Ritorno

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*Il giorno dopo*

Yohan's p.o.v.

Dopo aver scoperto che quella testa bacata di Joy mi ha cancellato un sms di ieri sera proveniente da Janet, non ho potuto fare altro che incazzarmi con Joy e chiamare Janet al cellulare per chiederle scusa.

Era già sera tardi, ma Janet per fortuna mi ha subito risposto e mi ha detto che oggi sarebbe tornata a scuola, aggiungendo poi che avremmo chiarito per bene la situazione faccia a faccia.

Ecco perché adesso mi trovo qui, agitato come non mai, esattamente davanti all'entrata del cancello della scuola, ad aspettare che lei si presenti.

Non passano più di cinque minuti che la vedo finalmente arrivare, con un'espressione sgargiante in viso che mi fa arrossire super imbarazzato, e lo zaino in spalla, con aria diligente.

《C-ciao, Janet.. Come stai?》le dico, abbassando lo sguardo, una volta che mi si è presentata davanti.

È la prima volta che la rivedo faccia a faccia dopo la dichiarazione e, sperando sempre che abbia letto quel mio foglietto di scuse, sto pregando con tutto me stesso che non si metta a parlare di questioni amorose proprio adesso.

《Ciao! Possiamo parlare, finalmente》constata lei, appoggiandosi al muretto e guardandomi attentamente.

Noto poi l'assenza di un piccolissimo e irrilevante particolare che di solito al suo fianco non mancava mai: Gabriel Lee.

《Dov'è Gabriel?》domando, cercando di contenere l'agitazione per avere Janet a pochi centimetri da me e guardando altrove, nella speranza di smorzare un po' questa tensione così fitta.

《Sarà venuto per conto suo, non lo so》mi risponde lei, scrollando le spalle e cercandolo svogliatamente con lo sguardo, ma arrendendosi dopo nemmeno due secondi di ricerca.

Segue poi qualche secondo di silenzio, interrotto solamente dai soliti bisbiglii fra i vari studenti prima di entrare in classe, e io non posso fare a meno di sbattere i piedi a terra agitato.

Devo trovare il coraggio di parlare a Janet come prima, il problema è che non ci riesco. Sembrava così facile a dirsi, eppure a farsi è tutta un'altra storia.

La presenza di Janet, dopo quello che le ho confessato e il foglietto che le ho fatto avere, mi mette parecchia soggezione.

Le avevo scritto che saremmo tornati ad essere amici, ma tutta quest'atmosfera pregna di tensione che regna fra noi due non aiuta di certo.

Però devo trovare un argomento, devo rompere il ghiaccio, anche a costo di sembrare troppo ovvio. Così mi faccio coraggio e le domando:

《Che lezione hai adesso?》

《Han! Lo sai che, a parte inglese, seguo tutte le lezioni insieme a te, no?》risponde lei con un sorriso, dandomi un'amichevole pacca sulla spalla e alzandosi in piedi dal muretto.

Ma certo, che domanda stupida.

Lo sapevo. Non riuscirò a far tornare le cose come prima, nè tantomeno a fare sì che Janet si innamori di me.

E questo significa inevitabilmente che fra noi due d'ora in poi regnerà sempre questo visibile disagio, e nessuno dei due riuscirà mai ad essere completamente se stesso con l'altro come invece lo eravamo prima.

Aish, accidenti a me e a quella dannatissima dichiarazione d'amore. Avrei dovuto tenermi tutto dentro, fin dall'inizio. Ho solamente rovinato le cose.

《Janet, Yohan, come butta?》sentiamo di colpo la voce di Gabriel vicino a noi, e la sua presenza, non dovrei dirlo, mi fa sentire inaspettatamente sollevato.

Problemi d'amore a SeoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora