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"Finalmente sei arrivata!" dice Melody venendomi incontro. "Dove sei finita ieri sera?"
"Ti ho detto che ero da un'amica..." dico prendendo la borsa dalla macchina. "I ragazzi dove sono?"
"Entrano all'ora dopo. Raccontami cosa hai fatto ieri sera." dice affiancandomi mentre cammino verso l'entrata.
"Niente, appena te ne sei andata con Louis io ho incontrato la mia amica e me ne sono andata." dico evitando il suo sguardo.
"Ti ho vista con un ragazzo, era... alto, riccio... ERA HARRY?!" urla fermandomi in mezzo al parcheggio.
"Cosa? No... era un tizio che ci provava con me, ma poi la mia amica mi ha salvata." dico riprendendo a camminare.
"Cosa ne dici se saltiamo la prima ora e mi racconti tutto? Perché diamine hai una giacca di pelle se hai già un cappotto addosso?"
"Mel, scusami, ma devo andare. La professoressa di matematica mi ucciderà." dico cercando di farle cambiare discorso.
"Harry ieri sera diceva che non avreste avuto matematica oggi."
"Ho detto matematica? Volevo dire informatica! Ci vediamo a pranzo..."
"Abbiamo chimica tra due ore, ci vediamo lì."
"Ah già, a dopo." dico lasciandola davanti la scuola mentre io corro all'interno giusto in tempo.
"Dove stai correndo?" chiede Harry raggiungendomi.
"Sto cercando di evitare tua sorella. Non so mentire e ho paura di cosa potrei dirle. Comunque grazie per la giacca." dico passandogliela.
"Sa del tuo profumo..." dice annusandola.
"Sa del profumo di chi?" chiede Tiffany la gallina venendo verso di noi.
"Sicuramente del tuo. Gli stai sempre addosso!" dico superandola per andare verso il mio armadietto.
"Perché non mi hai aspettato?" chiede raggiungendomi.
"Tu perché hai lasciato da sola la tua 'fidanzata'?" chiedo aprendo l'armadietto per metterci la borsa.
"Perché mi andava."
Lo vedo togliersi la felpa e mettersi la giacca che gli avevo restituito.
"Ti sei lamentato che aveva il mio profumo e ora la metti?" chiedo cercando l'orario.
"Non ho mai detto che mi dispiace il tuo profumo." dice facendomi l'occhiolino.
"Amoruccio!" dice Tiffany la gallina venendo verso di noi.
"Amoruccio?" chiedo ridendo.
"Shhh..." dice facendo finta di cercare qualcosa nel armadietto.
"Amoruccio, noi abbiamo le prove delle cheerleader, mi chiedevo se..." inizia con la sua voce stridula.
"No, ho matematica." risponde Harry chiudendo l'armadietto.
"La tua prof di matematica entra più tardi oggi, suo padre è in ospedale..."
"Chi ti ha detto che faccio matematica con la prof? Tiffany, togliti!" dice chiudendo l'armadietto per poi superarla e allontanarsi.
"È tutta colpa tua!" dice Tiffany puntandomi un dito contro.
"Colpa mia? Spiegami cosa ho fatto." dico chiudendo l'armadietto e incrociando le braccia al petto aspettando che parli.
"Sei arrivata in questa scuola 4 giorni fa facendo finta di essere una santarellina, poi ti fai il mio ragazzo e mi tratti male. Sei solo una troia!" urla attirando l'attenzione di tutti quelli presenti nel corridoio. "Non te ne frega niente di tuo padre che è in America e ha un tumore?"
"Non... nominare... mio... padre! Prendi in giro me quanto ti pare, ma la mia famiglia la lasci fuori da questa storia ok?"
"Allora se non vuoi parlare di tuo padre, parliamo di Michael? È così che si chiama giusto? Hai iniziato a fare la troia in questa scuola e lui ti stava tradendo da mesi, tu non ti accorgevi di niente. Mi fai solo ridere... Tu sei una che si fa prendere in giro facilmente. Prima Michael che ti usa e basta, poi Zayn che ti sta vicino solo per portarti a letto e poi Harry che ti ha già sicuramente portato a letto e tu continui a stargli dietro. Ma lo vedi quanto sei patetica? La tua vita fa schifo bimba cara. Pensi di avere una famiglia e una vita perfetta? Beh, ti sbagli. Credi che quelli che tu pensi ti siano amici lo sono sul serio? A nessuno importa di te. Tu sei quella nuova, quella sfigata del cazzo che gente ama prendere per il culo. Io ti consiglierei di aprire gli occhi e guardare chi ti sta intorno. Sono tutti falsi." dice e noto Harry in lontananza ascoltare, ma appena incontra il mio sguardo abbassa la testa. "Scusami, ma ora ho gli allenamenti... divertiti oggi a scuola." dice dopo il suono della Campanella e si gira per andarsene.
Appena lei se ne va, sento gli sguardi di tutti addosso a me.
La scelta migliore in questo momento è scappare da qui, infatti inizio a correre e mi ritrovo acasciata in un angolo della biblioteca a piangere.
Forse Tiffany ha ragione. È impossibile che io abbia già degli amici in questa scuola. Mi hanno tutti presa per il culo.
Speravo che Harry dicesse qualcosa, ma come mi aspettavo è rimasto in un angolo ad ascoltare mentre venivo umiliata davanti a tutta la scuola. Non si è nemmeno degnato di dire che non è vero che mi ha portata a letto. Ora tutta la scuola mi prende per una puttana e i miei amici, o quelli che credevo lo fossero non c'erano nemmeno.
"Hey..." dice una voce maschile e la riconoscere i anche se tutte le persone del mondo iniziassero a parlare contemporaneamente.
"Vattene! Sei rimasto in un angolo ad ascoltare mentre venivo umiliata davanti a tutti. Hai abbassato lo sguardo quando avevo bisogno di un sorriso per capire che Tiffany non ha ragione. Mi bastava solo un sorriso. Sorridi sempre, perché prima no?" chiedo urlandogli contro. "Sei un pezzo di merda! Ieri sera mi hai portata in campagna perché mi volevi portare a letto? Beh, sono contenta di essermi addormentata subito. Vattene!"
"Allora ti ricordi cosa è successo ieri sera." dice a bassa voce.
"Sì, ricordo tutto. Ora che lo sai vattene. Vai dalla tua troia, magari ha voglia di fare festa."
"Non voglio andarmene."
"Bene, allora me ne vado io dico alzandomi in piedi e poi superandola per andare via da quel posto.
Mi prende il polso e mi tira verso di lui.
"Lasciami! Non voglio vederti!" dico guardandolo negli occhi.
"E invece mi vedrai. Mi vedrai perché bisogna parlare di quello che è successo prima. Non ho detto niente perché pensavo che ti saresti difesa da sola, come hai fatto questi giorni. Non ho detto niente perché tu sapevi che non era vero e quello bastava. L'opinione degli altri può andare a farsi fottere! Tu ti fai condizionare troppo da quello che pensano gli altri. La vita va avanti anche se non ascolti i pareri di quelli che ti stanno intorno. Io e te sappiamo che non siamo mai stati a letto insieme e questo basta. Non voglio sparare cassa te, ma Melody sul serio ci tiene a te. Non ti sta prendendo in giro. Non ti avrebbe portata a casa o da qualsiasi altra parte. Ti vuole bene e sicuramente ti vogliono bene anche gli altri. Tiffany voleva solo umiliarti per gelosia e tu le hai dimostrato che ha ragione, che non ci vuole niente per prenderti in giro. Sei una preda troppo facile. So che forse dirò la cassata più grande di questo mondo, ma costruisci un muro intorno a te e non farlo abbattere a nessuno."
"Perché hai abbassato la testa quando ti ho guardato?" chiedo guardandolo negli occhi.
"Perché Louis mi aveva mandato un messaggio." dice sorridendo.
"Harry, sono stufa di essere presa in giro..."
"Non ascoltare nessuno quando ti parla alle spalle." dice abbracciandomi.
Mi stringo a lui e il suo profumo mi fa sentire a casa. Non so perché, ma mi fa stare bene.
Cassandra, stai impazzendo!
"Come faceva a sapere di mio padre, di Mike...?"
"Non lo so, ma se ti farà sentire meglio, lo scoprirò." dice accarezzandomi i capelli. "Sono sicuro che riuscirò a farti sorridere." dice continuando a stringermi a lui.
"Ah sì? Come?"
"Vai a prendere la tua roba, ti aspetto nel parcheggio." dice sciogliendo il caloroso abbraccio.
"Sono sicura che c'è ancora gente in corridoio." dico asciugando le ultime lacrime
"Tu cammina a testa alta. Fai veloce." dice sorridendomi.
Esco dalla biblioteca e torno al mio armadietto dove una bellissima scritta mi attende: MUORI TROIA!!!
Apro l'armadietto e prendo la borsa. Lo richiuso e m'incammina fuori mentre la gente ancora presente nei corridoi inizia a sussurrare cavolate su di me.
Raggiungo il parcheggio e lo vedo appoggiato alla mia macchina.
"Perché quella faccia?" chiede spostandosi per farmi salire in macchina.
"Mi hanno lasciato una dedica sull'armadietto." dico sbattendo la portiera.
Mi fa segno di abbassare il finestrino e faccio come dice.
"Cosa c'è?" chiedo spostando lo sguardo su di lui.
"Prendiamo la mia macchina." dice sorridendo.
"Smettila di sorridere, non sono proprio in vena. Se vuoi andare da qualsiasi parte, io sto in macchina mia." dico sbuffando.
"Sei divertente quando ti arrabbi... allora se vuoi stare in macchina tua, seguimi." dice continuando a sorridere.
"Come vuoi." dico rialzando il finestrino per poi iniziare a urlare tutte le parolacce possibili su questo pianeta.
Lo vedo passarmi accanto con la macchina e inizio a seguirlo mentre continuo a urlare parolacce.
Il cellulare inizia a squillare e inizio a cercarlo nella borsa. Lo trovo e premo il tasto verde e sento la voce di Melody urlare.
"Stai per caso andando via da scuola? Ho visto che sei passata davanti al bar dove sono in questo momento. Perché stai seguendo Harry?"
"Non sto seguendo Harry e comunque non posso parlare in questo momento. Ci sentiamo dopo."
"Stai bene? Ti sento strana."
"Sì, sto bene. Mel, ci sentiamo dopo, ora non posso parlare."
"Devo parlarti di ieri sera..." dice a voce bassa.
"Ok, ne parleremo più tardi. Ok?"
"Ok, a dopo."
Attacco la chiamata e lancio il cellulare sul sedile del passeggero.
Continuo a seguire Harry e arriviamo alla casa di campagna.
"Cosa ci facciamo di nuovo qui?" chiedo appena scendo dalla macchina.
"Volevo solo farti vedere una cosa. Torneremo in tempo per la terza ora."
"Terza ora? Harry, la prossima ora inizia tra 10 minuti e siamo distanti da scuola di almeno 20 minuti. Non so se riusciremo ad arrivare in tempo."
"Chiudi il becco e vieni qui." dice afferrandomi il polso.
Mi conduce all'interno della casa e mi fa sedere sul divano.
"Perché siamo qui? Harry, non voglio fare assenze già nella prima settimana!" dico lamentandosi quando lo vedo salire di sopra.
"Non farai assenze. La prof della seconda ora manca, è per questo che ti ho portata qui, sennò avrei aspettato dopo scuola." dice scendendo con una scatola tra le mani. "Tieni, guarda queste." dice mettendomi la scatola davanti.
Lo guardo confusa e lui sbuffa mentre prende un album delle foto e me lo appoggia sulle gambe.
Lo apro un po' titubante e inizio a guardare le foto.
"Questi siete...?"
"Sì, questi siamo io, Melody, Zayn, Louis, Liam e Niall. Melody non ha mai avuto amiche. Ha avuto sempre e soltanto noi. Gemma non era mai a casa perché in quel periodo abitava con mio padre. Queste sono le foto dei compleanni di Melody. Non ha mai avuto amiche che venissero al suo compleanno. Invitava le compagne di classe e poi alla fine si ritrovava da sola con noi. Ti vuole bene, magari non lo dimostra perché non sa come farlo, ma ti vuole bene e non devi credere a quello che ti dice Tiffany."
"Melody è sempre stata da sola?"
"Sì, nell'ultimo tempo si è chiusa in se e non ha fatto avvicinare nessuno. Se non fosse per la sua testa di cazzo che si ritrova, adesso sarebbe vicina a Louis. Le ragazze che hanno provato ad avvicinarsi anche solo per chiederle come si chiama sono state cacciate dal suo sguardo. Non so come tu sia riuscita a legare così facilmente con lei, ma l'hai fatto e sono sicuro che i ragazzi ne sono molto felici. Louis la ama, ma lei non lo capisce, quindi lui cerca di farla ingelosire, ma non ci riesce... o almeno lei fa finta di niente mentre sicuramente dentro muore dalla gelosia e Louis non lo vede. Sono testardi entrambi. Ora che sai tutto questo, non devi dubitare dell'amicizia di Melody o dei ragazzi."
"Grazie Harry." dico sorridendogli.
"Oh tranquilla. Voglio vedere Melody con quella testa di cazzo che mi ritrovo per migliore amico. Ah... Ti assicuro che Zayn non sta cercando di portarti a letto, a lui piace mia sorella."
"A Zayn piace Melody?!" chiedo sorpresa.
"Sì, prima eravamo migliori amici, ma poi lui si è allontanato quando abbiamo iniziato le superiori e ha deciso di rimanere accanto a Melody anche se sa che lei è innamorata di Louis. Però non ti vedrei tanto male insieme a lui." dice rimettendo l'album nella scatola per poi riportarla su.
Non so perché, ma ci sono rimasta male. Speravo che non avesse detto quello che avevo sentito, ma non era così e non sapevo assolutamente perché Rea vivo così.
"Hai fatto colazione?" chiede tornando di sotto.
"Solo il caffè che mi hai portato stamattina."
"Vuoi qualcosa da mangiare? Sono sicuro che ci sia rimasto qualcosa nel frigo da quest'estate."
"No tranquillo, sto bene così. Ora voglio tornare in città, Melody voleva parlarmi."
"Bisognerebbe andare direttamente a scuola." dice guardando l'ora.
"Sì, andiamo." dico alzandomi.

Give Me Love [H.S.] || IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora