Idea

77 15 0
                                    

*La mattina dopo*

Gabriel's p.o.v.

《Janet, come stai?》grido dall'altra parte della spessa porta di legno che ci separa, senza udire però alcuna risposta.

《Janet?》continuo, accostando direttamente l'orecchio alla porta e restando in ascolto.

Non sento niente. Nemmeno un suo sbuffo. C'è solo silenzio.

Però diamine, fra pochissimo devo essere a scuola e Janet potrebbe anche lasciar correre tutto quello che è successo ieri, almeno per il misero secondo in cui vorrei salutarla.

《Janet, avanti... vuoi che entri io?》la provoco, posando una mano sulla maniglia della porta e abbassandola leggermente.

Poi, dal momento che come prima non sento alcuna risposta provenire dalla stanza, decido di irrompervi dentro senza troppi problemi, rendendomi però conto che... Janet non c'è.

Il letto è sfatto e i cuscini e le coperte sono tutti sparsi qua e là, ma per il resto la stanza brilla di luce propria dal pulito.

Cosa significa tutto questo? Dove cazzarola si è cacciata, adesso, con una febbre da cavallo e un senso della coscienza non proprio tutto a posto?

《Janet..?》sussurro, addentrandomi ancor di più nella stanza e osservando attentamente ogni singolo oggetto presente in essa, per poi constatare a malincuore che di Janet non c'è proprio alcuna traccia, nè sotto il letto, nè dentro l'armadio, nè in terrazza.

E dire che ieri pareva proprio moribonda, con quello sguardo velato di lacrime e quel viso così rosso a causa della forte febbre..

Insomma, non sembrava proprio in forze da potersi muovere liberamente all'interno della casa, ma evidentemente lo ha fatto. E per di più per quale motivo?

Potrei provare a cercarla in altre parti della casa, adesso. Il problema però è che sono già in spaventoso ritardo.

Devo andare assolutamente a scuola, oppure mi prenderò una sonora sgridata dal professore della prima ora. E questo potrebbe costarmi qualche punizione a cui non avrei nè tempo nè voglia di obbedire.

Yohan's p.o.v.

《Come va con la mia ragazza, dici? Beh, noi.. stiamo avendo qualche problemuccio, ma non è niente di importante》mento a malincuore, dopo che Joy mi ha rivolto una delle sue tante domande che è sempre solita pormi all'inizio delle lezioni, prima di entrare in aula.

《Wow.. sarei proprio curiosa di conoscerla》dice allora lei con voce calma, accarezzandosi i capelli e tenendo lo sguardo basso, quasi si vergognasse di ciò che ha appena pronunciato.

《N-non credo che sarebbe una buona idea》mento nuovamente, procedendo verso l'aula con finta nonchalanche e fermandomi sulla soglia, cercando poi di non compiere "passi" falsi e di evitare di pensare troppo a Janet.

Però non ci riesco. Non riesco a non pensare a tutto quello che è successo con Janet, alla mia dichiarazione, all'intromissione di Gabriel... fa tutto troppo male.

E il dolore aumenterà sempre di più nel corso dei giorni, misto a una speranza che faccio male ad alimentare, ma che non posso fare a meno di nutrire nel mio profondo.

Ora infatti dovrò solo aspettare. Aspettare che Janet si decida, che ponderi con estrema cura il da farsi e che scelga finalmente uno di noi due.

Sarà l'attesa più lunga di tutta la mia vita, infatti, sebbene siano passate poche ore, sento già l'agitazione farsi strada dentro di me, e tutto questo causato da una tremenda impazienza di sapere.

Problemi d'amore a SeoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora