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Melody segna il nome di entrambe sulla lista e la professoressa continua a sorridere.
"Melody, sei la prossima." avvisa rientrando nell'aula chiudendo la porta dietro di se.
"Tu ed Harry dovete fare cosa?" chiede confusa.
"Dobbiamo esporre Shakespeare davati a tutta la casse domani." dico sedendomi a terra.
"Cass, sicura di star bene? Sai, potrei andare a castrare Michael."
"Sto bene. La colpa è tutta mia... non mi ero resa conto che mi stava tradendo e mi sono fatta male da sola. Oh, ecco i ragazzi." dico asciugando le poche lacrime che sono scivolate via dagli occhi senza il mio consenso.
"Vi segnate anche voi?" chiede Mel.
"Sì, ma tanto il ruolo principale ce l'avrà Harry." dice Bandana sedendosi accanto a me. "Hey, che è successo?" chiede a bassa voce mentre gli altri parlano tra di loro.
"Problemi di cuore, ma ora sto bene." dico sorridendo.
"Smith entra, Fryman dopo entri." dice il professore affacciandosi appena Louis esce dall'aula.
"Buonafortuna!" diciamo tutti in coro a Melody che ci sorride prima di entrare.
"Allora dopo tocca a te eh?" chiede Zayn.
"Sì, ma tanto non me ne frega se avrò il ruolo o meno."
"Perché? Io credo che saresti una Giulietta perfetta." dice Liam sorridendo.
"Nah... non credo proprio."
[...]
"Ti faremo sapere signorina Fryman." dice la prof scrivendo qualcosa.
"Va bene..." dico prima di aprire la porta.
"Potresti dire a Styles di entrare?"
"Certo..." dico uscendo.
"Harry, hanno detto che devi entrare." dico vedendolo appoggiato al muro.
"Ok." dice staccandosi dal muro per entrare.
"Ok..." dico spostandomi per farlo passare.
"Ci vediamo nel cortile tra 10 minuti." sussurra quando mi passa accanto.
"Com'è andata?" chiede Melody.
"Bene..." rispondo.
"Io devo andare, Gemma passa a prendermi. Ciao ragazzi." dice salutando tutti.
"Ti accompagno fuori." dico prendendola a braccetto.
"Ooookkk..."
"Ragazzi, ci vediamo domani, dopo non ci sono per via delle ripetizioni." saluto anche io.
"Ok, a domani."
"Perché volevi accompagnarmi?" dice girando l'angolo.
"Perché devo parlarti..." dico guardandomi intorno per assicurarmi che non ci sia nessuno intorno.
"Cosa è successo?" chiede preoccupata.
"Ieri sera, dopo che abbiamo lasciato Louis a casa sua, io e Harry abbiamo..."
"Avete fatto sesso?" chiede interrompendomi.
"Cosa?! No! Mel, fammi finire!"
"Ok, continua."
"Io e Harry abbiamo litigato e me ne sono andata a piedi."
"Casa tua è dall'altra parte della città!"
"Fammi finire! Dopo circa 30 minuti Michael mi ferma in mezzo alla strada per chiedermi se sto bene e mentre gli stavo dicendo di andarsene, una macchina mi ha quasi investita, ma Harry mi ha tirata via dalla strada e mi ha salvato la vita. Dopo avermi salvata ha minacciato Mike e dopo mi ha accompagnata a casa dove ho trovato una lettera di Tiffany che abita a Standford Rows." dico tutto velocemente.
"Cioè hai litigato con Harry, volevi tornare a casa a piedi e Michael ti ferma, mentre parli con lui una macchina quasi t'investe ma Harry ti salva e ti riporta a casa dove scopri che abita anche Tiffany." ripete.
"È quello che ho detto."
"È quello che hai detto." dice con lo sguardo perso.
"Capra, andiamo! Non voglio perdermi il film!" dice Gemma. "Oh, ciao Cassandra!" dice salutandomi.
"Ciao Gemma!" dico salutandola. "Non dire niente a nessuno di quello che ti ho detto!" sussurro a Melody che annuisce.
"Ciao Cassy, a domani."
"A domani!" dico girandomi per andare via.
Giro l'angolo e affretto il passo per raggiungere il cortire, ma qualcuno mi chiama e cerco di ignorarlo continuando a camminare.
"Cass, ti prego fermati. Devo parlarti." dice supplichevole.
"Vattene! Non puoi seguirmi anche a scuola. Non voglio più vederti! Sei solo un pezzo di merda!" dico fermandomi. Scoppio a piangere girata di spalle, ma cerco di non far sentire i singhiozzi.
"Cass, ti giuro che non volevo ferirti..."
"Non volevi ferirmi?" chiedo girandomi verso di lui con le lacrime agli occhi. "Non volevi ferirmi? Mi hai tradita! Tu mi hai tradita e io come una stupida credevo che mi amassi. Pensavo di essere importante per te. Per una volta volevo essere importante per qualcuno! Mi sono sempre illusa. La prima volta ti ho perdonato come una stupida, ma tu continui a prenderti gioco di me. Se continui a cercarmi mi ferirai ancora di più. Io ti ho amato, ti ho amato per davvero. Ora ti prego solo di non cercarmi più. Se hai mai tenuto almeno un po' a me, ti prego di non cercarmi mai più." lo supplico ormai piangendo da un pezzo.
"Fottuto pezzo di merda! Cosa ci fai ancora qui? Ti ho detto di starle lontano!" urla Harry alle mie spalle.
"Mi dispiace..." sussurra Mike prima di allontanarsi.
Harry viene verso di me e mi guarda. "Stai piangendo? Cosa ti ha fatto quel coglione?" chiede abbracciandomi.
"Niente, non ha fatto niente. Andiamo a fare matematica." dico cercando di sorridergli.
"Lascia perdere la matematica, vieni con me." dice prendendomi il polso per trascinarmi dietro a lui.
Arriviamo sul campo da calcio e mi trascina nei posti delle tribune più alte. Ci sediamo e rimaniamo in silenzio.
"Non dirò a nessuno che tu hai pianto se tu non dirai a nessuno che ti ho abbracciato." dice fissando la squadra di calcio.
"D'accordo." dico asciugandomi anche le ultime lacrime. "È importante per te il calcio?" chiedo guardando anche io gli allenamenti.
"È la mia intera vita. Non ho ricordi che non abbiano un collegamento con il calcio." dice appoggiando i gomiti sulle ginocchia. "Devo passare quel maledetto esame a gennaio per poter rientrare nella squadra e giocare la finale contro la scuola di Manchester."
"Bene, allora che ne dici di andare in biblioteca e iniziare a fare matematica? Bisogna lavorare duro, ma sono sicura che ci riusciremo." dico alzandomi prima di porgergli la mano.
Mi guarda prima la mano, poi me e afferra la mia mano sorridendo.
"Vadiamo chi arriva primo agli armadietti!" dico iniziando a correre.
"Tanto non mi batti Fryman!" dice superandomi.
Oh povero imbecille, mi sto solo riscaldando ora.
"Cosa dicevi?" chiedo appena lo vedo appoggiarsi contro gli armadietti.
"Ok, devi dirmi come fai..."
"Anni di atletica. Prendi la tua roba e andiamo in biblioteca." dico aprendo l'armadietto per prendere la borsa.
"Ho fatto, andiamo."
[...]
"Per oggi abbiamo finito." annuncio chiudendo il libro.
"E Shakespeare?" chiede il riccio indicando la montagna di libri accanto a noi.
"Ah... mi ero completamente dimenticata di Shakespeare."
"Bisogna fare la ricerca."
"Non se io ho questi." dico prendendo i fogli che ho appena stampato. "È la ricerca che ho fatto per la mia vecchia scuola. Mi ci sono voluti 2 anni per completarla, ma ti assicuro che non manca proprio niente." dico passandogli i fogli.
"Sei una secchiona!" esclama esaminando i fogli.
"Solo quando si tratta di Shakespeare. Pensi di riuscire a studiarti tutto questo per domani?" chiedo spengendo il computer della biblioteca.
"Sì, leggerò il tuo lavoro, la maggior parte della sua vita la so, cercherò di approfondire." dice mettendo i fogli in una cartellina.
"Bene, allora io vado." dico prendendo la borsa.
"Aspetta! Come facciamo ad esporre?"
"Ci vediamo domani mattina prima delle lezioni?" suggerisco.
"Perfetto, alle 7:30 nel parcheggio della scuola." dice alzandosi anche lui.
"Va bene, ora devo proprio andare."
"Andiamo nella stessa direzione." dice affiancandomi.
Andiamo insieme nel parcheggio dove Tiffany è appoggiata alla macchina di Harry.
"Tesoroooo... puoi chiedere alla Fryman di portarmi a casa?" chiede saltandogli addosso.
"La Fryman è qui presente e lei dice che non porta le troie in macchina, non vuole infettarla con la troiaggine(?)." dico salendo in macchina e abbasso il finestrino per vedere Harry che cerca di non scoppiare a ridere.
"Ciao ciao troia!" dico salutandola con la mano mentre metto in moto la macchina e blocco le portiere per assicurarmi che non salga in macchina.
"Ciao sfigata!" esclama Harry facendomi l'occhiolino.
"Ciao cretino!" dico facendo retromarcia per uscire dal parcheggio.
Torno a casa e butto le chiavi sulla mensola vicino alla porta d'ingresso.
"Zia, sono tornata! Scusa il ritardo, ma dovevo fare una ricerca insieme a... Zia???" chiedo entrando in cucina.
Sul frigo trovo un biglietto e mi tranquillizzo.
"Se non mi trovi in casa, sono a fare la spesa. Torno il più presto possibile.
Baci
Zia."
Sorrido per il modo in cui ha scritto, si vede proprio che lei e mamma sono sorelle.
Salgo di sopra e mi butto sul letto addormentandomi poco dopo.
[...]
"Svagliati! Cena è pronta." dice zia scuotendomi leggermente.
"Ok, arrivo." dico stropicciandomi gli occhi.
"C'è una tua amica di sotto che ti sta aspettando." dice sorridendomi.
Mi alzo di corsa dal letto e scendo di sotto e vedo Tiffany intenta a girare per il salotto guardando le foto.
"Esci subito da qui! Ma che ti viene in mente di dire a mia zia che sei mia amica? Tu non sei amica di nessuno, vattene!" urlo indicando la porta.
"Sono venuta solo a dirti che Harry vuole che mi porti domattina a scuola con la tua macchina." dice sorridendo.
"Uno: sono più che sicura che Harry non l'ha detto. Due: non me ne frega proprio niente di quello che vuole o non vuole Harry. E tre: LE TROIE NON SONO LE BENVENUTE IN QUESTA CASA, QUINDI LEVATI DALLE PALLE!" dico spingendola fuori dalla casa prima di sbatterle la porta in faccia.
"Cassandra Rosalinda Fryman, modera il linguaggio!" dice mia zia scendendo le scale.
"Scusami, ma promettimi che non farai entrare mai più quella in questa casa."
"Te lo prometto."
"Dove sono le mie chiavi?" chiedo guardando la mensola dove avevo lasciato le chiavi.
"Le ho portate io in camera tua, quella ragazza era troppo curiosa. Ora andiamo a cenare."
"Scusami se oggi non sono tornata subito dopo le lezioni, dovevo fare una ricerca insieme a un compagno di classe." dico seguendola in cucina.
"Tranquilla, tanto io ero a fare la spesa. Ora andiamo a cenare." dice andando verso la cucina. La seguo e mi siedo a tavola.
"Hai più avuto notizie da Seattle?"
"No, però se vuoi chiameremo dopo. Ora mangia..."
Ceniamo in silenzio e appena finiamo mi alzo e prendo i piatti per lavarli.
"Ci penso io a questi, tu chiama... il numero è scritto nell'agenda."
Corro in salotto e prendo il telefono di casa e digito velocemente il numero.
"Pronto?" risponde mamma dall'altro capo.
"Mamma, sono io." dico salendo in camera mia.
"Oh tesoro... sicuramente tua zia ti ha detto tutto... non volevamo allarmarti, per questo non ti abbiamo detto nulla. Ti prego, perdonaci..."
"Mamma tranquilla, vi capisco. Come state? Papà come sta?" chiedo mordendomi le labbra per non piangere.
"Sta dormendo, però sta bene."
"Siete in ospedale?"
"No, tuo padre non voleva andare subito in ospedale, voleva prima visitare New York. Tra un paio di giorni andremo a Seattle."
"Promettimi che ti prenderai cura di lui qualsiasi cosa succeda e che non mi nasconderete niente. Se è quello che pensate sia, voglio essere avvisata."
"Certo tesoro. Tu stai bene?"
"Sì, posso dire di stare bene."
"Cosa è successo?" chiede capendo che qualcosa non va dal mio tono di voce.
"Mike mi ha lasciata... mi stava tradendo da mesi..." dico asciugando le lacrime che stanno uscendo.
"Non sai quanto mi dispiace non poter essere lì con te. Adesso vai in cucina, prendi una vaschetta di gelato e ti guardi un bel film insieme a Melody. Ti farà bene sfogarti con lei."
"Ti adoro mamma."
"Anche io ti adoro piccola."
"Salutami papà."
"Certo. Non vedo l'ora di ritornare."
"Io non vedo l'ora di rivedervi. Ti passo zia." dico vedendo zia appoggiata allo stipite della porta mentre sorride.
"Va bene, tu fai come ti ho detto."
"Sì, un bacione!" dico prima di lasciare il cellulare a zia.
Prendo il cellulare da sotto il cuscino e scrivo un messaggio a Melody: "Hey Mel, che stai facendo?"
La risposta non tarda a venire: "Sono a cena con Gemma, avevi bisogno di qualcosa?"
"No tranquilla, salutami Gemma."
"Ti risaluta. Ci vediamo domattina."
"A domatina :))"
Perfetto, neanche la mia unica amica non può essere qui con me...
"Cassandra, ti cercano!" sento mia zia richiamarmi dal piano di sotto.
"Arrivo!" rispondo alzandomi dal letto mentre cerco di asciugarmi le lacrime con le maniche della felpa.
Arrivo di sotto e una testa di ricci mi si presenta davanti.
"Cosa ci fai qui?" chiedo facendo segno a zia di andare in cucina.
"Sono venuto ad avvisarti che domattina non posso esserci a quell'ora perché passerò a prendere Louis. Quindi non possiamo esercitarci. Sai, non ho il tuo numero, quindi non potevo scriverti." dice grattandosi la nuca.
"Tranquillo... ora hai da fare?" chiedo stringendomi nella felpa.
"No, avevo intenzione di farmi un giro in macchina solo perché Tiffany potrebbe carcarmi a casa."
"Bene, allora se non ti da noia, possiamo esercitarci ora, qui... ovviamente se per te va bene."
"Sisi, va benissimo."
"Accomodati." dico indicando il divano. "Io vado a prendere la ricerca su... comunque Harry, lei è mia zia. Zia, lui è Harry, un compagno di classe. Dobbiamo esporre una ricerca domani."
"Ok, mi trovate su se avete bisogno di qualcosa." dice sparendo di sopra.
"Va bene zia, vai tranquilla."
"Simpatica tua zia." dice Harry sorridendo.
"Non distruggermi il salotto mentre sono su." dico salendo.
"Non ti prometto nulla." dice ridendo.
Prendo la ricerca e scendo di sotto.
"Aspetta, se Tiffany scopre che sei qui ci ammazza entrambi..."
"Tranquilla, non ho parcheggiato la macchina qui, è fuori dal quartiere." dice facendomi segno di sedermi.
Mi siedo e iniziamo ad esercitarci.

Give Me Love [H.S.] || IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora