*Il giorno dopo*
Yohan's p.o.v.
Ieri sera credevo di morire. Mi sento uno scemo di prima categoria anche solamente a pensarlo, eppure è così. Quel "ti voglio bene" inviatomi da Janet mi ha mandato completamente su di giri, impedendomi il sonno per tutta la nottata, così stamattina mi sento uno zombie.
Non le ho risposto non perché fossi in imbarazzo o altro, solo non volevo rovinare quelle magiche parole da lei scritte in quel messaggio che credo conserverò per il resto della mia vita.
Mi guardo allo specchio prima di vestirmi, e non posso fare a meno di notare due enormi occhiaie nere sul mio viso, segno che ultimamente ho dormito poco. E tutto questo è a causa di Janet.
Lei, le sue parole, la mia quasi-dichiarazione dell'altra volta.. insomma, è tutto così strano e complicato, a partire da me. Io non riesco nemmeno a capire me stesso, tutte le mie strane reazioni di fronte a lei, ma soprattutto la mia improvvisa voglia di dichiararmi.
Tengo nascosto il segreto da quando la conosco, e francamente non credo che lei abbia dubbi a riguardo, anzi, non ne ha proprio la più pallida idea, per cui tutto dovrebbe scorrere liscio.
E invece no, perché con la storia di Gabriel e tutto il resto temo che Janet possa essermi portata via da un momento all'altro. E io voglio tenerla con me, anche solo come amica, basta che non mi abbandoni, come invece spesso fanno gli amici quando trovano l'apparente anima gemella.
In mezzo a questi contorti pensieri finisco di prepararmi e poi, dopo aver fatto una veloce colazione e aver salutato mio fratello, esco di casa chiudendomi la porta alle spalle.
Purtroppo però non faccio nemmeno in tempo a raggiungere la scuola, bramoso di vedere Janet, che il cellulare mi squilla di colpo, rivelando sul display il suo nome.
*Bip bip bip bip bip bip*
《Ehi Janet! Tutto a posto?》dico, dopo aver premuto il tasto di risposta ed essermi avvicinato il dispositivo all'orecchio.
《Han! Ieri notte dopo il mio messaggio ti sei addomentato, eh? Dormiglione!》attacca subito lei, ma dalla voce sembra che stia poco bene.
Avvampo, cercando di non ripensare a quel "ti voglio bene", che contrariamente alla mia volontà lampeggia fisso nella mia mente, e inventandomi la più plausibile delle scuse.
《Sì, proprio così, sai.. ero stanchissimo. Comunque cos'è successo?》chiedo, liquidando il più velocemente possibile l'argomento "messaggi", curioso di sapere il motivo della sua chiamata.
《Ecco, vedi, purtroppo mi sono presa una bella influenza, con tanto di febbre, mal di testa, e altri sintomi, e.. ti dispiacerebbe venire qui dopo la scuola per passarmi gli appunti delle lezioni?》dice lei, con voce tremolante e facendo delle pause ogni tanto.
Subito provo una stretta al cuore: Janet sta male e chiede a me di darle gli appunti? Questo significa che, pur coabitando con Gabriel, i due non hanno alcuna intenzione di parlarsi?
Mi sento uno stupido a pensarlo, ma.. sono vagamente sollevato.
《Gli appunti, dici? Ma è ovvio, Janet! Piuttosto, che cos'hai? Come mai ti è venuta la febbre?》chiedo, curioso.
《Vedi.. dev'essere sicuramente stato per quel tuffo in piscina da vestita dell'altro giorno, io sono una tipa piuttosto cagionevole di salute, e quindi..》risponde lei, fra colpi di tosse e sbadigli.
《Ah, capisco.. beh, aspettami a casa tua dopo le lezioni, allora!》la congedo, aspettando un suo saluto e chiudendo poi la chiamata.
Ho preferito non indagare sulla questione "Gabriel", o per lo meno non ancora, non adesso, e per vari motivi: Janet ora sta male, e in più non mi sembrava proprio il caso di parlare di lui al telefono.
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Problemi d'amore a Seoul
FanfictionJanet Jang, figlia del famosissimo cantante Wooyoung, si ritroverà ben presto alle prese con il primo amore. Come reagirà a questo suo sentimento? ~Sequel della precedente fanfiction "Kpop, la mia ancora di salvezza"~