Live-Capitolo 20

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-Buongiorno piccola- sentivo baci caldi lungo tutto il collo.
Un mugugno incomprensibile mi uscì dalla bocca.
-Sei senza parole questa mattina?- ridacchiò.
Io mi voltai verso di lui sbattendo gli occhi più volte per riuscire a capire dove mi trovassi.
-Hey bambolina- disse avvicinandosi per baciarmi.
Io stavo per rispondere al bacio ma mi ricordai improvvisamente di un piccolo inconveniente...
-No!- saltai giù dal letto e mi fiondai in bagno.
-Hey ma che diavolo?... Oh ma andiamo ti stai davvero lavando i denti?- disse lui sporgendosi sul letto per guardarmi.
-No oi seire mio auto di ima mahina-
Lui scoppiò a ridere -come prego?-
Io sputai -Non vuoi sentire il mio alito di prima mattina- spiegai asciugandomi la bocca.
Quando mi voltai a guardarlo vidi che mi stava fissando sorridendo.
Abbassai lo sguardo per vedere cosa lo divertisse e notai che ero nuda...
Ripensai alla notte precedente e sorrisi mordendomi il labbro.
Rimasi lì impacciata a sorridere mentre lui si alzava dal letto solo per venirmi a prendere e rimettermi sotto le coperte.
Si sdraiò mettendo la mia schiena contro il suo petto.
Mi baciò dietro l'orecchio mentre io mi rannicchiavo contro di lui.
-Buongiorno bambolina- mi sussurrò dolcemente.
Io mi girai a guardarlo -buongiorno- e mi baciò.
Ti aspettavi un bacio focoso? E invece quello era uno tra i baci più belli di tutti quelli che io abbia mai avuto.
Le mie mani continuavano a giocare coi suoi capelli mentre ridacchiavamo dandoci leggeri baci e facendo 'naso naso'.
Il mio telefono segnò l'arrivo di un nuovo messaggio: mio padre.
'Lizzy, io e la mamma siamo preoccupati. Questa sera volevo chiederti se ti andava di mangiare qualcosa fuori insieme a me, come ai vecchi tempi'
Io sbuffai e lanciai il telefono sul comodino. Si, i bei vecchi tempi in cui eravamo una schifo di famiglia normale. O perlomeno, quando eravamo io e te a comportarci in modo normale...
Colin aveva preso a guardare a destra e sinistra, potevo vedere gli ingranaggi del suo cervello che lavoravano.
-Cosa?- chiesi guardandolo
-Io... Tesoro io credo che ci dovresti andare- mi guardò negli occhi con fare cauto.
-Colin...- iniziai con voce esasperata e al contempo innervosita. Non volevo mi si dicesse come comportarmi coi miei genitori.
-Sei liberissima di non farlo, a me fa piacere saperti qui, e mia madre ti adora. Ma, loro sono la tua famiglia...- le sue mani mi accarezzavano i capelli. Si avvicinò a me e prese a baciarmi dolcemente il collo.
-Non me l'ha voluto dire! Non l'ha detto a me! A me cavolo! Io non lo avrei mai giudicato!-
-Ma lo stai facendo ora- mi disse lui coccolandomi.
E per la miseria, aveva ragione.
-Odio quando hai ragione- mugugnai.
Lui mi sorrise e mi baciò.
-Allora, ci andrai?-
Io ci pensai. Potevo farcela? Potevo provarci.
-Se la cosa non va a buon fine...- iniziai
-Se la cosa non va a buon fine tu mi chiami, io ti vengo a prendere, ti porto a casa e faccio l'amore con te- sorrise.
Io ridacchiai -L'ultima parte mi piace-
-Non ne dubito- ridacchiò baciandomi dietro l'orecchio. Io continuavo a sfiorargli il braccio.
-Non voglio tornare a casa con lui- dissi
-Allora torna qui-.
Visto? Semplice. Io avevo un problema? Glielo dicevo e lui lo risolveva.
-Colin, caro, venite a fare colazione?- disse Emily dal corridoio.
-Tra un po' ma'- riprese a baciarmi -Vieni con me, facciamoci la doccia- sussurrò.
Io mi alzai e mi avviai nel bagno con lui.
Aprì la doccia e dopo aver fatto scaldare l'acqua ci infilammo entrambi sotto il getto.
-Ho dio che bello!- ho gemuto chiudendo gli occhi e lasciando che la testa mi ricadesse indietro. L'acqua calda era ottima per rilassarsi.
-Non fare questi versi se non sono dentro di te tesoro- scherzò Colin.
Io aprì di scatto gli occhi ridendo, avvicinai la mano al suo braccio e... Gli tirai i peli.
-Ahia!- gridò lui facendo un salto all'indietro.
Io risi.
Lui mi si avvicinò prendendomi tra le braccia -Chiedimi scusa- disse tenendomi stretta a se.
-E se non volessi- cercai di sottrarmi alla sua presa quando iniziò a farmi il solletico.
-Ok!ok! Scusa!ti prego! Ho chiesto scusa!- lui smise di torturami e mi baciò.
-Brava cucciola- mi diede poi un bacio sulla punta del naso e prese lo Shampoo.
-Girati- mi disse versandosi lo shampoo sulle mani -Spero ti piaccia la.... Vaniglia nera- iniziò a massaggiarmi i capelli che in poco si riempirono di schiuma.
Io gemetti e mi spinsi contro le sue mani.
Sciacquò e ripeté l'operazione.
-Fallo tu ora- si sciacquò le mani mentre io iniziavo a lavarmi i capelli.
Colin si mise davanti a me e appoggiò le mani sui miei fianchi.
-Hai la minima idea di quanto sei bella in questo momento?- la sua voce era rauca -Tutta bagnata, calda e scivolosa per me.... Solo per me- mi baciò con possessività -Sei mia. Mia-
-Tua- risposi prima di baciarlo.
Lui mi prese e mi fece voltare appoggiando le mani e il petto contro il vetro freddo della doccia il getto d'acqua bollente che mi colpiva la schiena e il sedere posto all'insù mi fecero tremare.
-Ferma qui.- lui uscì e tornò subito dopo.
Era dietro di me e non riuscivo a vederlo.
-Allarga le gambe bambolina- io eseguì -brava ragazza, piegati di più in avanti-.
Quando mi posizionai lui si piegò in ginocchio -Oddio mi fai impazzire così bimba- poi la sua lingua trovò il mio clitoride e fui perduta.
-Attenta a non cadere- mi disse.
Ma lo sforzo era troppo e le mani iniziavano a non fare più presa il vetro bagnato.
Lui continuava a leccarmi. Le mie anche si muovevano a ritmo delle sue leccate.
-Colin! Io...- iniziai ma una sua leccata più forte mi zitti, smisi anche di respirare consapevole che sarei caduta.
Venni con un urlo soddisfatto ma Colin non mi diede il tempo di riapre fermi che in un secondo era dentro di me, le sue mani sui miei fianchi che mi attiravano contro i suoi affondi.
-Oh dio! Colin!-
-Brava la mia ragazza, grida il mio nome-
Grida. Oh cazzo, i suoi genitori!
Lui aumentò le spinte. Più forti. Più affondo.
-Forza piccola, fammi sentire quanto ti piace!- aumentò ancora la velocità.
-Cazzo!- ruggì lui.
-Colin sto venendo cazzo!-
Lui ringhiò. Si, hai capito bene, ringhiò.
-Attenta a come parli- disse lui dandomi una sculacciata.
-Colin, per favore tesoro! Ti prego! Fammi venire- piagnucolai.
-Lo sai che non so dirti di no, piccola- Questo non è esattamente vero...
Una sua mano si infilò tra le mie gambe stuzzicandomi, e venni urlando il suo nome. Lui diede un ultima forte spinta dopo un ultima forte sculacciata e ebbe con un grugnito.
Rimanemmo immobili. Si sentivano solo i nostri respiri.
-Wow- sorrisi -questo sì che era 'spinto'- Colin ridacchiò e mi diede un bacio sulla spalla.
Mi fece voltare verso di lui -Tutto ok cucciola?- mi accarezzò le guance mentre io annuivo con un sorriso e mi fiondavo tra le sue braccia.
Lui mi sollevò e mi adagiò sul letto.
Si stese affianco a me e mi posò la testa sul grembo baciandomi la pancia e carezzandomi le gambe.
-Vuoi le coccole?- chiesi sorridendo.
-Certo che sì, le coccole post-coito sono le migliori-
Io presi ad accarezzargli i capelli.
-Colin?-
-Si?-
-I tuoi ci avranno sentito?-
-Non credo, i bagni di casa nostra sono piuttosto insonorizzati e il rumore dell'acqua avrà coperto il resto-
Disse.
-Colin?-
-Si, tesoro?-
-Vieni con me oggi. Non c'è la posso fare sola-
Lui rimase qualche secondo in silenzio.
-Va bene bambolina-
-Colin?-
-Cosa bimba?-
-Ti amo-
-Ti amo-.
Quella sera arrivò più rapida di quanto avessi voluto. Avevo indossato una semplice gonna nera con disegni bianchi e un top bianco.
Colin? Camicia bianca e jeans neri. Sexy da morire.
-Sei pronta cucciola?- mi chiese mettendosi di fianco a me davanti allo specchio.
-Sei davvero sexy- gli dissi
-lo so- mi prese la mano -tutto merito della mia bella- mi baciò le nocche e ci avviammo al ristorante.
Quello scelto da mio padre era un ristoranti o italiano di lusso.
Lo vidi all'entrata e mi avvicinai mano per mano con Colin.
-Papà- lo chiamai. Lui si voltò a guardarmi e mi sorrise ma nonostante tutto notai il nervosismo nella voce quando presentò Aaron a Colin.
-E lui è...?- chiese Aaron.
-Colin Curt, molto piacere signore- si strinsero la mano
-Un amico di mia figlia, non sapevo ti avesse invitato- disse mio padre senza un minimo di malizia ma molta curiosità.
-Veramente Colin è il mio ragazzo, e nemmeno io sapevo che tu avessi invitato lui- indicai Aaron sorridendo.
-Non mi avevi detto di avere un fidanzato-
-Beh, tu non avevi detto a me di averne uno- incrociai le braccia al petto con aria di sfida.
Colin mise una mano attorno alla mia vita attirandomi a se. La tensione tra noi quattro era palpabile.
Oh sì, sarebbe stata una luuuuunga notte.

Ciao ragazzi!
Finalmente dopo tanto tempo sono tornata! Ci tenevo a scusarmi con tutti ma ho avuto dei problemi di salute e sono stata ricoverata in ospedale.
Sono rientrata oggi, speriamo di prendere subito un ber ritmo coi capitoli.
Baci Ny!

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