Sotto la pioggia

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Yohan's p.o.v.

Sono disteso sul letto a pancia in su e con gli occhi spalancati. Dopo essermi fatto una bella doccia, non riesco a fare nulla, solo me ne sto qui immobile a contemplare le sottili crepe del soffitto della mia camera.

Non sto facendo altro che pensare all'appuntamento di Janet e Gabriel. È più forte di me, e anche se non dovrei farlo, eccomi qui.

Una parte di me vorrebbe che Gabriel le dicesse di sì, per non vederla piangere, ma un'altra vorrebbe che Gabriel la rifiutasse così che lei venisse da me.

Da me, che la amo veramente.

Non so, ma qualcosa nella mia testa mi dice che Gabriel abbia in mente qualcosa di strano.

In questo momento non so veramente cosa pensare. Sono molto confuso.

Sento il mio cellulare squillare improvvisamente, così mi sporgo verso il comodino e lo afferro.

Chi diamine è a quest'ora? Di solito nessuno mi chiama o mi messaggia di sera, se non per qualcosa di urgente.

Inforco velocemente gli occhiali per vedere meglio, e avvicino il telefonino al viso.

È un messaggio.

Janet: Han, ho bisogno di te.

Janet..?

I miei occhi sono spalancati davanti al cellulare, poi mi riscuoto e le rispondo subito.

Che sia capitato qualcosa di grave?

Io: Dove sei?

Mi sto preoccupando seriamente.

Che cosa cavolo è successo?!

Sento il familiare "bip" del telefono, la sua risposta non ha tardato ad arrivare.

Janet: Al solito parco.

Leggo il suo messaggio e non posso fare altro che risponderle:

Io: Arrivo subito.

Infilo la prima giacca che mi capita a tiro, ed esco di casa senza che nessuno se ne accorga, visto che sono tutti a letto.

Nonostante stia piovendo a catinelle, mi espongo velocemente all'aperto e salgo sulla bicicletta, alzandomi il cappuccio sulla testa già bagnata fradicia.

***

Arrivo al parco, ma non vedo niente.

O meglio, nessuno.

C'è solo il deserto.

《Janet! Dove sei?!》grido, con quanto fiato ho in gola.

Sta continuando a piovere, e adesso le mie grida sono coperte dal rumore della pioggia che cade violenta a terra.

Perlustro tutto il grande parco di Seoul correndo, senza però ottenere risultati.

《Janet! Dove ti sei cacciata?!》

Mi fermo in piedi impalato in mezzo al parco, tremando dal freddo.

Ora sono veramente preoccupato.

Poi sento un suo richiamo.

《Han!》

La sua risposta.

Sta sicuramente piagendo.

Si sente dalla voce.

《Janet!》grido di rimando, correndo verso l'albero da cui proveniva la sua voce.

Problemi d'amore a SeoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora