Al sorgere del giorno, nel giro di un istante. [[Mattia e Emma]]

Anche se fa male, fammi un po di posto.

..Sono scappata via,
quando mi sono vista dentro a un labirinto..
senza decidere..
..Ospite in casa mia,
con sillabe d'amore tutte al pavimento..

Mattia
Ed è stato così, non ho preteso niente, lei non mi ha risposto ma l'angolo della sua bocca si è piegato, non che sia stato un sorriso, l'ho vista amareggiata, delusa, ma ha capito, ne sono certo. Le ho detto tutto quello che potevo io non so fare di più.
Lei mi conosce, e sa che per me è tantissimo.

..Non mi domando più,
se ci sara' qualcuno
pronto a soccorrere
me lo ricordi tu
chi vola impara a sfottere le sue cadute
come a difenderle..

Ho messo le sue braccia dietro alla mia vita, e lei si è appoggiata appena.
Ma a me basta, avanza, per lo stronzo che sono io non me la merito, ma mi da sempre più ragioni per rimanere, per capire che possiamo cambiare insieme, io e lei.
Le ho dato un bacio in fronte, ma le avrei baciato tutto il viso, come piace a lei.
Ma so che devo prendere le cose per come sono ora, un passo alla volta.
È andata nel suo letto, io su questo divano scomodo, a girare programmi in TV, le ore non passano, io non riesco a dormire, e sono le cinque.
È stata una notte faticosa, eppure non prendo sonno, proprio non ce la faccio. Mi giro e mi rigiro, tutto ciò è la conseguenza, come dopo un temporale, ed in effetti le goccia battono sulla finestra, incessanti.
Mi alzo dal divano, so che è di la, e sono più rilassato. Non so se dorme, se è sveglia, se ha paura di questa notte, e non solo per la bufera. Ma mi sono promesso di non invadere i suoi spazi, la rispetterò, le daró tempo, le farò capire che uno stronzo non si merita una come lei, ma ha bisogno di lei per andare avanti.
Il mio respiro appanna il vetro della finestra, mentre sembra che la pioggia arrivi addosso a me. Ho sempre avuto un debole per le notti così, non come questa, ma per l'ombra delle gocce che si crea sul muro per via della luce dei lampioni fuori, per il rumore incessante, perché ogni tanto qualche lampo illumina il cielo, e allora c'è speranza. La sento che c'è.
Mi strofino il viso con entrambe le mani, questa notte invece mi ha distrutto. Non ho capito cosa ho combinato fino a che non gliel'ho detto in faccia. E mi sono sentito una merda anche io.
Ha fatto bene a ripetermi che facevo schifo, me lo faccio anche io adesso, a capire solo ora che aver toccato un'altra donna, solo Dio sa quanto le ha potuto far male.
E forse lo so anche io, visto che quando mi ha confermato di essere stata con Roberto ho dato di matto e ho combinato tutto questo casino. Invece lo stronzo ero io.
È stato come volermi difendere, dare la colpa a lei, quando in fondo la colpa era mia. Odio quando la faccio stare così, perché sono abituato a fare ciò che faccio, solo perché non avevo ancora incontrato lei. Eppure sapevo, anzi pensavo solo quanto si potesse amare. Non avevo toccato l'apice. Lo so sono patetico, ma non ho intenzione di smettere.

Emma

..e così fai tu e nascondi piano
la tosse e il cuore nella stessa mano
arrivi tu
che sai chi sono.

Lo sento tossire, e per me è un sollievo, il solo pensiero che sia di la, mi sono sentita in colpa anche a lasciarlo sulle scale, ma dovevo farglielo capire. Doveva capire quanto male mi ha fatto. Ma non l'ho lasciato solo neanche li, ero dietro la porta, seduta per terra, sul pavimento ghiacciato. Solo perché so com'è sono stata li, solo perché ho capito com'è, alla prima scusa l'ho fatto entrare, solo perché ho capito chi è e quanto può farmi incazzare ora è dilá, perché non posso lasciarlo andare.
È vero mi ha fatto schifo. È vero, non voglio che mi tocchi. È vero, ho paura che non si possa risolvere, perché so come sono, che se ci tengo non posso tollerare una cosa del genere. Ma è diverso, da tutti gli altri. Questo non è stato un tradimento, anche se fa male, forse di più. Ma so come rido con lui, come ci guardiamo, e non mi era mai capitato, almeno non da quando sono cresciuta. E sono dovuta crescere a forza di batoste. Ma nessuno è come lui, ho visto lo schifo che si è fatto da solo, l'amaro in bocca che aveva mentre mi raccontava che qualche notte fa con lei si è rivestito subito, perché non ce la faceva.
Forse sono stupida, ed ho la mente annebbiata come altre volte, eppure sento che è diverso. Che due come noi alla fine possono riuscire a vincere.

..arrivi tu da che pianeta?
Occhi sereni anima complicata
anima complicata..

Forse sarà doloroso, stancante, oppure possiamo farla semplice, anche se fa male.
Perché in fondo è lui che mi ha fatto del male, e l'unico che può curare le ferite.
Mi rigiro nel letto, come a cercare la giusta posizione, ma mi manca l'aria. La stanza si illumina a giorno e poi una botta assurda. Mi si serra la gola, lo sento camminare. Così tranquillo che mi spezza e mi sgretola tutto. È come se stesse camminando sui vetri rotti dei miei polmoni. Lo immagino a piedi scalzi, che si strofina gli occhi come sempre, e poi le sue braccia. Chi me lo fa fare di restare qui da sola? È in casa mia, io sto male, lui sta male, e non poteva dimostrarmelo di più. So che dovrei aspettare, so che..al diavolo.

Ma arrivi tu che parli piano..
e chiedi scusa se ci assomigliamo.
Io cosi simile a te,
a trasformare il suono della rabbia.
Io cosi simile a te..
un bacio in fronte e dopo sulle labbra.
la meraviglia,
la tenerezza,
la protezione.
Arrivi tu, che fai passare..
la paura di precipitare..

Il parquet sotto i miei piedi non è freddo, sembra però muoversi con me.
È girato verso la finestra, non mi ha sentito.
Un altro lampo che illumina la stanza, un fragore assurdo. Lui si sbilancia più vicino alla finestra quasi a batterci la testa, per guardare in alto. Faccio piano, lo abbraccio da dietro, mi aggrappo a lui.
Lo sento rilasciare il respiro, come se lo trattenesse da tempo, mi stringe le braccia nude, e passa le sue mani sui miei polsi. Appoggio una guancia sulla sua schiena, mi stringe forte le braccia, come se volesse dirmi qualcosa. Mi sta dicendo tutto.