Live-Capitolo 32

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La mattina seguente sono seduta sugli spalchi della palestra seguendo l'allenamento di Colin.
Summer è seduta affianco a me, mentre Kyle e Chris sono in campo con Colin.
-Scusa ancora Summer...-  inizio io.
-Non preoccuparti!- mi dice ridacchiando leggermente a disagio -Non pensiamoci più-.
Certo, non pensiamo più al fatto che mi hai sentito urlare a tuo fratello di scoparmi più forte. O forse intendevi tutti i nostri gemiti? Ho capito! Intendevi l'oh cazzo' di Colin!
Io distolgo lo sguardo e torno a fissare il mio dio biondo che si lancia e afferra al volo il pallone.
Proprio in quel momento lui si volta e mi fa l'occhiolino.
Io senza quasi accorgermene sorrido.
-Lizzy, io ti adoro. Ma siete dolci da fare schifo. Roba da diabete istantaneo- ridacchia Sun con falsa espressione di disgusto.
I ragazzi lanciano un urlo soddisfatto e si scambiano batti cinque a due mani.
Colin si toglie la maglietta e si asciuga la fronte. Io rischio di svenire alla vista delle sue larghe spalle e dei suoi addominali ancora più scolpiti di prima che partisse per l'università.
-Cavolo ma qui fa caldissimo- dico e mi alzo le maniche della felpa e mi sventolo il volto con la mano.
Colin mi guarda e sorride, poi si avvicina.
Io mi avvicino a lui e mi siedo sull'ultima panchina dopo aver avvertito Summer.
-Hey bellissima- mi dice Colin ma non mi da il tempo di rispondere al suo saluto che mi prende il volto tra le mani e poco dopo la sua lingua accarezza la mia.
Io gemo e mi aggrappo alle sue mani.
Il bacio dura un bel po', ci stacchiamo solo quando sento gli urli eccitati dai compagni di Colin e l'applauso generale rivoltoci.
-Ti amo- mi dice lui.
-Ti amo- lo bacio.
-Forza ora campione- gli dico -Torna in campo- gli assesto una sculacciata e torno a sedermi.

-Allora, non mi avete ancora detto cosa ci fate qui- dico io.
Siamo seduti in un bar a bere cioccolata calda.
L'arredamento è davvero carino, i colori principali sono il Bordeaux e il legno mogano.
Il sedile e morbido, ed io sono poggiata a Colin.
Nessuno parla. Tutti fissano Colin.
-Colin?- chiedo io.
Lui mi sorride enigmatico -Ricorda che ho speso mesi della mia vita a convincere i tuoi e a organizzare il tutto- mi dice.
-Che hai combinato?- chiedo posando la cioccolata.
Lui mi assesta un bacio sulla guancia -Finisci la tua cioccolata, abbiamo di meglio da fare- mi fa' l'occhiolino.

Due ore dopo sono seduta non so bene dove visto che Colin ha insistito per bendarmi.
Siamo stati in macchina in bel po', ne sono sicura, sentivo il movimento.
-Ora ormi piccola- mi dice Colin alla mia destra.
-Dove siamo?-
-Shhh, dormi- mi fa poggiare sulla sua spalla. Sono su un sedile, questo è certo. Un sedile incredibilmente comodo.
Solo ora mi ridendo conto di quanto sono stanca.
Poco dopo sono nel mondo dei sogni, tra le braccia del mio spendi di ragazzo.

-Hey bambolina, svegliati- mi scuote Colin. La benda è ancora al suo posto.
-Quanto ho dormito?- chiedo, ancora con al voce impastata dal sonno.
-Un bel po'- dice solo.
Io faccio una pausa.
-Mi hai dato qualcosa vero?-
-Non ti ho drogata!-  scatta lui, forse un po' troppo velocemente.
-Colin, non dormo mai così tanto- alzo un sopracciglio da sotto la benda, anche se so' che lui non può vendermi
-Beh, potrei aver chiamato tuo padre e aver saputo da lui che tre gocce di quell'infuso di erbe che ti davano da bambina ti fa dormire per ore e non ti svegliano nemmeno delle cannonate-
-Come hai...?- inizio ma lui mi blocca.
-La cioccolata calda-
-E fa effetto dopo così tanto tempo? Cioè in macchina ero sveglia- rifletto
-Beh, da piccola i tuoi te la davano alle sei come merenda e alle otto dormivi-
-Ah, hai calcolato bene i tempi vedo, devo dire che mi inquirenti il fatto che tu sappia cos'è che io stessa ricordo appena...-
Non posso guardarlo ma sono certa che stia sorridendo orgoglioso di se stesso.

-Colin, mi puoi almeno dire che ore sono?- chiedo in un lamento stanco
-Sono le... Sette e 13-
-Come sei loquace...- commento ironica
-Abbiamo viaggiato tutta la notte...- commento.
-Si-
Okaaaaay non sei in vena di parlare.
-Non puoi dire proprio nulla?- metto il broncio.
-No- mi morde il labbro inferiore -E non fare la faccia da cucciolo di cane di canile-
Io faccio di nuovo il broncio ma l'unica reazione che ottengo da lui è una risata è così ci rinuncio.
Il mio ragazzo mi mette un braccio sulle spalle e mi da un bacio sulla fronte.

Stiamo camminando da circa venti minuti.
Sempre con la benda. Maledizione.
-Posso toglierla?- chiedo
-Non ancora-
-Ma non la voglio più- mi lamento continuando a camminare.
-Aspetta-
Qualche minuti dopo Colin si blocca.
-Ok, aspetta qui un attimo-
È ormai da un po' che sento voci di tutti gli accenti, di tutte le lingue.
L'odore è dolce, come un negozio di caramelle, e allegre musiche soffuse si ripetono.
Sento bambini urlare, e passi tutt'intorno a me.
Cerco di orientarmi ma il caos me lo impedisce.
Aspetta un attimo, questa canzone il la conosco...?
Poi Colin torna.
Mi mette le mani sui fianchi. -Pronta bambolina?- mi chiede
-Si- rispondo con convinzione.
-Ok...- sussurra e poi lentamente mi sfila la benda.
Mi guardò intorno.
Oh. Mio. Dio.
Non ci posso credere.
-Non ci posso credere- sussurro portandomi le mani alla bocca -Tu sei pazzo! Tu sei pazzo!- i miei occhi si riempiono di lacrime e il suo sorriso a trentadue denti su sfoca.
Lui mi abbraccia ridendo -Voltati-
Mi volto e vedo mio padre, Aaron, Jackson, i fratelli e i genitori di Colin, Kassandra, Edward, Alexander... Sono tutti qui.
-Ma come...? Quando...?- balbetto.
-L'ho organizzato tempo fa'. Certo, convincere i vari genitori è stata una vera impresa... Ma dovevo farlo! Questo per dimostrarti piccola che non importa chi siamo, per tutti esiste un lieto fine! come nelle favole della Disney!- mi guardo attorno con gli occhi colmi di meraviglia.
Poi gettò le braccia al collo al mio ragazzo e lo bacio -Ti amo!- dico tra un bacio e l'altro -Ti amo! Ti amo! Ti amo! Ti amo così tanto!-.
-Ti amo anch'io bambolina!-
Quando ci stacchiamo Colin alza la mano col palmo rivolto verso l'alto -Pronta per il nostro lieto fine?-
Io lo fisso senza riuscire a smettere di sorridere -Mai stata così pronta- afferro la sua mano, e tutti insieme entriamo in quel castello. Perché quale luogo migliore per costruire il nostro lieto fine se non Disneyland?
Anche se non credo che tutto questo sia la fine. Questo è il nostro lieto inizio. E prometto che combatterò con tutto il cuore per noi, amore mio.
Perché, ora lo so, noi due meritiamo di essere felici!
Noi due meritiamo di vivere! Perciò vediamo di farlo al meglio, vediamo di affrontare ogni problema con la stessa forza con cui oggi entriamo in questo castello.

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