Dieci anni dopo
-Si, ora arrivo Peter!- grido dalla cucina staccando il telefono dall'orecchio per poi riavvicinarlo -Senti ora devo andare ok? Parliamo poi dei rifornimenti-
-Come vuole signora-
-Buonaserata-
-Grazie, anche a lei-
Chiudo il telefono e lo ripongo sul ripiano in vetro della mia scrivania. Mi alzo e mi dirigo in camera di Peter e Nicole ma lui non è lì, e nemmeno lei.
E, da quale madre terribilmente protettiva sono mi agito ma sento delle risate nella mia camera e mi tranquillizzo.
Entro in camera e trovo mio marito sul letto intento a coccolare i nostri due gemelli.
Sorrido a quella scena e lentamente mi avvicino.
Colin è sdraiato a pancia in sotto nella parte più bassa del letto mentre i nostri due diavoletti di dieci mesi sono quasi crollati.
-In quel momento la fatina non sapeva cosa fare, era spaventata....- Colin legge da un libro di favole per bambini a un tono così rassicurante che sento la tensione dell'intera giornata scivolare via dalle mie spalle, lungo la mia schiena, per poi svanire nel nulla.
-'Non puoi farlo' urlò Lux...- continua ma poi mi sente e si volta verso di me.
-Sono crollati- sussurra sorridendo.
-Mi sono preoccupata- mi avvicino al letto -Mi sembrava di aver sentito piangere Peter-
-Si beh, non gli è piaciuta la parte in cui esiliano la fata, e io non posso che dargli ragione! Non meritava di essere esiliata! Non era colpa sua!- mi chino su Colin e gli do un bacio sulla fronte.
Poi mi stendo sul cuscino messo in orizzontale alla destra di Nicole.
La accarezzo dolcemente le rosee guance paffute. La guardo bene, cerco di imprimere a fuoco ogni dettaglio nella mente. Le sue ciglia lunghe prese dal padre, i miei stessi occhi verdi e le mie labbra carnose. I capelli biondi del padre e quelle manine che si aggrappano a tutto ciò che trova.
I fratelli, Peter è uguale, la fotocopia di Nicole.
-I nostri piccoli angioletti- sussurra Colin. Il suo sguardo pieno d'amore paterno misto a orgoglio.
-I nostri angioletti- concordo.
Rimaniamo lì a fissarli per qualche minuto poi ci guardiamo sorridendo.
-Forza, è ora di portarli a nanna- il mio bel marito si alza e prende delicatamente Nicole in braccio mentre io riservo lo stesso trattamento a Peter.
Lasciamo loro un bacio sulla fronte nel poggiarli nei loro lettini, poi facciamo a scambio di posto e ripetiamo la stessa azione.
Accendiamo il Walkie-talkie e nel momento in cui spegnamo la luce la scia luminosa delle stelle fosforescenti attaccate al soffitto e alle pareti della stanza ci fa sentire più sereni, come se così i nostri angioletti siano ancor più al sicuro.
Tornado in camera raccolgo i vari libri delle favole dal letto e da mio comò.
Peter Pan, Trilli, Cenerentola, La sirenetta...
Il libro preferito di Nicol è quest'ultimo mentre quello di Peter è, beh, ovviamente è Peter Pan!
Poggio tutto sulla mensola alla mia destra e mi riprometto di mettere in ordine il tutto la mattina seguente.
Proprio mentre mi sto per girare due calde braccia mi avvolgono da dietro.
-Com'è andata oggi al lavoro?- mi chiede mio marito massaggiandomi la schiena e io tra un gemito e l'altro riesco a rispondere che è andato tutto bene.
-E tu?-
-Ottima giornata! Alla mia squadra sono stati assegnati due nuovi progetti!-
-Bene- dico voltandomi per baciarlo.
Le sue mani mi tirano i capelli, mi massaggiano la schiena e si infilano dentro i miei jeans.
-Dio che bel culo che hai bambolina- mi dice mordicchiandomi il collo.
-Ma grazie, mio Lord!- lo schernisco io.
-Lo sai che ti amo vero?-
-Si, lo so-
-Brava, e vedi non dimenticarlo mai- mi assesta una sculacciata piuttosto forte e io grido un 'Cazzo!' Decisamente più forte del dovuto.
-Maleducata! Non si dicono le parolacce- ride lui
-Hey, chi ti credi di essere?- rido.
-Il tuo fantastico marito, Signora Curt- dice -Ti rendi conto che tutto questo...- fa roteare la mano in cerchio a indicare ciò che ci circonda -...È iniziato per la tua boccaccia-
-Credevo ti piacesse la mia bocca- sorrido maliziosamente-Soprattutto quando è impegnata a...- lui mi tappa la bocca con la mano
-Fa la brava- mi dice
-Mai!-
Lui ride e mi abbraccia.
Ci baciamo in modo rude e bisognoso, le nostre lingue si cercano disperatamente.
Lui prende le mie mani tra le sue facendo tintinnare le nostre fedi.
Due semplici cerchi d'oro con inciso sopra, oltre ai nostri nomi e alla data del matrimonio un unica sola parola che racchiude tutta la nostra storia: 'Live'
'Vivi!'Fine
Salve ragazzi! Siamo giunti alla fine della mia storia lunga 33 capitoli.
So che è un po' piccolo, ma lo è come lo è anche il primo.
Mi scuso per i vari ritardi!
Vi ringrazio per aver letto la mia storia, per aver commentato, per aver detto il vostro parare anche tramite le 'stelline'.
Grazie di tutto, davvero!
Baci,
Nyeupe
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ChickLitPensavo che mi stesse salvando, e invece mi ha spinto ancora più giù... Sara aveva ragione, gli scrittori non scrivono mai romanzi rosa tra un bravo ragazzo e una cattiva ragazza perché non può esistere un lieto fine per loro... Ed io che pensavo di...