Emma

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Lo guardo orgogliosa, come si guarda la primavera sbocciare, quando da piccoli si corre per prendere la bandierina, quando scrivi la lettera per Babbo Natale, e ci credi davvero, ci credi davvero che esista.
Guardo Mattia con gli occhi gonfi, e fortunatamente le lacrime non cadono ad ogni canzone perché Lorenzo mi prende in giro e continua a fotografarmi, e riesco a distrarmi, per quanto possibile, anche se la sua voce mi entra dentro lo stomaco come un pugno.
Guardo Mattia come si guarda il cielo quando sta per arrivare l'inverno, l'estate già passata, la malinconia ma anche la voglia di stare sotto il piumone, magari con lui.
Guardo Mattia come i pini della pineta della mia città, forti.
Guardo Mattia come se questa sera non esistesse davvero più niente.
Questa sera è nostra, e ora salgo io, ma salgo con lui.
Con lui non ho paura.

Paurosamente
traccerò qualcosa entrando in te..
Silenziosamente,
ricorderai quel nobile aprirti a me
Ripetutamente
scivolerò , mi spingerò e mi addormenterò
Su di te, consapevole paura,
di non riuscire a trascinarti giù con me..
Si, hai capito bene, giù con me
me me me me

Magia, il pubblico in delirio, se riuscissimo a togliere il volume alle urla sentiremmo i nostri cuori, lo so, lo sa.
I nostri occhi che ridono da soli.
Che sia la volta buona o no, non mi farò rovinare questo momento da niente e nessuno.

E fu così, che al sorgere del giorno,
Nel giro di un istante
Lei, si schiuse e poi sparí.
Col suo equipaggio di cosmetici e paure,
E un tatuaggio  addosso delle labbra mie..
Non sono degno di partecipare al tuo stupore,  si inginocchia davanti a me, e io mi inchino.
Quando mi sgrani gli occhi e dici "amore via da qui" Via da qui ripeto.
È un'altra verità, che sa di sale, che sa di sale,
Ma è sempre meglio di una stupida bugia..

Paurosamente..
Si inginocchia davanti a me di nuovo, e corro sulla sua gamba.
Tanti giri su questo palco per poi finire qui, e anche se dura un attimo, il bisogno di sentirsi, di toccarsi è percettibile.
Traccerò qualcosa entrando in te..
Mi inginocchio anche io, si abbassa anche lui, le nostre voci insieme, formano musica.
Dentro tutto è acceso, e fuori è buio, siamo la musica che suona, quando fuori c'è il silenzio.
Siamo vicini, le nostre voci si toccano, ballano insieme,
Le nostre anime fanno l'amore, come quella sera, come quella notte.
Gli occhi ridono, il cuore ride.
Ci abbracciamo, è finita.
Ci abbracciamo, lo sa, lo so.
Non finirà.
Discorsi senza senso si susseguono poi lui che sbaglia anche un verbo, mentre le sue mani tremano, così vulnerabile mentre parla
Io così felice,
Lui così teso.
Entrambi vulnerabili.
Ci ringraziamo a vicenda, ancora discorsi senza senso.
Non siamo noi, non siamo quelli che si ringraziano come due amici.
Scendo dal palco, non c'è tempo per guardarlo di nuovo negli occhi.
Ci guarderemo dopo, avremo da dirci tanto, e allo stesso tempo niente.
Ci guarderemo e sono sicura che ci sarà da dire poco, a parte con gli occhi, a volte le parole non servono.
Scendo dal palco, il magone allo stomaco, gli applausi nelle orecchie e lui che incita la folla ad applaudirmi.
Mi chiama Lollo, non sento, mi chiama Carlo, non sento, mi chiama un tecnico <<Dopo>>
Mattia ricomincia a cantare, corro più veloce, mi chiama Francesca <<Non ora>>
Mi chiudo in camerino, il suono forte di fuori, la tranquillità di questa stanza, mi fa sentire i battiti del mio cuore.
Chiudo a chiave, mi siedo, mi guardo allo specchio <<È andata>> ripeto a voce bassa.
Vorrei andarmene, non pensare a niente, non dover pensare ai chiacchiericci, non dover pensare a Sara, alla sua famiglia, a ciò che circonda me, e tutto quello che circonda lui.
L'unica cosa che vorrei sarebbe lui, ma lui non è mio, lui non è qui, con le lacrime agli occhi come me.
Cantare li, mi ha fatto capire che c'è questo fra me e lui, siamo artisti, il destino di tutti gli artisti è anche nostro.
Sotto gli occhi di tutti, noi su un palco, quello deve essere.
Le lacrime mi bagnano gli occhi, le ciglia, le guancie, le labbra, e non le asciugo, le lascio lì, perché siano le ultime, ricordarmele per non cascarci più di nuovo.
Ma niente, risento le sue mani su di me, la sua testa nella mia, che mi fa ridere, che piango tra le sue braccia, che ridiamo fino a non avere più il respiro.
La musica si spegne e ne ricomincia una più forte, qualcuno bussa alla porta.
<<Dopo>> urlo
<<No ora>> mi dice Mattia di la alla porta
Tutto quello di cui ho bisogno, tutto quello che può salvarmi, mi precipito con i tacchi alla porta, giro la chiave, apro la porta, ha gli occhi gonfi, batte la mano sulla porta per aprirla, la richiude e mi prende in braccio.
Singhiozzo sulla sua spalla, mentre mi fa girare.
Continuo senza sosta, lo accarezzo e mi aggrappo al suo collo.
Le mie mani dentro i suoi capelli, e lui che mi sostiene con le sue braccia forti.
Mi mette a sedere sul tavolo e si mette tra le mie gambe.
Mi asciuga il viso <<Eri così bella, cosa piangi?>>
<<Mattia torna lì sopra>>
<<Ho dieci minuti se non di più di pausa>>
<<Ero agitata, ero nervosa e ora sto solo capendo tutto quello che è successo>>
Mi bacia la fronte.
Mi bacia vicino agli occhi, li chiudo. Sono sua.
Mi aggrappo a lui e ci abbracciamo <<Tutto questo non è possibile>>
<<Lo so>> stringo gli occhi
Continua a baciarmi il viso, mi asciuga le lacrime.
Mi sento cretina per essere così vulnerabile <<Io non sono così, io non piango sempre>>
<<Lo so>> ride
<<Smettila>> le tiro un pugno
<<Non sto scherzando, è solo la situazione surreale, tutto qua>>
Mi abbraccia.
E trema, lo so e lo sento che trema, e non solo con le mani, perché anche a me trema il cuore.

Al sorgere del giorno, nel giro di un istante. [[Mattia e Emma]]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora