Emma

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Mi appoggio tra le sue braccia alla sua spalla <<Sei troppo alto>>
<<È per proteggerti>>
Le tiro una pacca sullo stomaco, e lui fa finta di aver sentito male ridendo.
<<E poi non sono io quello alto, sei te quella bassa>>
Mi divincolo da dentro le sue braccia, e mi trattengo per non ridere
<<No ora mi lasci>>
Continuiamo a ridere, mentre foglie secche ci scricchiolano tra i piedi, e il silenzio di questa campagna non è per niente terribile, anzi possiamo ascoltare i nostri respiri, e le nostre risate. Solo la luce della luna.
Gli alberi sono grandissimi, e camminiamo verso un cancello grandissimo, sopra foglie e ghiaia.
È un po' inquietante, anche perché è quasi buio, ma lui non si stacca mai, il silenzio e tutto ciò è molto strano.
<<Mi devo fare il segno della croce?>>
Inizia a ridere <<Mai che una volte te fidi di me ao>>
<<non è che non mi fido, ma..>> faccio segno con la mano davanti a noi.
<<Che c'hai paura?>>
<<Ma vaffanculo>>
Ride.
Rido.
Ride.
Mi guarda.
Mi trema il cuore.
Le sorrido.
Arrivati al cancello, questo si apre da solo, e giuro che la paura mi salta addosso ogni volta che faccio un passo.
<<Guardala, che c'ha paura>> mi sfiora il naso con la mano del braccio che è attorno al mio collo, mentre io mi divincolo
<<La smetti>>
Ride.
<<No>>mi viene ad un centimetro dalla bocca abbassandosi.
Continuiamo a camminare, fino a che sento rumore di piatti
<<Attenta>> urla Mattia abbracciandomi come mi volesse proteggere da qualcosa
Affondo la testa sul suo petto e chiudo forte gli occhi
<<Sei proprio cretina>> si mette a ridere
Inizio a tirargli forte, mentre prima lui ride e scansa i colpi e poi mi prende i polsi come suo solito e mi prende tra le braccia <<Impara a fidarti di me, non ti porterei mai dove potresti essere in pericolo>> mi si scioglie il cuore, ma non ci sono abituata, e minimizzo la sua frase <<È arrivato er principe azzurro>>
Abbracciati di nuovo mentre camminiamo mi stringe una guancia tra le dita, piano, come a giocarci, e poi mi bacia una tempia.
I piatti non erano lontani, infatti da fuori, da una finestra aperta persone cucinano e si scambiano cose, in fretta.
<<Vedi è tutto apposto...oppure stanno uccidendo qualcuno>> ride divertito
<<Smetti di trattarmi come una bambina>> rido anche io
<<Ma sei la mia bambina>>
Lo guardo con sufficienza, mentre lui mi bacia la fronte ridendo.
<<sei un cretino, sul serio, inizio a non sopportarti più>>
Mattia si irrigidisce un attimo, mi lascia dall'abbraccio, ma sento subito prendermi il polso.
Mi porta veloce dietro ad una quercia mentre non capisco questo suo cambio di umore, ma non ho paura, insomma.
Mi ferma e mi spinge forte alla quercia, che la mia schiena trova subito, perché a pochi millimetri.
Mi prende per il colletto del mio cappotto e mi spinge ancora di più verso il tronco dell'albero, in un attimo le sue labbra calde sulle mie.
Le sue mani si fanno spazio tra i miei vestiti, e la mia pelle ha un brivido quando le sue mani fredde trovano il mio collo, fin ora coperto dal cappotto.
Continua a baciarmi, più forte, e le sue mani mi sorreggono, perché le mie gambe tremano, mentre lui continua a baciarmi, e baciarmi forte.
Le sue mani cercano il mio viso, che mi prende tra le mani, poi il mio collo, e cercano sempre di più la mia pelle, che già conoscono a memoria.
Sono invasa dal suo profumo, e Dio quanto mi mancava la sua bocca, e sentire la voglia che lui ha di me.
Mi bacia gli angoli della bocca, mentre io ad occhi chiusi assaporo tutto, e lo lascio fare.
<<Allora? Non mi sopporti più?>> dice piano sulla pelle del mio viso mentre vi lascia baci.
Non riesco a rispondere  il mio corpo è suo, la mia mente, le mie mani, i miei occhi, che ora lo guardano così, e so che è un modo che conosco bene.
<<Emma, allora?>> mi dice mordendomi il lobo dell'orecchio mentre sento i brividi in tutto il corpo.
E non ricordo la domanda, e non ricordo dove siamo, dove sono, l'unica certezza è lui, che non potrei mai confondere con altri.
Piano piano smette di baciarmi, e staccandosi dal mio viso mi guarda, continuando a tenere le sue mani tra il collo e il suo pollice che mi contorna la bocca.

Entriamo staccati, come due amici, c'è qualche coppietta qua e la, che non fa caso a noi due, fortunatamente.
Lui mi guarda mentre entriamo, e ci scambiamo uno sguardo di intesa.
Il cameriere arriva subito e si presenta, porgendomi la mano, mentre me la prende e fa il gesto di baciarla.
Poi batte la mano a Mattia <<Tutto apposto?>>
<<Si, bello fratè qua>> dice Mattia
Alzo gli occhi al cielo, senza farmi vedere, queste uscite sue mi fanno saltare i nervi, ma non posso fare altro che sorridere, perché insomma, se lo guardi, è perfetto così.

Al sorgere del giorno, nel giro di un istante. [[Mattia e Emma]]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora