ha dato alla testa>>
<<Cosa vorresti dire?>>
<<Quello che ti ho detto>>faccio sfaticato mandando la testa all'indietroSembra una bambola, ma non per la bellezza, per come mi parla, per le cose che fa senza emozioni, perché deve farle. Mi annoio a morte. Non voglio tutto questo.
Non torvo il motivo per restare qui.
<<Devo tornare a casa>>
<<Mi sono rotta le palle di vederti andare via>>
Non mi capacito delle parole che ha detto, sono davvero io che me ne vado via o noi che non abbiamo più motivi per rimanere?
<<Mi sono rotto le palle anche io>>
<<Bene>>
Prendo la porta e me la sbatto forte alle spalle.
Che cazzo me ne frega.13 Novembre, porta male? Porta fortuna? A me il tredici ricorda solo gli occhi di Emma che mi dicono in casetta "No sono 13 non 31" e poi mi dice che porta bene e ridiamo.
Io che le bacio la testa e la stringo "Mimma Memma"
E lei che si fa stringere "Anche intonato BBriga"
Ma cosa importava anche se non ero stato intonato se c'avevo messo tutto il cuore?
Se chiudo gli occhi rivedo la scena in cui faccio il figo e spargo i tovaglioli e lei che si mette le mani davanti al petto "Briga guarda che carino"
I suoi occhi.
13 Novembre e non so cosa fare, cosa dire, un altro giorno per allontanarmi, per non chiamarci, per capire che è finita.
13Novembre, compleanno di Sara, qualche segno su Twitter e l'apparenza che sembra reale, a me sembra così tutto irreale invece.
13 Novembre, una data da dimenticare, una sveglia da spegnere, perché non è servita a svegliarmi, già ad occhi spalancati.
13 Novembre, data di Torino, diamo il via alle danze, può sembrare tutto come deve essere.
"Così finisce tutto qui"
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Al sorgere del giorno, nel giro di un istante. [[Mattia e Emma]]
Hayran KurguL'amore che non si può dire.. Un bene che va oltre la pelle. Non scelto, Baci rubati e dati di nascosto, Una verità che sa di sale, meglio di una stupida bugia.. Che qualcuno non vuole ancora vedere, ma che esiste. L'amore non ferisce, non deride...