Capitolo 38

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Appena arrivo al pronto soccorso vedo Rebecca seduta su una sedia con le mani sulla faccia che continua a piangere. Le vado incontro e quando si accorge della mia presenza, si alza e si butta tra le mie braccia continuando a singhiozzare.

R:"Mattì ho paura"

Mi siedo sulla sedia dove era seduta prima lei, e la prendo in braccio come facevamo da piccoli.

M:"tranquilla vedrai che andrà tutto bene"

R:"lo spero"

M:"ma come ha fatto?"

R:"s-stavamo tornando a c-casa in macchina, q-quando all'improvviso un' altra m-macchina ci è venuta addosso e n-noi siamo finite in u-un fosso." disse tra un singhiozzo e l'altro.

M:"Oddio! E te come stai? Ti sei fatta male?" dissi preoccupato.

R:"ho solo qualche graffietto sulle braccia e sulle gambe, niente di che" dice mostrandomi i cerotti sulle sue braccia sottili.

M:"adesso dov'è mamma?"

R:"è nella stanza, la stanno visitando"

Aspettammo 2 ore prima che qualcuno venisse a dirci qualcosa. Reb si era addormentata e io camminavo avanti e indietro, ero nervoso e arrabbiato con me stesso, perchè se io fossi stato con loro e le avrei protette, questo non sarebbe successo.

M:"perchè cazzo nessuno viene a dirci niente!" urlai e diedi un pugno al muro.

R:"calmati Brì"

Loro sanno che scrivo canzoni e canto, però non li avevo detto che sarei partito per la Spagna e probabilmente mi sarei trasferito lì e forse manco glielo dirò.
Finalmente uscì un dottore dalla stanza.

D:"salve, voi siete parenti della signora Patrizia?"

M:"si siamo i suoi figli"

D:"è una cosa un pò difficile da dire, forse è meglio che lei non ascolti" disse riferito a Rebecca.

R:"sono grande abbastanza da sapere cos'ha mia madre"

D:"ok. Allora, abbiamo fatto delle analisi e vostra madre ha riscontrato una grossa ferita alla testa. Ha perso molto sangue e se non la operiamo subito potrebbe non farcela"

M:"coooosaaa!!??"

R:"nooo!!!"

M:"possiamo almeno vederla?"

D:"potete vederla dal vetro, perchè non possiamo lasciarvi entrare, fra 1 ora la portiamo in sala operatoria"

Ci avvicinammo al vetro e quando la vidi lì, sul quel letto di ospedale, con una fascia alla testa e tutti i fili attaccati, iniziarono a scendermi le lacrime. Non poteva morire.

R:"nooo noooo vi prego non può morire!!" Reb cercava di entrare nella stanza ma io la fermai e la abbracciai così da farla calmare.

R:"come faccio se lei muore, non ho nessuno"

A quelle parole mi si gelò il sangue. Aveva capito che io non sarei rimasto di nuovo con loro. Ma la cosa che mi lasciò più perplesso è che non mi considerava più parte della famiglia.

M:"hai me"

R:"no, perchè lo so che tu scapperai, come hai sempre fatto"

M:"non è vero. Questa volta non lo farò, te lo prometto"

R:"le promesse non valgono più niente Mattia!"

Ha ragione. Avevo promesso ad Emma che saremmo rimasti insieme per sempre e invece ho fatto tutto il contrario. Sono un coglione. Ho rovinato la vita a tutte le persone a cui voglio bene.

Spazio autrice

Scusate se ieri sera vi ho detto che ne avrei postato un altro e invece non l'ho fatto! Perdonatemi, ma mi sono addormentata perchè ero stanchissima. Vi voglio bene ♥

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